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Dichiarazione della FSM sugli attacchi contro i lavoratori

Federazione Sindacale Mondiale (FSM) | wftucentral.org
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

24/03/2020

La FSM a fianco dei lavoratori e dei popoli di tutto il mondo contro gli attacchi ai loro danni durante la pandemia del Coronavirus

La Federazione Sindacale Mondiale, con i suoi 100 milioni di membri e amici di lavoratori militanti in tutto il mondo, esprime solidarietà e sostegno internazionalista ai lavoratori e ai popoli di tutti i paesi colpiti dalla pandemia di Coronavirus.

Dai primi giorni della diffusione del Coronavirus a oggi, durante i quali molti paesi registrano migliaia di casi e vittime, proseguono le violazioni dei diritti, i licenziamenti, le restrizioni ai diritti sindacali e alle libertà da parte di governi e padroni. Approfittano della pandemia per generalizzare le misure e tattiche anti-operaie.

Dall'inizio del mese hanno avuto luogo migliaia di licenziamenti in settori in cui il fatturato è diminuito a causa della pandemia, come evidenziato dall'esempio della Grecia, che registra 41.000 licenziamenti nella prima metà di marzo. In Austria, a marzo, 74.000 lavoratori hanno perso il lavoro, in Svezia l'industria automobilistica ha annunciato 20.000 sospensioni. Ancora, altre aziende hanno generalizzato l'orario di lavoro flessibile e hanno costretto i lavoratori a lasciare il lavoro, come denunciato dai sindacati in Europa, Francia e America Latina tra cui Panama e Venezuela. Compagnie aeree come i colossi Turkish Airlines, Imperia, Lufthansa ed Emirates hanno costretto decine di migliaia di lavoratori all'aspettativa non retribuita, minacciandoli di licenziamenti, così come il personale delle agenzie di viaggio, degli hotel e delle compagnie turistiche in generale.

Molte aziende, come denunciano i lavoratori in Italia, continuano a operare normalmente senza le necessarie misure di protezione contro il Coronavirus, motivo per cui nel paese i lavoratori hanno scioperato la scorsa settimana. In Perù, anche le compagnie minerarie costringono i lavoratori a lavorare senza alcun protocollo di sicurezza. In Serbia, in Turchia, i sindacati nei trasporti, nel settore metallurgico e in altri settori chiedono l'attuazione di misure di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.

In Portogallo, pochi giorni fa, i lavoratori portuali del porto di Lisbona, in sciopero a causa della mancanza di misure di protezione di base, sono stati chiamati a lavorare dopo che il governo aveva annunciato una precettazione.

D'altra parte, nelle aziende in cui il fatturato è in forte aumento a causa della pandemia di Coronavirus, come nei supermercati ecc., stanno costringendo i lavoratori a intensificare il loro lavoro. Questi lavoratori soffrono di stanchezza, di "incidenti" e malattie professionali. Questi "incidenti" spesso non vengono nemmeno registrati dall'Ispettorato del lavoro, che è stato chiuso in queste circostanze, anziché essere presente e svolgere ispezioni intensificate. Inoltre ai dipendenti vengono negati congedi e ferie, non ci sono informazioni sui casi COVID-19 nel loro posto di lavoro, i datori di lavoro nascondono tali casi in modo da evitare la quarantena per porzioni importanti del personale.

In paesi come la Palestina, le misure in favore dei lavoratori che hanno perso il  posto a causa delle chiusure per il Coronavirus si riducono a un miserabile indennizzo mentre le forze israeliane continuano a violare i diritti e uccidono anche i lavoratori palestinesi. In Giordania e altrove vi è una crescente preoccupazione per i lavoratori non garantiti e per quelli che lavorano nel settore informale, che si ritrovano senza reddito e non hanno diritto alle indennità come nel caso dei lavoratori disoccupati di lunga durata in molti paesi.

In India, i sindacati condannano l'atteggiamento del governo di lasciare indifese le masse lavoratrici, senza sostegno finanziario, mentre si evidenziano le tragiche carenze del materiale necessario per affrontare il Coronavirus, come i ventilatori medicali.

Negli Stati Uniti, nella sola New York, in un solo giorno sono state presentate 21.000 domande di disoccupazione, un numero record.

In Africa, i focolai di COVID-19 sono in aumento in sempre più paesi del continente, con i lavoratori in Sudafrica, il secondo paese più colpito, che chiedono misure di protezione per i gruppi più vulnerabili della popolazione e quelli che soffrono già di altre malattie come l'AIDS e la tubercolosi.

Le politiche della stragrande maggioranza dei governi africani, insieme a multinazionali e monopoli, sono responsabili dei gravi problemi di sopravvivenza dei lavoratori e degli strati popolari, nonché delle tragiche carenze dei sistemi sanitari, dell'accesso all'acqua potabile pulita e adeguati allogi per le popolazioni.

Anche i diritti dei lavoratori che sono in prima linea nella lotta contro il Coronavirus vengono violati. Ci riferiamo ai medici e al personale sanitario in genere, il cui lavoro è intensificato nella misura massima a causa dell'insufficienza di personale e del deficitario funzionamento delle strutture sanitarie pubbliche. Il loro rischio di esposizione al Coronavirus è elevato, sono tenuti a lavorare anche se sono malati, non esistono misure di protezione per i gruppi vulnerabili. In paesi come l'Italia, dove ci sono circa 300 letti d'ospedale ogni 100.000 abitanti, gli operatori sanitari sono chiamati a decidere quali pazienti salvare e chi lasciare senza le necessarie cure mediche.

Oggi, di fronte alla pandemia, e con un flusso costante di aiuti alle grandi aziende, con miliardi offerti loro in vari paesi, tutti i posti di lavoro persi devono essere ripristinati e garantiti, senza alcuna condizione. Tutti i peggioramenti nei rapporti di lavoro attuati dai datori di lavoro con la copertura dei governi devono essere cancellati.

La grande famiglia sindacale della FSM con i suoi affiliati e amici dai cinque continenti, non sono osservatori passivi: continuiamo la nostra azione per proteggere la vita e i diritti dei lavoratori!

In queste difficili circostanze, individuiamo i modi adeguati per tenere informati i nostri lavoratori e continuare a svolgere il nostro ruolo. Dobbiamo continuare la nostra lotta quotidiana per difendere i nostri diritti senza "sconti" e compromessi.

I governi stanno annunciando misure contro la diffusione del Coronavirus, mettendo in evidenza la responsabilità individuale. Tuttavia, emerge che l'insieme delle misure di restrizione e campagne di informazione per l'implementazione di misure di igiene personale non possono nascondere l'inadeguatezza dei sistemi di sanità pubblica nel soddisfare i requisiti di ricovero e assistenza sanitaria, a causa del Coronavirus. Insufficienze che derivano dall'indebolimento dei sistemi sanitari deliberati da tutti i governi (sia socialdemocratici che neoconservatori).

- I governi hanno la responsabilità primaria di fornire servizi sanitari pubblici, gratuiti, di alta qualità e moderni.
- I governi hanno la responsabilità di fermare la speculazione dei capitalisti.
- I governi hanno la responsabilità di vietare i licenziamenti e il taglio degli stipendi e dei diritti dei lavoratori.

In questi tempi difficili, stiamo rafforzando l'internazionalismo e la solidarietà tra i lavoratori del mondo. Salutiamo l'iniziativa di Cuba di inviare 52 medici specializzati in Italia per aiutare a curare la pandemia.

Nessuno deve sentirsi solo!

Stiamo combattendo per difendere la nostra salute e i nostri diritti!

Stiamo combattendo per un sistema che riconosca la priorità degli esseri umani e dei loro bisogni e utilizzi i progressi scientifici per affrontare una pandemia o altri eventi catastrofici in modo tempestivo e pianificato.

Ancora una volta ci congratuliamo con i lavoratori che continuano in questi tempi difficili a muovere gli ingranaggi della vita, producendo cibo, medicine, trasporti, comunicazioni, servizi, anche a rischio della propria vita.

Viva la solidarietà internazionalista!

La Segreteria


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