www.resistenze.org - proletari resistenti - movimento operaio internazionale - 22-03-21 - n. 783

Bilancio dell'esperienza dei sindacati ferrovieri CGT con la FSM

Unité CGT, Magazine n.1 | unitecgt.fr
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

febbraio marzo 2021

Resoconto, sotto forma di testimonianze e restituzione di esperienze sull'attività del sindacato dei ferrovieri CGT di Trappes [regione dell'Île-de-France] con la Federazione mondiale dei sindacati

Come organizzare un'attività sindacale internazionale di classe, in atti concreti, utili alle lotte del mondo del lavoro?

Un resoconto, sotto forma di testimonianze e restituzione di esperienze sui legami creati dal sindacato dei ferrovieri di Trappes con la Federazione mondiale dei sindacati

Dal 2012, la questione delle affiliazioni internazionali della CGT e delle sue organizzazioni (confederazione, federazioni, sindacati dipartimentali ecc.) è stata discussa nei vari congressi.

Ciò riflette una crescente consapevolezza di questo aspetto dell'attività sindacale da parte di diverse organizzazioni della CGT, i cui dibattiti sulla questione si sovrappongono ad altri sulla natura stessa dell'attività sindacale, il rapporto con le istituzioni datoriali e governative, il pericolo di una "istituzionalizzazione" dei sindacati dei lavoratori voluta dagli imprenditori e dai governi. Senza limitarsi a questo, questi dibattiti riflettono in larga misura le differenze di approccio che possono esistere tra gli attivisti dei lavoratori della CGT su come portare avanti il "doppio compito" del sindacalismo della CGT.

Da un lato, il lavoro quotidiano di rivendicazione nelle imprese e nelle amministrazioni contro i padroni, dall'altro, la preparazione attraverso queste stesse lotte - per mezzo del contenuto che diamo loro e agli obiettivi che ci poniamo - della completa emancipazione del mondo del lavoro dalla società capitalista. Da quest'ultimo obiettivo deriva una constatazione: la necessità di organizzarsi, anche a livello internazionale, di fronte a un capitalismo che si è dotato, nel tempo, di organizzazioni politiche, economiche e militari internazionali per affermare il suo dominio su scala planetaria.

Diverse organizzazioni della CGT hanno così messo in discussione l'affiliazione della CGT alla Confederazione Europea dei Sindacati (CES), un "partner sociale" degli organi di potere dell'Unione Europea - attualmente presieduta da Laurent Berger, il massimo dirigente della CFDT - e della Confederazione Sindacale Internazionale (CSI). Questo dibattito si riflette in misura diversa anche nelle federazioni e nei sindacati dipartimentali della CGT.

È in questo contesto che diverse organizzazioni della CGT (federazioni, sindacati dipartimentali, sindacati locali) hanno aderito o si sono affiliate alla Federazione Sindacale Mondiale, dalla quale la CGT si era disaffiliata nel 1995 per poter aderire alla CES e alla CSI. È dunque anche alla luce di questi elementi e di questi dibattiti che l'ultimo congresso confederale della CGT del 2019 a Digione ha inserito nel suo documento di orientamento "Per la CGT si tratta di cercare costantemente lo scambio e l'unità con tutte le organizzazioni sindacali possibili, siano esse affiliate o meno alla CES, alla CSI e alla FSM".

Senza ritornare sul contenuto di questi dibattiti, è anche opportuno chiedersi come realizzare un'attività sindacale internazionale concreta, il più vicino possibile alle nostre forze organizzate nelle imprese e nelle amministrazioni.

L'esperienza acquisita in questi anni di dibattito e a seguito dell'affiliazione alla FSM dei sindacati ferrovieri ci ha portato alle seguenti riflessioni:

Non fare delle questioni internazionali una questione per addetti ai lavori ed esperti!

Gli attivisti e i membri del sindacato sono spesso assorbiti dalle loro immediate preoccupazioni quotidiane nella società; la formulazione di una politica internazionalista può apparire a molti dei nostri colleghi come una preoccupazione che è nel migliore dei casi distante, nel peggiore, fuori dal mondo.

Il pericolo è che questo aspetto dell'attività sindacale sia slegato dall'attività sindacale quotidiana in azienda.

È quindi necessario ancorare l'attività internazionale all'attività sindacale in campo

Consapevoli del rischio di trasformare l'affiliazione in un semplice "totem", i sindacati dei ferrovieri CGT, in particolare nella regione di Parigi (Versailles, Trappes), hanno cercato di attuare dal 2013 una politica ancorata alle lotte e agli organi decisionali locali dei loro sindacati. Sono stati stabiliti legami con i lavoratori ferroviari greci del PAME, poi quelli del RMT britannico, attraverso la FSM dal 2013, dopo una prima visita ufficiale alla sede della FSM ad Atene, in Grecia.

Uno sguardo allo sciopero ferroviario del 2014

A seguito del lancio da parte del governo Hollande della controriforma del settore ferroviario, i sindacati CGT ferroviari di Trappes e Versailles, dopo aver visitato i loro compagni greci e britannici, hanno organizzato la visita di delegazioni di ferrovieri greci e britannici direttamente nei luoghi di lavoro dei ferrovieri in Francia.

Così, questi lavoratori, affiancati da compagni traduttori, hanno girato i cantieri e le officine, hanno partecipato alle ore di informazione sindacale, hanno animato riunioni pubbliche, hanno partecipato alle commissioni esecutive, per spiegare in dettaglio le conseguenze pratiche delle controriforme che erano state loro imposte nei rispettivi paesi sulle loro condizioni di lavoro, sulla loro retribuzione, sulla qualità del servizio reso.

Ciò ha permesso al sindacato di approfondire il livello di comprensione dei ferrovieri del suo potenziale di fronte al contenuto reale degli attacchi lanciati dal governo (che prometteva all'epoca che "nulla sarebbe cambiato") contro i ferrovieri. Queste visite, fortemente e ampiamente apprezzate dai ferrovieri, hanno permesso di accrescere l'influenza del sindacato, la percezione da parte dei ferrovieri delle sue capacità organizzative e della sua utilità. L'utilità di questa attività così intrecciata con la costruzione delle lotte che abbiamo ingaggiato nel nostro territorio tra il 2013 e il 2014, è stata sentita in modo concreto.

Guardando allo sciopero del 2016

Dal successo di questa prima esperienza, sono stati rafforzati ed estesi i legami anche con altre organizzazioni professionali del settore dei trasporti della FSM. Così, sono stati stabiliti legami con i compagni della CGTP IN del Portogallo o con i sindacati dei trasporti terrestri e marittimi PEO di Cipro. Allo stesso modo, sono stati stabiliti legami con il sindacato italiano USB, il sindacato Naklyiat IS del DISK in Turchia e il sindacato libanese dei trasporti marittimi.

Le visite reciproche delle delegazioni sono state organizzate con lo stesso spirito per le lotte del 2016 con la partecipazione ai tour preparatori delle lotte del 2016, la partecipazione alle ore di informazione sindacale nei laboratori e nei cantieri e l'invito a venire a partecipare alle manifestazioni e alle azioni nazionali organizzate dalla CGT per mescolarsi con i compagni.

In questa circostanza siamo riusciti a elevare l'attività di qualche grado rispetto al 2014. È così che abbiamo potuto coordinare un inizio di lotta, ovviamente molto modesto e all'altezza dei nostri mezzi come sindacati locali CGT e dei legami nascenti nel contesto dello sciopero del 2016.

I nostri compagni dell'USB italiana hanno bloccato per un giorno le partenze dei TGV internazionali da Milano a Parigi, i compagni greci del PAME e i compagni turchi del Nakliya DISK hanno realizzato azioni di protesta davanti alle sedi diplomatiche francesi in appoggio al nostro sciopero. In occasione di questo sciopero, i legami realizzati hanno portato alle prime raccolte fondi da parte di queste organizzazioni in favore del nostro sciopero locale, con l'invio di una mozione di sostegno.

Bilancio del Congresso della FSM a Durban, Sudafrica

Il Congresso di Durban della Federazione Sindacale Mondiale in Sudafrica è stata l'occasione per moltiplicare i contatti con organizzazioni dei 5 continenti e talvolta anche con attivisti di organizzazioni non formalmente affiliate alla FSM e i cui legami si sono rivelati molto fruttuosi per il futuro.

Riguardo lo sciopero del 2018

Una visita dei compagni del Brasile che hanno partecipato alle manifestazioni contro la repressione sindacale e le occupazione delle direzioni della SNCF [azienda pubblica francese di trasporto ferroviario], ci ha permesso di comprendere i problemi che i compagni brasiliani devono affrontare dopo il colpo di stato che ha portato alla rimozione di Dilma Roussef, poi all'imprigionamento di Lula, seguito dall'ascesa al potere del fascista Jair Bolsonaro.

Inoltre, i compagni delle ferrovie svedesi, incontrati al congresso della FSM a Durban si sono resi disponibili a visite e incontri in diversi siti ferroviari - oltre il perimetro dei soli sindacati ferroviari affiliati alla FSM - per spiegare "in prima persona" il processo di liberalizzazione delle ferrovie svedesi, unanimemente denigrato in Svezia anche dai viaggiatori e che è di riferimento per il potere di Macron nel quadro del "Patto ferroviario".

Uno sguardo allo sciopero 2019-2020

Gli scioperi di dicembre 2019 e gennaio 2020 sono stati preceduti dalla visita resa alle nostre sedi sindacali dai compagni indiani e venezuelani. Questa è stata l'occasione per discutere, per quanto riguarda i venezuelani, la situazione sociale, economica e politica del Venezuela e il "processo bolivariano".

I numerosi legami stabiliti in questi anni con altre organizzazioni ci hanno permesso di realizzare una vera e propria campagna di divulgazione delle nostre lotte, anche sui media, con la realizzazione di incontri e raccolte fondi significative per alimentare le casse locali di sciopero, segnando un importante salto quantitativo. Così per esempio sono state raccolte in Svezia diverse migliaia di euro a beneficio dei ferrovieri in sciopero da noi.

Una prima valutazione e prospettive

Questi legami hanno così permesso, sulla nostra modesta scala locale, di rafforzare le nostre lotte in modo pratico e concreto. La dinamica del conseguente rafforzamento degli iscritti ai nostri sindacati, della maggior adesione a livello locale alle azioni e agli scioperi, hanno dimostrato che un'attività sindacale internazionale può essere svolta in contatto diretto e in coordinamento sulle questioni che interessano i compagni sul campo.

Questi scambi e iniziative, se sono rivolti principalmente alle lotte in cui siamo impegnati, sono altrettante occasioni per condurre discussioni politiche con i compagni sulla situazione sociale e politica mondiale e per formulare risposte politiche grazie a questa esperienza e a questi legami che cerchiamo di rafforzare.

Ad oggi, si può dire che abbiamo fatto alcuni passi modesti che fanno parte di una serie di sforzi dei militanti della CGT per ricostruire un sindacato internazionale che sia all'altezza delle sfide.

Naturalmente, l'esperienza qui condivisa è quella dei sindacati locali e non delle federazioni e ancor meno di una confederazione. È quindi opportuno mettere in prospettiva la sua portata e prenderla per quello che è: un'esperienza promettente, ma su piccola scala. Tutto sta nel moltiplicarla.

In questo mondo immerso nel caos economico e politico, dove la guerra infuria in molti paesi, spetta alle organizzazioni della nostra classe cercare di raggrupparsi intorno a un programma che condensi i principi e le realizzazioni pratiche delle nostre organizzazioni nei 5 continenti, con l'obiettivo di poter realizzare una politica rivoluzionaria che sarà necessariamente internazionale.

Un'organizzazione che riesce a collegare le lotte quotidiane dei lavoratori di tutto il mondo inscrivendole nella lotta per la presa del potere, capace di esprimersi e formulare una politica su tutti i temi che infiammano la società. La strada per raggiungere questo obiettivo è lunga. Tuttavia, si basa sulla convinzione che avviandosi su questa strada "la classe operaia prenderà coscienza della verità che, se essa vuole vivere, il capitalismo deve morire".


Resistenze.org     
Sostieni Resistenze.org.
Fai una donazione al Centro di Cultura e Documentazione Popolare.

Support Resistenze.org.
Make a donation to Centro di Cultura e Documentazione Popolare.