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Sudafrica: La famiglia della FSM piange la scomparsa del compagno Eric "Stalin" Mtsali

Federazione Sindacale Mondiale (FSM) | wftucentral.org
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

12/10/2018

"Il sistema capitalista continua a rimanere il nemico della classe lavoratrice, in particolar modo adesso che sta soffrendo una crisi capitalista internazionale. La lotta è qui. Un movimento sindacale forte e unito è ciò di cui abbiamo bisogno". Eric "Stalin" Mtsali, in Il lavoratore Sudafricano e la FSM, fianco a fianco.



Con grande dolore apprendiamo la notizia della scomparsa del compagno Eric "Stalin" Mtsali, una figura importante del movimento sindacale di classe in Sudafrica e un militante fermo contro il neocolonialismo, l'apartheid e l'imperialismo.

Il compagno Mtsali è sempre stato un simbolo, rappresentando la lotta comune della gente del Sudafrica insieme alla Federazione Sindacale Mondiale, un esempio di internazionalismo e impegno incondizionato con la classe lavoratrice nella sua lotta per un mondo senza lo sfruttamento dell'uomo sull'uomo.

Quadro storico della FSM, Mtsali nacque a Durban ed entrò nel movimento anti-apartheid, subito dopo la scuola superiore. Nel 1951, mobilitò i lavoratori del Sindacato dei Portuali così come gli operai dell'industria tessile per protestare contro lo stato oppressivo della segregazione razziale. In seguito dichiarò: "Da quel momento, i portuali sono stati i più militanti, profondamente militanti. Il regime aveva paura dei portuali".

Rappresentò il movimento sindacale sudafricano nella sede centrale della FSM a Praga, Cecoslovacchia, e visse più di trent'anni in esilio. Per Mtsali: "L'orientamento della FSM è sempre stato di difesa delle posizioni di classe. Dove c'è lotta per la libertà, la FSM è lì. E' stata al fianco degli oppressi". Ha partecipato a varie missioni della FSM in Etiopia e Namibia, aiutando a strutturare organizzazioni sindacali. Inoltre, è stato membro del Parlamento, sempre leale ai principi della classe operaia.

Le parole dell'"Uomo d'Acciaio" - come erano soliti chiamarlo i suoi compagni sudafricani - che "la vera liberazione si otterrà solamente quando la classe operaia diverrà classe dominante", sono per noi della FSM una guida per le lotte di oggi e di domani.
I militanti della FSM non dimenticheranno mai il momento commovente, durante il 17° Congresso della Federazione Sindacale Mondiale svoltosi nel paese per il quale il compagno Mtsali combattè duramente, quando egli fu scelto per innalzare la bandiera della FSM durante la cerimonia ufficiale di apertura davanti a tutti i delegati del Congresso, inaugurando l'avvio dei lavori.

La FSM ha reso omaggio al suo contributo e impegno disinteressato agli ideali di emancipazione della classe operaia in molte occasioni, come a Johannesburg nel febbraio 2012, nell'ambito di una cerimonia di ringraziamento per i sostenitori del Movimento sindacale sudafricano.

Cari compagni del COSATU e del SACP (Partito Comunista Sudafricano), trasmettete le nostre condoglianze ai suoi familiari e assicurate l'intera classe operaia del Sudafrica, che per noi, lavoratori e gente comune del mondo, egli rimarrà immortale. Promettiamo di continuarne l'eredità.

Segreteria della FSM


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