www.resistenze.org - proletari resistenti - movimento operaio internazionale - 15-11-20 - n. 768

Il PCV non sostiene la piattaforma internazionale riformista

Partito Comunista del Venezuela (PCV) | solidnet.org
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

16/11/2020

Insieme al sindacalismo di classe parteciperemo ad iniziative di unità d'azione antimperialista

Il Partito Comunista del Venezuela (PCV), come partito della classe operaia e del popolo lavoratore venezuelano, comunica la sua posizione in merito al lancio, dal Venezuela, di una sedicente Piattaforma della Classe Operaia Antimperialista (PCOA), senza la presenza di organizzazioni sindacali di classe del nostro paese né rappresentanti delle correnti operaie storiche nazionali.

Informiamo il movimento operaio e sindacale di classe del Venezuela e del mondo, che il PCV non sostiene tale iniziativa essendo questa una proposta settaria, escludente e che mira a manipolare l'internazionalismo proletario per trasformare le necessarie manifestazioni di solidarietà con il Venezuela assediato dall'imperialismo, in un appoggio automatico alle politiche del Governo venezuelano, disconoscendo la complessa lotta che conducono i lavoratori venezuelani per i loro diritti fondamentali, tra essi quello di un salario dignitoso. Attualmente, il Venezuela ha il salario minimo più basso del mondo consistente in meno di 2$ al mese.

Il Governo del Presidente Maduro, di chiaro orientamento socialdemocratico anche se con una retorica di sinistra-progressista, attualmente dispiega una politica economica di taglio liberal-borghese, che si evidenzia nella privatizzazione, con la mal denominata Legge Antiblocco, accompagnata da una politica lavorativa che distrugge il valore della forza lavoro e distrugge i diritti lavorativi del popolo lavoratore venezuelano della città e della campagna.

Dal Ministero del Lavoro viene promossa la disapplicazione dei contratti collettivi e si favoriscono i capitalisti con l'autorizzazione di licenziamenti diretti e indiretti, si consente la terziarizzazione e precarizzazione delle relazioni di lavoro, il tutto con la complice accettazione da parte dei massimi dirigenti dell'egemonica CBST.

Allo stesso modo, consideriamo che questa piattaforma minaccia l'indebolimento della FSM come strumento di lotta antimperialista, FSM che recentemente ha compiuto 75 anni raccogliendo e mobilitando milioni di lavoratori in tutti i continenti. In questo modo, si intende sostituire la concezione rivoluzionaria della lotta di classe con i criteri riformisti della conciliazione di classe, per l'arresa della classe operaia di fronte al capitale.


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