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La posizione della Federazione Sindacale Mondiale (FSM-WFTU) nel simposio ACTRAV-ILO: "Il futuro del lavoro che vogliamo" 18-20 ottobre 2017

Federazione Sindacale Mondiale (FSM-WFTU) | wftucentral.org
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

19/10/2017

Cari colleghi,
come Federazione Sindacale Mondiale (FSM-WFTU), sin dal 1945 il nucleo fondamentale della nostra azione è stata la lotta costante per la soddisfazione dei bisogni quotidiani dei lavoratori; le lotte per un lavoro con tutti i diritti in ogni "campo di battaglia": nelle fabbriche, nei cantieri navali, nelle officine. Ovunque c'è stata una rivendicazione di dignità dei lavoratori, la FSM era lì per mostrare la sua solidarietà e per offrire i suoi migliori militanti.

Purtuttavia, lo scoppio della crisi capitalista mondiale, causata dalla sovraccumulazione di capitale, ha creato le condizioni che hanno permesso un assalto senza precedenti contro i diritti dei lavoratori, i diritti sociali, sindacali e previdenziali dei lavoratori.  Le multinazionali e i grandi gruppi monopolistici hanno visto un'opportunità d'oro per far fuori ogni diritto che i lavoratori avevano conquistato col sangue e per rafforzare il percorso capitalista per la massimizzazione dei loro profitti. Di qui hanno scatenato una campagna articolata per abolire i diritti dei lavoratori e superare la crisi spostando il suo fardello sugli operai. In altre parole: i soli lavoratori furono quelli che pagarono col proprio sudore le crisi capitaliste del passato, i soli lavoratori sono gli stessi che dovrebbero pagare con le loro perdite la crisi di oggi.

Naturalmente, la FSM, il sindacato internazionale di classe non è stato preso di sorpresa dalle politiche antioperaie; i monopoli e gli industriali avevano già espresso le loro intenzioni in una fase molto anteriore. La più grande parte delle misure antioperaie prese negli ultimi anni in Grecia, Francia, Italia e ovunque erano già state descritte in dettaglio sin dai primi anni novanta come obiettivi strategici dell'UE e dell'OCSE, nel contesto dei Libri Bianchi dell'UE e del Trattato di Maastricht. In questo modo, i Contratti Collettivi sono stati abrogati, i salari diminuiti, sono stati portati avanti accordi per la flessibilità del lavoro, le garanzie della previdenza sociale sono scomparse. Dall'America Latina fino all'Europa e all'Africa c'è un solido fronte antioperaio che desidera liberarsi dei diritti dei lavoratori una volta per tutte.

Nella luce suddetta, sembra che il futuro del lavoro preparato dalla classe dominante per quelli che producono la ricchezza del mondo non sia affatto luminoso. Pertanto, i movimenti operai del mondo con orientamento di classe devono chiedersi: è questo il futuro che vogliamo per noi e i nostri figli? Lavoro non pagato, salari da fame, schiavitù contemporanea? Il dibattito sul futuro del lavoro non è né un argomento da salotto né un concetto vago. Il movimento sindacale di classe, nei luoghi in cui può agire, nei suoi paesi o dentro l'ILO, deve evidenziare questo punto.

In tal modo, questo dipende dalle questioni urgenti che il sindacato di classe deve incorporare nella sua agenda, con la responsabilità primaria di rimediare alle perdite sofferte durante gli ultimi anni della crisi.

Così, noi, come FSM, non possiamo immaginare il futuro del lavoro di cui oggi si dibatte in quest'aula, senza Contratti Collettivi di lavoro. Non possiamo immaginare il futuro del lavoro senza una stabile occupazione con pieni diritti. Non possiamo tollerare che si debba andare a lavorare senza diritti e previdenza sociale. E' inaccettabile scendere a compromessi con la disoccupazione generalizzata, la povertà e il terrorismo praticato dai padroni sul posto di lavoro.

In tal modo, per proteggere tutte le conquiste dei lavoratori, dobbiamo costruire un forte movimento sindacale. E per costruire un movimento operaio militante non solo abbiamo bisogno dei diritti sindacali ma sopra a tutto dobbiamo garantire la protezione del diritto di sciopero. Respingendo ogni pressione dei governi e dei datori di lavoro che vogliano restringerlo, possiamo creare un forte movimento sindacale, in grado di pensare e agire con autonomia. Un movimento in grado di contrastare la repressione delle lotte operaie e il basso livello di organizzazione sui posti di lavoro. Un movimento che dia la possibilità alle donne di partecipare ed essere elette nei suoi ranghi e che assicuri altresì l'organizzazione degli immigrati e dei rifugiati, restando un forte nemico del fascismo, del razzismo e della xenofobia.

Nello stesso tempo, condividiamo alcune delle preoccupazioni qui espresse sulle ripercussioni della digitalizzazione e delle nuove tecnologie sul mondo del lavoro. Per noi, ogni innovazione tecnologica dovrebbe essere giudicata sulla base delle condizioni di vita dei lavoratori. Crediamo fermamente che le nuove tecnologie debbano contribuire al benessere dei lavoratori e non alla massimizzazione dei profitti dei monopoli; questo per dire che le nuove tecnologie devono essere messe al servizio delle classi popolari. In parallelo, vorremmo anche sottolineare l'impatto del cambiamento climatico, specialmente alla luce dei terribili fenomeni naturali che hanno inflitto grandi danni al Messico e alle regioni dell'America Centrale. Ci ricorda il bisogno urgente di una protezione sociale e di una efficiente lotta contro il degrado ambientale. Questo costituisce altresì un importante aspetto della dignità del lavoro che vogliamo assicurare alla vita dei lavoratori.

E' in questo contesto che la Federazione Sindacale Mondiale immagina il futuro del lavoro. Perché il futuro del lavoro riguarda per primi e soprattutto quei popoli in ogni angolo del pianeta che producono la ricchezza dell'intera società umana. Purtroppo, ogni diversa dichiarazione diventerebbe una mera asserzione religiosa.

Grazie


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