FSM: Solidarietà con lo sciopero generale in Italia del 26 maggio 2023
Federazione Sindacale Mondiale (FSM-WFTU) | wftucentral.org
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare
22/05/2023
La Federazione Mondiale dei Sindacati, che rappresenta più di 105 milioni di lavoratori di 133 Paesi dei 5 continenti, estende la sua incondizionata solidarietà allo sciopero generale in Italia del 26 maggio 2023 contro il peggioramento delle condizioni di lavoro e di vita, l'aumento dei prezzi, il deterioramento del potere d'acquisto dei lavoratori, la precarietà, la flessibilità del lavoro, l'insicurezza, la disoccupazione, la povertà, la miseria e lo sfruttamento.
Uniamo la nostra voce a quella della classe operaia italiana e dei militanti della FSM (WFTU) affiliati all'USB che chiedono una partecipazione massiccia allo Sciopero esigendo il pieno rispetto dei diritti e delle conquiste dei lavoratori, l'attuazione delle libertà sindacali, salari dignitosi legati all'inflazione reale, la diminuzione dei prezzi e delle tariffe, 300 euro netti immediatamente in busta paga e un salario minimo di 10 euro all'ora.
I lavoratori non sono disposti a farsi carico del conto della nuova crisi capitalistica. Questo messaggio arriva forte e chiaro da sempre più luoghi di lavoro e da sempre più Paesi. La WFTU invita i sindacati militanti di classe a esprimere la loro solidarietà con le lotte dei lavoratori in Italia, che costituiscono parte integrante dell'ondata inarrestabile di lotte in tutto il mondo
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Leggi l'appello dell'USB:
Italia: USB indice uno sciopero generale per il prossimo 26 maggio
È tempo di lottare, il governo Meloni se ne deve andare: il 26 maggio sciopero generale
Milioni di lavoratori e lavoratrici da trent'anni a questa parte assistono alla riduzione del proprio potere di acquisto di circa il 12 %, come segnala l'Organizzazione Internazionale del Lavoro, (ILO) organismo internazionale che collabora attivamente con Cgil Cisl e Uil.
Milioni di lavoratori e lavoratrici subiscono il peggioramento costante delle condizioni di lavoro tra precarietà, flessibilità, aumento della produttività e dei ritmi di lavoro, part time obbligatorio, Jobs Act, licenziamenti indiscriminati, condizioni di sicurezza del lavoro sempre peggiori.
Milioni di lavoratori e lavoratrici hanno visto il loro salario fissato, da contratti nazionali firmati troppo benevolmente, al di sotto dei 7 euro lordi l'ora.
Milioni di lavoratori e lavoratrici hanno visto stracciare quei diritti sociali previsti dalla nostra carta costituzionale, il diritto alla salute, il diritto alla casa, il diritto all'istruzione pubblica, il diritto ad un trasporto pubblico ed efficiente.
Dinanzi a questa drammatica condizione sociale, mentre in Francia, in Portogallo, in Germania, in Inghilterra, in Grecia divampa la protesta ed è stata avviata una stagione di grandi mobilitazioni, con un trionfante comunicato congiunto le segreterie generali di Cgil Cisl e Uil hanno lanciato la sfida al governo Meloni: tre iniziative tra aprile e maggio, non a Roma contro il governo, ma iniziative interregionali a Bologna, a Milano a Napoli.
Giusto per non disturbare troppo il governo più a destra della storia della nostra Repubblica...
USB, sindacato conflittuale, confederale, da sempre dalla parte dei lavoratori e delle lavoratrici indica l'unica strada e risposta possibile:
Il 26 maggio è sciopero generale! 300 euro netti subito in busta paga Stipendi legati all'inflazione reale Salario minimo 10€ l'ora Prezzi e tariffe calmierati
Unione Sindacale di Base - Confederazione Nazionale
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