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- proletari resistenti - movimento operaio internazionale - 30-06-19 - n. 718
Ginevra: Grande interesse per la Conferenza della FSM nel quadro del 108° ILC intitolata "Gioventù e sindacati"
Federazione Sindacale Mondiale (FSM - WFTU) | wftucentral.org
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare
20/06/2019
La Conferenza della Federazione Sindacale Mondiale (FSM - WFTU) nel quadro della 108° ILC (Conferenza Internazionale del Lavoro) intitolata "Gioventù e sindacati" è iniziata il 20 giugno con grande partecipazione e interesse.
Giovani sindacalisti e leader sindacali di molti paesi del mondo presenti alla 108° Conferenza internazionale di Ginevra discutono sulla partecipazione dei giovani al movimento sindacale di classe.
Nel seguito il discorso di apertura di Emil Olsen *:
Cari colleghi,
Vi diamo il benvenuto all'evento di oggi organizzato dalla FSM nel quadro della 108° sessione della Conferenza Internazionale del Lavoro, sotto l'argomento: Gioventù e sindacati.
È un argomento di grande importanza, dal momento che i giovani lavoratori, la nuova leva della classe operaia, attraverso la partecipazione attiva nei sindacati militanti, possono portare vivacità e militanza e rendere le lotte di classe più forti e di massa. Sono il futuro, la speranza e la freschezza dei sindacati e delle loro lotte.
Oggigiorno, i giovani lavoratori affrontano globalmente gravi problemi sul lavoro e nella vita quotidiana, il che rende imperativo organizzarsi e unirsi con i propri compagni per rivendicare in modo organizzato e collettivo il soddisfacimento dei bisogni contemporanei.
I giovani vivono in un ambiente in cui prevalgono le rivalità tra le principali potenze imperialiste per il controllo dell'energia e dei mercati; in cui vige lo sfruttamento dei popoli e delle ricchezze naturali dei paesi per il profitto delle grandi compagnie monopolistiche; dove dilagano le guerre e gli interventi imperialisti che generano migliaia di profughi, tra cui molti giovani lavoratori e bambini piccoli.
In particolare, sulla base dei dati di ILO 2018 e a livello globale:
75 milioni di giovani sono disoccupati
Il problema della disoccupazione giovanile è particolarmente acuto negli Stati arabi (30,6%), nell'UE a 28 paesi (18,4%), in America Latina e nei Caraibi (17%) e altrove. Citiamo come esempio che in Sud Africa la percentuale di disoccupazione tra i giovani raggiunge il 50%.
158 milioni di giovani lavoratori vivono al di sotto della soglia di povertà
L'Africa subsahariana è la regione con la più alta percentuale di giovani lavoratori poveri del mondo, quasi il 70% (80 milioni), mentre il problema è particolarmente acuto nell'Asia meridionale. In un paese dell'UE altamente sviluppato come la Danimarca, il numero di bambini che vivono in una famiglia il cui reddito è inferiore alla soglia di povertà è aumentato drammaticamente nel 2016; nel 2016 ci sono stati 48.300 bambini poveri di un anno d'età, il che significa che sono stati poveri per almeno un anno di vita, con un aumento di 10.500 bambini in un solo anno, e questo corrisponde ad un aumento relativo di quasi il 28%.
Il 25% dei giovani di età compresa tra 15 e 29 anni non lavora, non va a scuola, né è in formazione
Questa situazione riduce le loro conoscenze e abilità, intrappolandoli nella disoccupazione, nella sottoccupazione e nella delusione.
Inoltre, i giovani sono più esposti a rapporti di lavoro informali, ad esempio nel lavoro sommerso, in particolare nei paesi emergenti e in via di sviluppo, come il Sudafrica, il Brasile e la Turchia, dove il 40% dei giovani lavoratori sono lavoratori "informali", mentre in Messico questa percentuale raggiunge il 60%. Oltre ai bassi salari e al lavoro sommerso, i giovani sono spesso costretti a lavorare con rapporti di lavoro flessibili, a tempo parziale o a tempo determinato. Un esempio tipico sono i paesi dell'UE come il Portogallo, la Grecia, la Polonia o la Finlandia, con oltre il 50% dei giovani che non ha la possibilità di trovare un lavoro a tempo pieno e a tempo indeterminato.
Di fronte a questa situazione, molti giovani ricorrono alla migrazione, alla ricerca di una migliore istruzione e opportunità di lavoro al di fuori del paese d'origine. Secondo i dati degli ultimi anni, circa 51 milioni di migranti in tutto il mondo hanno un'età compresa tra i 15 e i 29 anni, la maggior parte dei quali proveniente da economie sviluppate. Molti di loro sono giovani scienziati che cercano lavoro nel settore dei loro studi, in paesi più ricchi dove è necessaria forza lavoro qualificata straniera.
Tuttavia, i giovani nei paesi più poveri sono i più disposti a migrare. L'Africa subsahariana, l'America Latina e i Caraibi hanno il maggior numero di giovani che vogliono emigrare: il 38%, seguiti dall'Europa orientale con il 37%.
I problemi fin qui illustrati sono particolarmente acuti per le giovani donne lavoratrici, che affrontano sistematicamente i tassi più alti di disoccupazione, posti di lavoro part-time e un'istruzione insufficiente in relazione ai giovani uomini. Questi fatti evidenziano le particolari problematiche delle donne lavoratrici sin dalla loro giovane età.
L'insieme di quanto summenzionato costituisce il quadro della dura realtà in cui i giovani lavoratori sono invitati ad organizzare le loro lotte nei luoghi di lavoro, nei loro paesi di provenienza così come a livello internazionale, nelle file della Federazione Sindacale Mondiale, per rivendicare quella vita che meritano, in una società con pace, giustizia sociale, sicurezza, accesso all'istruzione e al diritto a un lavoro stabile, con 8 ore di lavoro, 8 ore di riposo e 8 ore per lo sviluppo globale della propria personalità, con accesso alle arti, alla cultura, allo sport.
Partecipazione dei giovani nei sindacati
I giovani lavoratori presentano in generale una scarsa partecipazione nei sindacati e questo fatto è in parte collegato alle forme flessibili del loro lavoro, che non consentono di avere un posto di lavoro stabile. Tuttavia, la ragione principale risiede nello sforzo consapevole del capitale di manipolare la coscienza dei giovani lavoratori perché non reagiscano, pensando che nulla cambi.
In quasi tutti i paesi del mondo, mai l'azione sindacale è promossa nelle fila dei giovani, né la loro posizione nei luoghi di lavoro è militante. Al contrario, l'educazione, la propaganda dei mass media, promuovono l'individualismo anziché la collettività, la diffamazione delle lotte, il terrorismo e le minacce. Viene riscritta la storia in modo che i giovani non vengano mai a conoscenza degli importanti diritti conquistati dai lavoratori quando organizzano piccole e grandi lotte per soddisfare i loro bisogni contemporanei.
Per essere sicuri di tenere gli operai lontani dalle lotte, oltre alla diffamazione e all'intimidazione, ricorrono anche al sindacalismo giallo, al riformismo, cioè alla posizione di quei dirigenti sindacali, che scelgono la logica del compromesso, del dialogo con lo stato e i datori di lavoro, in modo da negoziare quanto i lavoratori perderanno. Sono burocrati corrotti che ricevono grandi stipendi e finanziamenti dai governi dei loro paesi, così da organizzare eventi e seminari in cui spiegano ai lavoratori come rimanere sottomessi.
Quelle forze, attraverso il dialogo sociale, accettano la limitazione dei diritti dei lavoratori, chiamano i lavoratori a fare sacrifici in nome della competitività. A livello internazionale, questi sindacati sono espressi dalla Confederazione internazionale dei sindacati, ITUC, che serve gli interessi degli imperialisti e dei monopoli attraverso il movimento sindacale. L'ITUC sostiene Israele contro i palestinesi, ha sostenuto le guerre imperialiste in Jugoslavia, Iraq, Libia, ora in Siria e Yemen. Attraverso istituti come Friedrich Ebert Stiftung (FES) e African-American Labor Centre (AALC), viene promossa la linea del compromesso, la linea della continuazione dello sfruttamento dei lavoratori nell'interesse dei monopoli.
Il ruolo dei giovani nel movimento sindacale orientato alla classe
Nonostante le difficoltà, il movimento sindacale militante deve sempre prestare grande attenzione allo sviluppo dei giovani sindacalisti che possono condurre la classe lavoratrice a lotte vittoriose. Per di più, il rinnovamento dei quadri è necessario affinché i sindacalisti più anziani e più esperti possano cooperare con i militanti giovani ed entusiasti.
Per questo motivo la FSM del XVII Congresso mondiale tenutasi a Durban, in Sudafrica, ha annunciato le seguenti misure:
- L'appello ai sindacati per incoraggiare l'ingresso di nuovi sindacalisti, affidando loro compiti e responsabilità.
- La promozione della formazione e dell'analisi internazionali.
- La denuncia e la condanna delle dirigenze sindacali gialle.
- La digitalizzazione delle pubblicazioni della FSM-WFTU.
In queste difficili circostanze, la FSM ha provato e sviluppato iniziative specifiche a favore dei giovani lavoratori.
La FSM ha anche organizzato molte attività, come tre Congressi mondiali della Gioventù del lavoro a Cuba, in Perù e in Italia. Il nuovo Comitato della Gioventù del Lavoro della FSM è stato eletto dal Congresso a Roma e ha già organizzato incontri, campagne internazionali, come quella per la liberazione del militante palestinese Ahed Tamimi e molti altri eventi. La FSM ha realizzato 3 serie di seminari sindacali per giovani lavoratori, ha sostenuto in pratica le mobilitazioni dei giovani, alunni e studenti in tutto il mondo, ha organizzato conferenze regionali di giovani lavoratori (Argentina, Messico, Grecia, Uruguay, Panama, Sudafrica, ecc.), ha organizzato seminari continentali per l'educazione dei giovani, proteste contro il lavoro minorile, è stato in prima linea nelle lotte contro gli interventi e le guerre imperialiste, ha denunciato e combattuto contro il nuovo sistema di relazioni tra padroni e lavoratori con contratti a zero ore, mini posti di lavoro, flessicurezza, mentre si dibatte per lavori a tempo pieno, stabili, ecc.
Negli ultimi anni, la FSM ha sottolineato la questione del comportamento e delle caratteristiche che un giovane sindacalista dovrebbe avere: dovrebbe avere una buona conoscenza dei problemi del suo posto di lavoro, una buona conoscenza dei problemi del suo settore e dei problemi generali dei lavoratori nella sua patria. Se non conosce bene i loro problemi, sarà difficile per i suoi colleghi fidarsi di lui. I lavoratori sono interessati ai loro stipendi, alle loro pensioni, alla salute e all'educazione dei loro figli e si aspettano che il sindacalista sia a conoscenza di tutte queste questioni e che sia in grado di offrire soluzioni reali. A differenza di noi, i sindacati burocratici e riformisti creano sindacalisti che non hanno mai lavorato nel settore che rappresentano. Non sanno come vivono i lavoratori e le loro famiglie, non conoscono le loro preoccupazioni e i loro problemi.
Il giovane sindacalista dovrebbe avere fiducia nella classe operaia e nella sua missione di essere la classe dirigente che può unire tutti gli strati popolari: gli operai, i contadini poveri, l'intellighenzia progressista, i giovani e le donne in obiettivi comuni per il rovesciamento del sistema di sfruttamento. Per questo motivo il giovane sindacalista dovrebbe studiare, sviluppare il suo livello ideologico, la sua conoscenza della storia e il ruolo delle classi sociali.
Un terzo requisito del sindacalista militante è una conoscenza della storia e una comprensione dei valori, delle tradizioni e della cultura del movimento operaio. Senza la conoscenza di ieri, senza l'esperienza dei successi e degli errori del passato, il corso del presente e del futuro è difficile. In ogni paese il movimento operaio ha una sua storia con lotte e sacrifici, sforzi e risultati. La conoscenza di quella storia insegna i principi di solidarietà, azione collettiva, responsabilità, integrità, orgoglio e dignità.
È anche essenziale per i giovani sindacalisti comprendere l'importanza della solidarietà internazionalista. Essere informati degli sviluppi internazionali, essere in grado di sentire la sofferenza dei lavoratori in tutti i paesi.
Dovrebbero essere loro trasmesse le grandi lezioni di internazionalismo che la FSM ha dato e continua a dare: le lotte della FSM dalla parte della Corea contro l'intervento imperialista, le proteste a sostegno del popolo del Vietnam contro il nord-americani, dalla parte della gente comune contro le dittature in Cile, Spagna, Turchia, Portogallo, Grecia, ecc., al fianco dei movimenti armati di Cuba, Nicaragua, Sahara, El Salvador, Nepal, ecc., contro le guerre in Jugoslavia, Iraq, Afghanistan, Siria, Yemen. La nostra ferma posizione accanto al popolo arabo nella sua lotta contro Israele e per la legittimità della lotta palestinese. La posizione stabile contro il razzismo e l'apartheid in Sudafrica e in altri luoghi del mondo, è una delle più grandi lezioni per le giovani generazioni. Inoltre, la solidarietà e il coordinamento tra settori e sindacati di diversi paesi che si organizzano per resistere agli attacchi antioperai dei monopoli e delle multinazionali. La principale caratteristica dell'internazionalismo proletario è una posizione intransigente contro gli imperialisti, la lotta per la pace e l'amicizia tra i popoli e il diritto di tutti i popoli di decidere liberamente per il loro presente e futuro.
Infine, i nostri combattenti, i sindacalisti rivoluzionari hanno l'obbligo di dare il loro esempio personale, con le loro caratteristiche di onestà ed equità. Non devono vendersi all'ideologia capitalista e diventare strumenti dei loro interessi. Il futuro appartiene al movimento che farà emergere combattenti senza compromessi, fermi e onesti.
Tenendo presente tutto ciò, invitiamo tutti i membri e gli amici della FSM ad intensificare la lotta per la mobilitazione di sempre più lavoratori giovani nelle loro file. Per mettere in pratica la decisione del Piano d'azione 2019 della FSM, sull'organizzazione di seminari per giovani sindacalisti, sulla premiazione, sulla scrittura di biografie di grandi militanti della FSM e sulla realizzazione di eventi in loro onore.
Perché la FSM, come ha recentemente evidenziato a Parigi il suo Segretario generale, il compagno G. Mavrikos, è più di un'unione. È l'orgoglio di tutti noi e la speranza della giovane generazione.
*) Emil Olsen, coordinatore del comitato dei giovani lavoratori.
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