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- proletari resistenti - lavoro - 22-02-23 - n. 857
Il 25 febbraio sciopero nazionale dei porti: abbassate le armi, alzate i salari!
Unione Sindacale di Base | usb.it
21/02/2023
L'unica guerra che vogliamo combattere è quella contro gli omicidi sul lavoro
I recenti tragici eventi che hanno visto morire due portuali a Trieste e Civitavecchia sono purtroppo solo gli ultimi di una serie di incidenti che vedono coinvolte le attività nei nostri porti.
Una catena di dolore che deve essere spezzata subito e che deve vedere rimettere al centro della discussione la salute, la sicurezza, lo stop all'autoproduzione e a tutti i tentativi in atto di frammentare il lavoro e di rilanciare la lotta per il mantenimento dei porti pubblici.
La giornata del 25 febbraio vedeva già i lavoratori portuali di USB schierati contro tutte le guerre e l'economia di guerra e per rendere i nostri porti liberi dal traffico di armi e di morti a un anno dallo scoppio del conflitto in Ucraina.
Quindi, il 25 febbraio si sciopera:
- per assegnare alle Autorità Portuali il ruolo di controllo e sanzione verso chi non rispetta le leggi in fatto di sicurezza e organizzazione del lavoro.
- contro tutte le guerre, contro l'escalation del conflitto in Ucraina e l'invio di aiuti militari e per rendere i porti italiani liberi dal traffico di armi.
- per l'utilizzo delle risorse destinate al conflitto per sostenere il reddito e i salari.
- per chiedere il reintegro immediato del delegato sindacale Domenico Macrì licenziato a Gioia Tauro
USB Mare e Porti aderisce e invita tutti a partecipare alla
Manifestazione contro tutte le guerre
Abbassate le armi, alzate i salari!
il 25 febbraio dalle ore 14.00 al Porto di Genova
Unione Sindacale di Base - Lavoro Privato - Mare e Porti
USB lancia la campagna nazionale porti: salario, salute e no alle armi
Unione Sindacale di Base | usb.it
01/02/2023
25 febbraio manifestazione a Genova e scioperi negli scali
USB Lavoro Privato lancia la compagna nazionale dei porti, che si pone l'obiettivo di affrontare i temi che da tempo stanno condizionando la vita dei lavoratori e lavoratrici portuali, stretti sempre più tra un lavoro duro e usurante e la ricerca spasmodica del profitto e della massima produttività.
Il sistema portuale ha subito negli ultimi anni enormi trasformazioni anche per quanto riguarda l'organizzazione del ciclo produttivo, parliamo di uno dei settori strategici dell'economia del Paese. È in atto, da tempo, il tentativo di consegnare questi assetti fondamentali per la circolazione delle merci in mano di soggetti privati nel nome della libera concorrenza. Dei veri e propri monopoli che stanno provocando un aumento dello sfruttamento e una contrazione dei salari e dei diritti oltre che dei livelli di salute e sicurezza.
Questo tocca anche la questione del traffico di armi, che sempre di più attraversa i nostri porti verso guerre di distruzione e morte, mentre l'escalation della guerra tra potenze e contro i lavoratori sta trascinando tutti noi verso un conflitto mondiale, di cui intanto già paghiamo noi i costi con le bollette e il caro vita mentre gli stipendi rimangono al palo.
Con la campagna nazionale sui porti, il coordinamento nazionale USB, che ormai rappresenta una grande fetta dei lavoratori in molti grandi scali del nostro Paese, mette insieme queste iniziative:
1) Il lancio nei prossimi giorni di una propria piattaforma sindacale sui temi più sentiti dai portuali: salario, salute, lavoro usurante, fermo all'autoproduzione, rappresentanza, no alla guerra e al traffico di armi, etc.., che sarà presentata e discussa nelle prossime assemblee che saranno convocate nei posti di lavoro in tutti i porti.
2) La reitera della richiesta d'incontro su questi temi al Ministero delle Infrastrutture e Mobilità Sostenibili (trasporti) con il quale avviare da subito un tavolo di confronto che parli anche del piano nazionale dei porti e della sempre maggiore aggressività da parte degli armatori.
3) Il proseguimento della nostra campagna contro tutte le guerre e il traffico di armi nei porti, tema sul quale aderiremo convintamente alla manifestazione del 25 febbraio a Genova, a un anno esatto dall'inizio del conflitto in Ucraina, promossa dal CALP. Sosterremo questa giornata anche attraverso uno sciopero di 2 ore in tutti i porti italiani e di 6 ore per il porto di Genova.
Le iniziative a sostegno della piattaforma e la manifestazione e lo sciopero del 25 febbraio prossimo, incluso la convocazione dell'assemblea nazionale dei delegati USB dei porti il prossimo 25 marzo, devono rappresentare quel salto di qualità che rimette i porti al centro delle rivendicazioni di salario e di pace e non dei profitti miliardari degli armatori e dei trafficanti di armi.
Per il salario, la salute, la sicurezza e per un sistema portuale pubblico! Contro la guerra e la sua economia di caro vita!
Manifestazione a Genova - 25 febbraio 2023
Sciopero di 2 ore fine turno in tutti i porti italiani (6 ore a GE)
Assemblea nazionale delegati porti - 25 marzo 2023
USB Lavoro Privato - Mare e Porti
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