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Cinquant'anni di CITU: Unità di classe e lotta di classe

Hemalata * | peoplesdemocracy.in
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

26/05/2019

È con questa visione che il Centre of Indian Trade Unions (CITU, letteralmente Centro dei sindacati indiani) venne fondato nel 1970 e le cui celebrazioni del cinquantenario inizieranno il 30 maggio, giorno della fondazione, per accompagnarci un intero anno fino al compimento del suo cinquantesimo. Questa visione è stata chiaramente enunciata nello statuto del CITU con queste parole: "Il CITU ritiene che lo sfruttamento della classe operaia possa avere fine solo con la socializzazione di tutti i mezzi di produzione, di distribuzione e scambio e stabilendo uno Stato socialista. Tenendo saldi gli ideali del socialismo, il CITU si schiera per la piena emancipazione della società da ogni sfruttamento".

Inoltre, "aderisce fermamente all'analisi secondo cui nessuna trasformazione può essere realizzata senza la lotta di classe; occorre costantemente respingere i tentativi di portare la classe lavoratrice sul sentiero della collaborazione di classe".

Questa visione ha resistito alla prova del tempo: cinquant'anni di esperienza hanno ulteriormente rafforzato la determinazione del CITU a portare avanti questa prospettiva e raggiungere i suoi obiettivi costitutivi.

Oggi, in occasione del cinquantenario dalla fondazione, CITU può guardare con soddisfazione al suo ruolo nel portare quasi tutte le centrali sindacali su una piattaforma comune, con la formulazione di una carta comune di rivendicazioni, sempre in prima fila in tutti le campagne e le lotte congiunte. Le lotte congiunte hanno contribuito a far evolvere un'intesa comune sulle politiche neoliberiste e sul pericolo della concertazione nel movimento sindacale, naturalmente con l'eccezione della BMS, l'ala sindacale dell'RSS.

CITU oggi porta l'eredità delle lotte e dei sacrifici delle migliaia di lavoratori e quadri che credevano, fin dai tempi della lotta per l'indipendenza, nella lotta di classe come mezzo per porre fine a ogni sfruttamento e trasformare la società, che credeva nel socialismo come alternativa al sistema capitalista sfruttatore. Porta il retaggio di coloro che immaginavano una simile società libera dallo sfruttamento quando formarono il primo centro sindacale nazionale, un secolo fa. Così, in occasione del cinquantenario, CITU si impegna a portare avanti i 100 anni di lotte e sacrifici della classe operaia, nonché i suoi 50 anni di lotta per l'unità di classe.

Oggi, la classe operaia e tutte le sezioni del popolo lavoratore stanno ribollendo di rabbia e malcontento contro le politiche neoliberali perseguite dai governi che si sono susseguiti nel corso degli ultimi trent'anni. L'assalto alla classe lavoratrice si è ulteriormente intensificato sotto il regime guidato dal BJP di Modi. I luoghi di lavoro stanno cambiando rapidamente con la drastica diminuzione del numero di lavoratori stabili; i lavoratori contrattualizzati vengono sostituiti con impiegati a termine, tirocinanti, apprendisti, ecc; il lavoro viene esternalizzato. Le leggi sul lavoro sono state modificate per privare i lavoratori dei loro diritti e benefici duramente conquistati. I salari rimangono stagnanti. Le lavoratrici affrontano problemi ancora maggiori, con l'aumento delle molestie sul luogo di lavoro, comprese le molestie sessuali. La disoccupazione è salita al massimo da 45 anni.

Il governo del BJP ha fallito profondamente nell'affrontare questi problemi. Piuttosto ha peggiorato le condizioni e aumentato le miserie nel paese. Nonostante tutta la retorica del "nazionalismo" e del "patriottismo", il governo guidato dal BJP è il governo più anti-nazionale che il nostro paese abbia mai visto. Ha cercato di privatizzare tutte le nostre risorse e ricchezze nazionali, comprese le imprese del settore pubblico nei settori strategici come la difesa, le ferrovie, le telecomunicazioni, le assicurazioni, le banche ecc. Ha intrapreso la strada della distruzione di tutte le istituzioni autonome che godono di prestigio storico, scientifico e culturale nel paese.

Inoltre, BJP e il suo mentore RSS hanno continuamente attaccato l'unità della classe lavoratrice per indebolire le lotte unite. In tal modo servono i padroni dei potentati affaristici, nazionali ed esteri.

In questa situazione, CITU è consapevole della necessità di canalizzare il malcontento e la rabbia esistenti tra la classe operaia in lotte unitarie più elevate e sviluppare la sua coscienza di classe per assolvere alla responsabilità storica di guidare la lotta per cambiare la società. CITU deve assumere questo compito con la dovuta serietà e urgenza in occasione del suo cinquantenario.

Genesi del CITU

CITU è nato in un periodo in cui la classe lavoratrice del paese ribolliva di rabbia e malcontento per i crescenti attacchi alle condizioni di vita e di lavoro. Chiusure, perdita di posti di lavoro, aumento della precarietà, negazione dei diritti di contrattazione collettiva, taglio alle prestazioni di sicurezza sociale e altro ancora, hanno provocato esplosioni di lotta e scioperi in diversi settori in diverse parti del paese. Operai nei settori della iuta, del carbone, dell'industria siderurgica, del tessile, lavoratori dei trasporti e centinaia di migliaia di lavoratori in vari altri settori, erano tutti sul sentiero della lotta. La classe operaia in particolare negli stati del Bengala Occidentale, del Tamil Nadu, del Maharashtra ecc. era in prima linea.

Il bisogno del momento era unire tutti i lavoratori in ogni settore, unire tutti i lavoratori di tutti i settori in una lotta comune unitaria contro questi attacchi, contro le politiche del governo dell'epoca, contro il regime della politica di sfruttamento. La necessità era di unire l'intero movimento sindacale per costruire una potente lotta di classe contro questi attacchi e politiche.

Ma l'allora dirigenza di sinistra dominante nel sindacato, AITUC, non scelse il percorso della lotta di classe ma il percorso della collaborazione di classe nel nome della "politica dei due pilastri". Si cercò di ridicolizzare l'idea stessa di lotta di classe. La sezione all'interno della dirigenza dell'AITUC che favoriva l'unità di classe e la lotta di classe venne intimidita, vittimizzata, senza cerimonie e senza democrazia venne rimossa dalle posizioni di comando, dai sindacati. Ai sindacati che sostenevano la lotta di classe fu negata l'affiliazione; le loro affiliazioni furono cancellate.

Inoltre, i dirigenti e i quadri dei sindacati che respingevano le politiche collaborazioniste di classe e che guidavano lotte sindacali militanti, vennero presi di mira anche dai governi statali. Nel Bengala Occidentale centinaia di tali dirigenti e quadri furono presi di mira, arrestati e incarcerati. Prima ancora che nei primi anni '70 il terrore semi-fascista iniziasse ad attaccare la sinistra e le forze democratiche, i dirigenti sindacali che più tardi furono in prima linea nella formazione del CITU, vennero attaccati e intimiditi a causa del loro impegno risoluto verso l'unità della classe operaia e nelle lotte.

Dopo che furono compiuti nel corso di circa dieci anni tutti gli sforzi per allontanare l'organizzazione dal percorso di collaborazione di classe e che fallì il compromesso con le classi dirigenti, fu avvertita fortemente la necessità di formare un nuovo centro sindacale per portare il movimento sindacale del paese sulla rotta delle lotte unitarie contro le politiche del governo. Una convenzione nazionale dei lavoratori si svolse a Goa il 9-10 aprile 1970. La Convenzione decise all'unanimità di formare un nuovo centro sindacale per svolgere il ruolo di traghettare l'intero movimento sindacale del paese sulla rotta della lotta contro le politiche antioperaie delle classi dominanti.

La prima Conferenza di tutta l'India si tenne il 27-31 maggio 1970 a Calcutta. Il Congresso del sindacato provinciale del Bengala, unità a livello statale dell'AITUC, assunse la responsabilità di ospitare la conferenza. Il 30 maggio, una risoluzione dichiarava la formazione del Centro dei sindacati indiani (CITU), approvata da un fragoroso applauso ed entusiasmo. Così nacque CITU con il suo compito storico di unire la classe operaia e guidarla nelle lotte di classe per porre fine a ogni sfruttamento. B.T. Ranadive fu eletto il primo Presidente e P. Ramamurti, primo Segretario generale del CITU.

Strategia isolationista delle classi dominanti

Subito dopo la sua formazione, CITU, attraverso le sue azioni diede una risposta adeguata a tutti coloro che cercarono di isolarlo e di ridicolizzare il suo slogan di "unità".

Le classi dominanti si resero immediatamente conto del pericolo costituito da un'organizzazione impegnata a unire l'intera classe lavoratrice, mobilitandola in lotte contro lo sfruttamento. Volevano isolare CITU e schiacciarlo prima che si stabilizzasse. Subito dopo la formazione del CITU, l'allora Ministro del lavoro, R. K. Khadilkar, prese l'iniziativa di formare il Consiglio nazionale dei sindacati (NCTU) con INTUC, AITUC e HMS, per sostenere le politiche del governo. CITU neutralizzò efficacemente questa mossa, riunendo gli altri centri sindacali e le federazioni industriali nella formazione del Consiglio dei sindacati uniti (UCTU) per combattere le politiche del governo, quali il blocco dei salari, ecc.

La strategia isolazionista delle classi dominanti non aveva speranza di durare di fronte agli energici sforzi del CITU di unire le altre forze sia nell'industria che nei servizi per portare avanti lotte unitarie. La classe lavoratrice dell'India sostenne il percorso di lotta dell'UCTU, non il percorso collaborazionista dell'NCTU. Nell'arco di tre anni, NCTU crollò. Iniziò a svilupparsi un nuovo rapporto di forze all'interno del movimento sindacale del paese attraverso la lotta coerente del CITU contro le politiche collaborazioniste di classe.

Il CITU svolse un ruolo importante nel glorioso sciopero dell'India dei ferrovieri nel 1974 che galvanizzò l'intera classe lavoratrice nel paese. Lo sciopero di 20 giorni che sfidò una repressione inumana e la feroce vittimizzazione è fonte tutt'oggi di ispirazione per la classe operaia. Il CITU assunse l'iniziativa di portare i lavoratori del settore delle ferrovie sulla via delle lotte unitarie in tutto il paese. Il Comitato di coordinamento nazionale per le lotte dei ferrovieri (NCCRS) che ha guidato lo storico sciopero, coinvolse tutti i principali sindacati centrali eccetto l'INTUC. CITU era un componente attivo del NCCRS. Organizzò azioni di solidarietà, assistenza legale e tutte le altre forme di assistenza e sostegno per i lavoratori sotto attacco.

Nonostante l'enorme repressione e gli attacchi ai diritti e alle libertà democratiche durante l'Emergenza Nazionale [proclamata il 26 giugno 1975, ndt], il CITU sostenne attivamente le lotte popolari e denunciò gli attacchi del governo ai diritti sindacali utilizzando tutte le vie disponibili, compresi i forum internazionali e i reclami avanzati davanti all'ILO.

Il secondo evento degno di nota fu la lotta unitaria contro la famigerata Legge sulle relazioni industriali del 1978, portata avanti dal governo del partito Janata, che alla fine dovette essere accantonata. In tale processo, venne costituito il Comitato della campagna nazionale per i sindacati comprendente tutti i sindacati centrali e le federazioni indipendenti eccetto l'INTUC.

Il CITU è stato pioniere nel compito di organizzare le donne lavoratrici, con una chiara comprensione del fatto che è un compito di classe, per unire la classe e rafforzare la lotta di classe. Nel 1979, CITU organizzò la prima Convenzione nazionale delle donne lavoratrici da parte di un sindacato centrale, e costituì il Comitato di coordinamento di tutte le donne lavoratrici di tutta l'India per far avanzare la propria opera tra le donne lavoratrici. Questo lavoro instancabile di oltre quattro decenni ha portato all'aumento dell'affiliazione delle donne nel CITU a oltre il 33%, registrando la partecipazione attiva delle donne in tutte le attività del CITU, compresi nei suoi organi decisionali a tutti i livelli.

Il primo sciopero generale a livello nazionale da parte di tutti i centri sindacali, escluso l'INTUC, svoltosi il 19 gennaio 1982, fu la terza storica lotta comune in cui CITU svolse un ruolo di primo piano. Attraverso questo sciopero, la classe operaia avanzava le rivendicazioni di contadini e braccianti agricoli che parteciparono attivamente in varie parti del paese. Quel giorno morirono 10 persone tra operai, contadini e braccianti a causa delle sparatorie della polizia in varie parti del paese.

Il CITU ha svolto un ruolo di primo piano nell'unificazione dei sindacati del settore pubblico in un'unica piattaforma di lotta e nella formazione del Comitato dei sindacati del settore pubblico (CPSTU).

Dall'avvento delle riforme neoliberali nel paese, il CITU ha assunto l'iniziativa di unire l'intero movimento sindacale, i sindacati centrali e tutte le federazioni industriali indipendenti dell'India, in lotte congiunte. Il comitato di sostegno dei sindacati e la piattaforma nazionale delle organizzazioni di massa, che era una piattaforma più ampia, ha condotto diversi scioperi generali a livello nazionale. Il CITU era in prima linea nella formazione di queste piattaforme e nel garantire il successo di tutte queste lotte, inclusi gli scioperi generali. Nel 2009, per la prima volta, tutti i sindacati centrali, inclusi INTUC e BMS, si sono uniti alla piattaforma comune che ha portato a tre scioperi generali a livello nazionale, incluso lo sciopero di due giorni nel febbraio 2013. Tuttavia, dopo che il governo del BJP ha preso il potere, BMS ha abbandonato il movimento sindacale congiunto. Complessivamente si sono svolti sotto la guida del movimento sindacale congiunto 18 scioperi generali a livello nazionale, l'ultimo dei quali è stato lo storico sciopero generale di due giorni dell'8-9 gennaio 2019 in cui hanno partecipato circa 20 crore di lavoratori [circa 200 milioni, ndt]. Questo sciopero ha ricevuto anche un sostegno più ampio da parte della gente comune.

Inoltre, varie federazioni del CITU hanno preso iniziative per costruire forti lotte congiunte, inclusi scioperi nei rispettivi settori come carbone, acciaio, piantagioni, ecc.

Portare centinaia di migliaia di "lavoratori assoggettati", la maggior parte di loro donne, nel movimento sindacale organizzato e mobilitarli nelle lotte militanti, è uno dei maggiori contributi del CITU. Ha aiutato l'organizzazione e lo sviluppo di quadri del CITU fino a livello di villaggio in oltre la metà dei distretti del paese.

Le campagne e le lotte indipendenti guidate dal CITU hanno anche contribuito a incoraggiare e motivare le campagne e le lotte congiunte. Allo stesso tempo, il CITU non ha mai esitato a scendere in campo da solo per difendere gli interessi della classe operaia anche quando era isolato e gli altri sindacati avevano assunto una linea filogovernativa, come nel caso del regime pensionistico familiare del 1971 e il problema del regime pensionistico degli impiegati del 1995.

Oltre agli sforzi di sviluppare l'unità della classe operaia, il CITU si è sforzato di coinvolgere tutte le altre classi del processo di produzione: i contadini, i braccianti, ecc, nelle lotte congiunte per combattere le politiche anti-popolari. CITU è consapevole che tali lotte unitarie sono fondamentali per raggiungere il suo obiettivo ultimo di porre fine a ogni sfruttamento. Ha organizzato campagne e mobilitazioni congiunte sulle rivendicazioni comuni degli operai, dei contadini e dei braccianti in commemorazione del martirio degli operai e dei contadini morti nelle sparatorie della polizia il 19 gennaio 1982. La mobilitazione "Mazdoor Kisan Sangharsh" svoltasi il 5 settembre 2018, la prima mobilitazione di questo genere nella capitale nazionale, alla quale hanno partecipato centinaia di operai, contadini e braccianti, ha ispirato i lavoratori e le sezioni progressiste dell'intero paese.

Con l'espansione del settore non organizzato sotto le politiche neoliberiste, il CITU ha rivolto la sua attenzione all'organizzazione dei lavoratori del settore non organizzato, come parte dei suoi sforzi di unire la classe, organizzandola a livello sindacale e mobilitandola sulle loro specifiche richieste. Oggi, il 70% degli iscritti al CITU proviene dal settore non organizzato.

Funzionamento democratico

Lo Statuto del CITU sottolinea l'elemento democratico come componente necessaria del suo funzionamento quotidiano, rendendosi conto che la prospettiva di porre fine a ogni sfruttamento e di trasformazione della società è impossibile con un tipo di organizzazione di tipo "dirigistico". CITU è nato attraverso la lotta contro le pratiche antidemocratiche all'interno dell'allora AITUC e da allora ha sottolineato l'importanza della democrazia sindacale all'interno dell'organizzazione.

Due importanti pietre miliari nella storia dei 50 anni di CITU sono l'adozione dei suoi due principali documenti sull'organizzazione. Il primo, adottato dal suo comitato di lavoro nel 1993, denominato "Bhubaneswar" sull'organizzazione, rimane la sua linea guida fondamentale per rafforzare l'organizzazione. Questo è stato aggiornato dal Consiglio generale del CITU nel 2018 a Kozhikode per soddisfare i requisiti della mutata situazione, preservando ed enfatizzando la spinta fondamentale sul funzionamento democratico e lo sviluppo politico ideologico dei quadri fino al livello di base. Il due documenti, Bhubaneswar e Kozhikode, indicano, attraverso la franchezza e l'aperta critica e autocritica, la determinazione del CITU di identificare concretamente le sue debolezze per superarle e rafforzare l'organizzazione. È chiara la comprensione del CITU che il suo compito politico non può essere scollegato dai suoi compiti organizzativi.

*) Presidente del CITU


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