www.resistenze.org - proletari resistenti - movimento operaio internazionale - 10-12-16 - n. 614

La classe operaia si opponga alle politiche contro il lavoro e agli interventi e guerre imperialiste

Atene. 4° Congresso del PAME

Fronte Militante di Tutti i Lavoratori (PAME) | pamehellas.gr
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

Cari compagni,

Per conto della Segreteria esecutiva del PAME, con cui i centri di lavoro, i sindacati e le federazioni sono riuniti, vi diamo il benvenuto alla nostra conferenza con un saluto caloroso e militante.

Crediamo che il tema dell'incontro odierno sia di particolare importanza in quanto mette in risalto l'attacco comune del Capitale, dei monopoli e dei governi capitalisti contro i lavoratori dentro ogni paese, con tagli alle pensioni e ai salari, privatizzazione dei servizi sociali e della sicurezza sociale, di ospedali, di istruzione, ecc., così come accade in politica estera, con le rivalità imperialistiche per il controllo dei mercati, delle risorse naturali e delle vie di trasporto.

Compagni, rifiutiamo l'idea che la crisi sia un fenomeno greco. Misure uguali o simili sono state adottate anche in altri paesi, indipendentemente dal fatto che abbiano o meno un memorandum. Le misure antipopolari prese contro il lavoro e che sono ancora in vigore, da parte di tutti i governi dei paesi UE, liberali o socialdemocratici, della cosiddetta "sinistra" o "progressisti", "di destra" , di coalizione o monocolore, erano una richiesta del grande capitale. Hanno seguito il trattato di Maastricht, il Libro bianco dell'UE e gli accordi successivi. Allo scopo di aumentare la competitività e la redditività dei gruppi affaristici dell'UE, sia a livello interno che internazionale, rispetto all'economia di Cina, India, ecc., i capitalisti, i partiti borghesi e quei dirigenti sindacali che servono il sistema, hanno approfittato della crisi capitalista per attuarle.

Queste stesse forze, non esitano a massacrare intere popolazioni per garantire i loro profitti. Dopo le guerre devastanti del 20° secolo, i monopoli famelici e le forze politiche che li servono, stanno preparando il nuovo round per la ri-spartizione dei mercati, delle sfere di influenza, delle vie di trasporto. E' caratteristico, in questi casi, il ruolo e la posizione dei grandi monopoli di energia, edilizia, trasporti e nuove tecnologie.

In tutti i paesi dell'UE, sperimentiamo, da un lato, l'escalation degli attacchi contro i lavoratori, l'aumento della repressione e le restrizioni ai diritti sindacali e democratici. Dall'altro, si assiste all'intensificazione delle rivalità inter-imperialistiche, delle guerre e degli interventi a seguito del crescente coinvolgimento dei paesi dell'UE e della NATO.

Gli esempi della Germania sono significativi. La sua politica e il ruolo a livello internazionale sono ben noti, ma è taciuto, non a caso, il fatto che la sua crescita economica sia basata sui mini-jobs, sui milioni di lavoratori con rapporti di lavoro flessibili, sui colpi inferti ai diritti sindacali sanciti, in particolare dei giovani lavoratori, sullo sfruttamento degli immigrati, ecc. Una politica che è stata servita fedelmente da socialdemocratici e cristiano-democratici, ma anche da alcuni cosiddetti partiti di sinistra, come la DIE LINKE, che hanno partecipato ai governi locali.

In Francia, il governo socialdemocratico di Hollande, con la legge contro il lavoro di El Khomri, ha recentemente spinto gli operai francesi a grandi proteste e scioperi. Lo stesso dicasi in Inghilterra, con i noti contratti a "zero ore". Esempi simili li vediamo in ogni paese: in Danimarca, dove le barriere di classe in materia di istruzione sono cresciute; in Spagna, dove i tagli alle pensioni e la riduzione dei sussidi sociali si accompagnano a un netto aumento della disoccupazione, o in Italia, dove l'appoggio dato al padronato da parte del governo ha raggiunto il punto di assistere all'omicidio a sangue freddo di lavoratori in sciopero!

Ma avviene anche in Turchia, dove il ruolo del paese nelle rivalità inter-imperialistiche si associa all'attacco ai salari, ai diritti democratici e sindacali dei lavoratori. In Ucraina, dove dopo la svendita della ricchezza popolare negli anni '90 e l'aggravamento del livello di vita oggi il popolo è vittima della rivalità tra UE-USA e Russia.

Le conseguenze dell'attuazione delle misure anti-popolari hanno letteralmente schiacciato la vita delle famiglie operaie, in particolare dei giovani lavoratori in Europa. Allo stesso tempo, però, i capitalisti, gli armatori, i banchieri, i gruppi monopolistici sono esentati dalle imposte, dalla loro quota di contribuzione assicurativa. Sono erogati nuovi incentivi per la redditività. Le banche sono state ricapitalizzate con decine di miliardi, mentre i lavoratori vengono strozzati da una tassazione brutale.

In questo contesto, hanno luogo le rivalità imperialiste. Nella nostra regione, il Mediterraneo orientale (Grecia, Cipro, Turchia, Egitto, ecc), ma anche il Nord Africa, il Medio Oriente e l'Europa orientale, le nazioni sono pezzi di una scacchiera che cadono uno dopo l'altro. La domanda è: cosa accade quando i pezzi sono mangiati? L'Ucraina è un esempio, la Libia un altro.

I compromessi temporanei e fragili raggiunti nel campo imperialista preparano solo la prossima tornata di conflitti. Vi è una concentrazione di forze, cambiamenti di alleanze, concentrazione di enormi formazioni militari, di nuove armi devastanti. Allo stesso tempo, il nazionalismo, l'odio religioso, il razzismo e le tendenze irriducibili vengono sapientemente coltivati.

La concentrazione di tali enormi forze militari in una zona non riguarda un conflitto locale. Nelle attuali condizioni, i conflitti locali esprimono il conflitto tra i maggiori centri imperialisti, che si verificano per lo più indirettamente, o senza il coinvolgimento militare diretto degli stati potenti. Ma questa è una situazione che può cambiare in poche ore e portare a un conflitto regionale o generale.

Assistiamo a un equilibrio del terrore, in cui fino a quando gli sviluppi continueranno ad essere controllati dai grandi monopoli, i lavoratori saranno invitati dai governi e dai partiti borghesi ad allinearsi dietro obiettivi "nazionali", un falso patriottismo o anche una propaganda nazionalistica. I lavoratori, anche in tempo di pace, sono in guerra costante coi padroni. Noi lavoratori ci troviamo di fronte all'attacco quotidiano dei nostri sfruttatori. Noi lavoratori, anche in tempo di pace, siamo in costante guerra per la nostra sopravvivenza.

Durante il tempo di pace, in Grecia, i lavoratori hanno avuto a che fare con la politica anti-operaia di SYRIZA. SYRIZA in Grecia è andata al governo con la promessa di risolvere i problemi popolari senza disturbare il potere capitalistico, senza la rottura con l'UE, le organizzazioni imperialiste e i gruppi monopolistici. Ha promesso al popolo che avrebbero abolito i memorandum e, allo stesso tempo avrebbero soddisfatto una serie di richieste fondamentali della classe operaia, dei pensionati e del popolo.

Non solo non lo hanno fatto, ma hanno continuato ordinatamente la politica dei governi precedenti. Hanno spazzato letteralmente via ciò che era rimasto nelle riserve di pensioni, scuole, ospedali, dei fondi delle amministrazioni locali allo scopo di pagare i creditori dell'UE, FMI, BCE. Nel giugno 2015, hanno imposto alla classe operaia e al popolo l'onere di un terzo memorandum, il più terribile e distruttivo, che va ad aggiungersi ai precedenti. Anche questo memorandum, in Parlamento, è stato votato dagli altri partiti borghesi.

Le nuove misure del terzo memorandum non potevano essere applicate dai governi precedenti in quanto le politiche attuate hanno incontrato l'opposizione generale e la condanna della classe operaia e del popolo. Il governo di SYRIZA ha assunto ora questo ruolo, fare il "lavoro sporco" e servire il sistema capitalista come nessuno ha mai fatto prima. E' per questo che hanno il supporto illimitato della borghesia del nostro paese e non solo. Alcuni che non hanno seguito da vicino gli sviluppi e il partito SYRIZA, coloro che sono stati ingannati dalla sua demagogia, potranno essersi sorpresi da questi sviluppi.

Ciò non accade a noi. Non solo non ci siamo per nulla sorpresi, ma avevamo previsto queste evoluzioni molto tempo fa. Perché SYRIZA non si oppone all'UE, alle organizzazioni imperialiste, al potere della borghesia. Al contrario, il governo ha approfondito la sua cooperazione con lo Stato-killer di Israele. Hanno espresso il sostegno al governo fascista di Kiev. Mentre imponevano una tassazione brutale sulla popolazione, hanno pagato miliardi in attrezzature di ambito NATO. Hanno lasciato la flotta della NATO nel Mar Egeo. Mentre, proprio ieri, al fine di mostrare il grado del loro sostegno alla politica criminale degli Stati Uniti, hanno cercato di vietare anche il diritto fondamentale del popolo a protestare. Allo stesso tempo, si stanno preparando a un nuovo attacco con ulteriori riduzioni dei salari e delle pensioni. Stanno preparando i licenziamenti su richiesta delle grandi multinazionali come LAFARGE, ma anche a colpire i diritti sindacali e le libertà. In primo luogo, il diritto di sciopero dei lavoratori.

Tuttavia, il collegamento tra le politiche contro il lavoro in ogni paese e la partecipazione alle rivalità imperialiste è un fenomeno universale.

Pertanto, servire gli interessi dei monopoli francesi in Africa, ha portato la Francia all'intervento in Mali e in Repubblica Centrafricana. Il ruolo dell'Italia nell'intervento in Libia, dell'Inghilterra in Iraq, Afghanistan, ecc. e, naturalmente, degli Stati Uniti, della Russia, della Turchia in Medio Oriente e altrove. Il nostro paese è in ogni caso coinvolto, avendo partecipato ai piani degli imperialisti, di NATO, USA, UE.

Così, in queste circostanze, è necessario che il movimento operaio di ogni paese prepari i lavoratori a non allinearsi dietro false bandiere. Durante un periodo di "pace imperialista", i lavoratori non devono accettare il taglio del salario per la redditività dei loro padroni e, allo stesso modo, durante un periodo di guerra essi non dovrebbero accettare che i popoli vengano uccisi per il profitto dei padroni.

Ma un tale atteggiamento non è scontato. In primo luogo, sia riguardo la questione della lotta o della collaborazione di classe, sia per quella dell'atteggiamento verso la guerra imperialista, il movimento sindacale non ha avuto una visione e una posizione uniforme. In particolare, le forze della ETUC (Confederazione europea dei sindacati) e della ITUC (Confederazione sindacale internazionale), sono parte della propaganda delle organizzazioni imperialiste. Fanno parte dei meccanismi di inganno ideologico e politico dei lavoratori affinché questi accettino di diventare le pedine degli imperialisti.

Gli esempi della posizione su Libia e Siria di ETUC e ITUC sono recenti, così come quelli delle maggiori confederazioni europee. Hanno apertamente invitato le organizzazioni imperialiste a intervenire per "portare la democrazia". Allo stesso tempo, sui rifugiati accettano la barbara politica di Schengen e il Regolamento di Dublino, chiedendo di aggiornarlo. La ETUC, con l'Associazione padronale europea BUSINESSEUROPE e l'UE hanno firmato una dichiarazione congiunta a marzo, in cui hanno proposto lo sfruttamento dei rifugiati come manodopera a basso costo, che andrà a sostituire in Europa la forza lavoro che invecchia e aprirà ai padroni nuovi campi di profitto.

Ancora oggi la ETUC è apertamente a favore del governo fascista di Kiev. Nella ITUC, il vice presidente è dell'Histadrut, un'organizzazione nazionalista israeliana che sostiene le colonie e le politiche omicide di Israele contro il popolo palestinese. Di certo, nessuno si aspetta alcunché di diverso da un'organizzazione come la ETUC, che vanta come successo storico il suo ruolo nel rovesciamento degli Stati socialisti e dei lavoratori dell'Europa orientale. Organizzazioni, come ad esempio l'organizzazione di settore della ITUC chiamata INDUSTRIALL, che nelle sue recenti dichiarazioni indica come obiettivo fondamentale il fronte contro "l'estremismo e la radicalizzazione"! Ciò significa che, il loro nemico, che dichiarano essere alla stregua di un terrorista, è la lotta radicale e le idee delle persone.

Ecco perché la ETUC, sul referendum in Grecia, come di recente in Gran Bretagna, ha invitato i lavoratori a votare a favore della permanenza nell'UE, a favore dei memorandum! Ecco perché la GSEE (Federazione Generale dei Lavoratori di Grecia), membro della ETUC in Grecia, ha firmato la riduzione dello stipendio base del 25% e del 32% per i giovani lavoratori. Vogliono lavoratori sottomessi, impreparati, non organizzati, frustrati, senza speranza. Intrappolati nella logica del meno peggio, della riduzione delle rivendicazioni.

I sindacati di classe, le federazioni, i centri di lavoro e le organizzazioni sindacali radunate nel PAME in Grecia li contrastano. Con l'azione quotidiana del PAME, in tutti questi anni abbiamo risposto alla paura, al terrorismo di stato e padronale, al pessimismo e al fatalismo. Le forze riunite nel PAME e il movimento sindacale con orientamento di classe, hanno lottato per far comprendere alla classe operaia e alla popolazione la natura della crisi capitalista e le cause che l'hanno fatta crescere.

Abbiamo confutato i falsi problemi avanzati dai governi riguardo la necessità che le persone facciano sacrifici per la salvezza della Grecia, nascondendo che nello stesso paese ci sono due "case", quella del capitale e quella dei lavoratori.

Il PAME lotta affinché il movimento operaio acquisti carattere di massa, organizza le lotte della classe operaia e popolari sulla base di richieste che soddisfino le loro effettive necessità attuali stando alla ricchezza attualmente prodotta. Il PAME usa le sue forze per costruire e rafforzare l'alleanza popolare tra la classe operaia, i contadini poveri, i lavoratori autonomi, i tecnici, i giovani e le donne delle famiglie popolari. Rafforziamo la lotta contro la guerra imperialista e le sue cause. Per il movimento di classe, la lotta contro la guerra imperialista è una lotta contro il nemico di classe esistente nel nostro paese.

Le forze compromesse del movimento sindacale cercano di danneggiare questa vasta forza di classe e limitarne gli appelli e l'influenza. Non sono stati in grado di farlo, nonostante i loro enormi sforzi. Oggi il PAME è accettato, rispettato e riconosciuto dalla classe operaia e dal nostro popolo.

Prosegue e intensifica la lotta in ogni modo possibile contro il potere e la proprietà capitalista, per abolire lo sfruttamento dell'uomo da parte dell'uomo. Lotta affinché la classe operaia e gli strati popolari ottengano il potere e i mezzi di produzione che hanno creato, in modo che l'economia sia organizzata e progettata secondo un piano.

Attraverso questa azione, è stata rafforzato il movimento di solidarietà con l'intero movimento del lavoro e popolare. Si tratta di una potente arma della classe operaia mondiale.

Nelle sue battaglie, in molti casi, il movimento di classe in Grecia ha ottenuto l'aiuto, il sostegno e la solidarietà della WFTU (Federazione Sindacale Mondiale), dei suoi membri e di molti sindacati di tutto il mondo. Negli scioperi generali, nelle manifestazioni, in 9 mesi di eroica lotta dei lavoratori siderurgici. Centinaia di organizzazioni si sono mobilitate in tutto il mondo contro le misure contro i lavoratori promosse in Grecia, sostenendo le nostre lotte. La solidarietà al PAME e ai sindacati in Grecia contro l'autoritarismo, gli arresti, i licenziamenti e le azioni legali contro i sindacalisti, contro gli attacchi violenti e fascisti era enorme. Questa solidarietà è stata spesso uno scudo che ha protetto le nostre forze, i nostri sindacalisti e lavoratori e vogliamo ringraziarvi tramite le delegazioni internazionali per il vostro prezioso sostegno e assistenza.

Ma siamo anche orgogliosi del contributo internazionalista e della solidarietà del PAME e delle organizzazioni sindacali di classe di Grecia. In primo luogo, siamo orgogliosi del contributo e della solidarietà ai profughi sradicati e agli immigrati.

I lavoratori di Grecia, che esprimono la loro solidarietà, pur in difficili condizioni economiche, danno la migliore risposta al razzismo, alla xenofobia, alla politica brutale contro gli immigrati della UE.

Allo stesso tempo, le forze del PAME sono state saldamente dalla parte delle lotte dei lavoratori in Europa, così come in tutto il mondo, per quanto e come ci è stato possibile farlo. Con messaggi di solidarietà, dimostrazioni, sostegno finanziario, assistenza materiale, anche con le missioni del PAME e la partecipazione alle lotte e alle mobilitazioni, dove abbiamo sostenuto praticamente con la nostra presenza fisica la giusta lotta dei lavoratori. Naturalmente, non siamo soddisfatti. La questione della solidarietà, dell'internazionalismo è il problema principale per i nostri sindacati ed è diventato parte della loro azione e orientamento quotidiani, in particolare nei vari settori.

Ma crediamo che il nostro più grande contributo al movimento di classe internazionale sia stato lo sviluppo delle lotte e dei movimenti in Grecia. Le lotte e l'orientamento della lotta del movimento di classe hanno raggiunto un livello significativo per logiche promosse dalle forze politiche della borghesia. Attraverso questa azione, i lavoratori ragionano e riconoscono le vere cause della situazione che sperimentano, traggono conclusioni dalla lotta di classe.

Oggi attraverso l'esperienza che abbiamo acquisito da questa lotta, sta diventando sempre più chiaro che non ci possono essere soluzioni positive per la classe operaia e per i popoli nell'UE finché l'economia, i mezzi di produzione, la ricchezza e il potere sono nelle mani del capitale e della borghesia, nulla di positivo può venire dal cambiamento delle varie figure di governo, di tutto l'arco politico, "destra", "centro", "sinistra" che servono e amministrano il sistema di sfruttamento con l'UE.

La soluzione sta nella organizzazione della lotta del lavoro e del movimento popolare in direzione della rottura con le cause che distruggono la vita delle famiglia del popolo lavoratore, con il marcio brutale sistema di sfruttamento capitalistico e con l'UE.

E' nostro dovere rafforzare la lotta contro il nazionalismo, la xenofobia, i loro piani imperialistici all'interno dei sindacati. Rafforzare la solidarietà con gli altri popoli, la solidarietà ai rifugiati e immigrati, l'isolamento dei fascisti. Questi problemi non possono essere lontani dai sindacati perché i lavoratori non hanno alcun interesse a versare il loro sangue per i padroni. Non dobbiamo permettere che il nostro paese diventi una base importante per il macello imperialista e non dobbiamo lasciare che i figli del nostro popolo, i soldati, diventino carne per i loro cannoni.

Oggi sappiamo di affrontare una situazione difficile, una guerra di classe che è stata dichiarata dal capitale, dall'UE e dalle forze che la servono. La lotta per i piccoli o grandi problemi quotidiani della classe operaia richiedono cambiamenti profondi a livello economico e di potere.

Su queste basi, migliaia di lavoratori militanti combattono ogni giorno e in ogni luogo la loro battaglia allo scopo di evitare le delusioni, che è ciò che le forze che sostengono queste politiche vogliono. Oggi, nonostante le difficoltà, ci sono le condizioni per un'ampia partecipazione delle masse popolari al movimento operaio-popolare con forme di organizzazione e di solidarietà che elevino lo spirito militante.

Sappiamo e siamo consapevoli che se non diamo battaglia per costruire un movimento di classe di massa che si scontri con queste politiche e sistema, in realtà non si potranno difendere i diritti della nostra classe, indipendentemente dalla solidità e dalle forme di azione perseguite.

Ci deve essere unità di classe, dalla solida base, senza illusioni e delusioni promosse dalle forze compromesse del movimento sindacale. Ci deve essere una lotta di lunga durata basata su un piano, determinazione, abnegazione e coraggio, una lotta che salga di livello, che non resti a metà strada e richieda il sacrificio personale.

Lo sviluppo capitalistico non è un obiettivo comune a lavoratori e capitale. I popoli non hanno bisogno dello sviluppo capitalistico, ma la prospettiva di un'economia pianificata socializzata corrisponde invece ai loro interessi.

La cosiddetta opposizione tra forze pro e anti-memorandum, progressisti-conservatori, socialdemocratici-liberali, sinistra-destra non esiste. Coloro che sostengono l'UE e il capitalismo sono sostenitori dei memorandum e delle politiche contro il lavoro, qualsiasi forma assumano.

Oggi diventa chiaro per la classe operaia d'Europa che i governi europei, indipendentemente dal colore, fanno il massimo per soddisfare le esigenze della capitale. Il loro attacco non ha fine, ci sia crisi o crescita capitalistica.

Cari compagni, la classe operaia deve rispondere a questo crescente assalto padronale e dei governi che li servono, deve essere contro l'UE, la NATO e le organizzazioni imperialiste. Abbiamo bisogno della lotta in difesa della classe operaia, per una vita dignitosa, in combinazione con la lotta per un altro percorso di sviluppo, con il disimpegno dalle unioni imperialiste dell'UE e della NATO, con la classe operaia e i popoli alla redini del potere.

E' necessario che i sindacati militanti d'Europa e del mondo prendano nuove iniziative per il coordinamento e l'azione congiunta in questo senso.

Abbiamo fatto esperienza. Abbiamo preso provvedimenti. Abbiamo visto le nostre debolezze e gli ostacoli. Sappiamo del ruolo nefasto dei sindacati gialli, delle forze della collaborazione di classe. Siamo più forti con le decisioni prese al 17° Congresso della Federazione Sindacale Mondiale.

In questa direzione i sindacati, le federazioni, i centri di lavoro che costituiscono il PAME vi chiedono di cercare e adottare nuove misure di coordinamento e cooperazione a livello internazionale con il coordinamento dei lavoratori dei settori che sono la nostra priorità.

Ci impegniamo affinché le nostre federazioni e sindacati partecipino e agiscano nel movimento sindacale internazionale in modo più deciso e militante. Per la convergenza dei sindacati militanti europei e la creazione di un polo sindacale con orientamento di classe in Europa.

Per il rafforzamento della Federazione Sindacale Mondiale

Per il rafforzamento del Movimento sindacale mondiale di classe

Per rafforzare la lotta per una società senza sfruttamento dell'uomo da parte dell'uomo.


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