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Primo Maggio 2021: "La speranza è nelle nostre lotte"

Federazione sindacale mondiale (FSM - WFTU) | wftucentral.org
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

16/04/2021

Dichiarazione e manifesto della FSM

La speranza è nelle nostre lotte

La Federazione Sindacale Mondiale (FSM), che rappresenta 105 milioni di lavoratori in 133 paesi del pianeta, invia un caloroso saluto militante e internazionalista ai lavoratori di tutto il mondo, in occasione del Primo Maggio 2021, importante giornata per la classe operaia mondiale. Ogni riflessione, azione e piano della FSM - soprattutto in questo periodo difficile per i lavoratori e i popoli del mondo - ha come unica bussola gli interessi della classe operaia. Questo 2021 sarà un anno di preparazione per il più grande evento sindacale del mondo: il 18° Congresso Sindacale Mondiale.

La pandemia di COVID-19 segna profondamente la vita e le azioni dei lavoratori di tutto il pianeta. La nostra classe ha pianto milioni di morti in tutto il mondo. Il nostro movimento si è trovato in situazioni senza precedenti, dimostrando allo stesso tempo che la lotta dei sindacati di classe deve riguardare tutta la vita dei lavoratori: igiene e sicurezza sul posto di lavoro, accesso a cibo e acqua di alta qualità, accesso a un'istruzione sicura per i figli, servizi sanitari pubblici, universali e gratuiti per tutti.

In tutti gli stati capitalisti, la classe borghese ha cercato con tutti i mezzi di assicurare anche in condizioni pandemiche i suoi enormi profitti, la redditività dei gruppi imprenditoriali e dei monopoli. Dall'altra parte, i lavoratori hanno constatato che "solo la classe operaia può salvare la classe operaia", con i medici e il personale sanitario che hanno dato battaglia con abnegazione, in un momento in cui il capitalismo non aveva né voleva avere un piano di protezione e difesa della salute del popolo.

Allo stesso tempo, dall'inizio della pandemia fino ad oggi, il caso dei vaccini COVID-19 mette tragicamente in evidenza davanti ai nostri occhi cosa significa sviluppare, produrre e distribuire vaccini nelle mani di gruppi imprenditoriali farmaceutici, cioè per il profitto e non per soddisfare i bisogni della gente. Non tolleriamo una situazione in cui l'umanità conta i suoi morti, in cui interi popoli non hanno accesso ai vaccini, che pure esistono, a causa della competizione economica e geopolitica tra stati e gruppi di affari. Questa è una delle conclusioni fondamentali, a un anno dallo scoppio della pandemia.

Come si può parlare di soddisfacimento di un bisogno popolare se è coperto dai gruppi imprenditoriali farmaceutici che approfittano della ricerca scientifica, sviluppano vaccini e medicine solo se hanno un beneficio immediato e ingenti finanziamenti statali, che producono in base al rendimento degli investimenti, che vendono a pagamento, che possiedono i brevetti e la proprietà intellettuale di vaccini e farmaci?

La pandemia di COVID-19 ha reso la nuova crisi economica internazionale maggiormente profonda e coincidente a quella del 2008-2009. Anche se la classe borghese e i suoi servi ben pagati presentano come causa principale della crisi la lotta contro la pandemia di coronavirus - che in realtà ha portato a una brusca riduzione delle attività produttive, dei trasporti ecc. - la realtà dimostra che anche questa crisi è il risultato della modalità di funzionamento di un sistema che non ha più nulla da offrire all'umanità. La recessione già apparsa nel 2019 ha evidenziato l'alto grado di sovraccumulo di capitale; un capitale che non poteva essere ricapitalizzato, investito, per garantire un profitto soddisfacente.

È ormai chiaro che anche in questa crisi, i nemici dei lavoratori cercano di scaricare il peso della crisi sulla classe operaia. In una serie di paesi si stanno già approvando leggi antioperaie, si scatena un nuovo attacco contro le conquiste dei lavoratori e si promuovono nuove forme di lavoro che aumentano il grado di sfruttamento della classe operaia e limitano le libertà sindacali e i diritti delle persone.

Allo stesso tempo, a livello mondiale, sembra che si riattivino vecchie zone di guerra mentre nuovi conflitti interimperialisti minacciano di far deflagrare nuove guerre generalizzate o regionali. Inoltre, le guerre attualmente in corso non solo hanno provocato un gran numero di vite umane, ma hanno anche costretto milioni di persone a lasciare le loro case e a fuggire in altri paesi, aumentando così le ondate di migranti e rifugiati.

La FSM è orgogliosa dei suoi affiliati e amici in tutto il mondo. Nel nostro passato recente, non c'è stato un solo angolo del pianeta che non sia stato segnato dall'azione della classe operaia, con gli affiliati della FSM in prima linea nella lotta, sia nei fronti pandemici che nelle lotte sociali e di classe: dai grandi scioperi dei contadini che hanno scosso tutta l'India e le mobilitazioni del personale sanitario in Europa, passando per le lotte della classe operaia costaricana contro il FMI e le mobilitazioni dei lavoratori indonesiani contro la legge "Omnibus", fino alle giornate di azione nazionale in Perù per le misure di igiene e sicurezza, le lotte dei lavoratori della grande distribuzione negli Stati Uniti e le mobilitazioni degli artisti con l'occupazione dei teatri in Francia.

Per quanto la classe borghese abbia cercato di imporre un "silenzio tombale" sulla classe operaia, il quadro reale mostra che noi lavoratori abbiamo disobbedito. La FSM è sempre stata presente, organizzando e politicizzando tutte queste mobilitazioni, per quanto possibile.

Con le attuali condizioni di profonda crisi economica del capitalismo e l'intensa competizione tra i diversi centri imperialisti per il controllo dei nuovi mercati, le nostre armi più potenti sono l'internazionalismo e la solidarietà. Nessun lavoratore deve essere solo. Siamo dalla parte dell'eroica Cuba, chiediamo la liberazione immediata dei palestinesi imprigionati nelle segrete di Israele, esprimiamo la nostra solidarietà ai popoli del Venezuela, della Siria e del Libano. Ogni popolo ha il diritto di decidere liberamente e democraticamente del suo presente e del suo futuro, senza interferenze imperialiste. Condanniamo il tentativo della NATO di accendere nuovi focolai di guerra in Ucraina e nel Mar Nero.

Anche in questo Primo Maggio, la FSM invita i suoi affiliati a mobilitarsi, prendere iniziative e celebrare azioni dentro e fuori i luoghi di lavoro, con lo slogan coniato per quest'anno:

"La speranza è nelle nostre lotte".

Soddisfacimento dei bisogni contemporanei dei lavoratori
Vaccini sicuri e gratuiti per tutti
Lunga vita al Primo Maggio!

Viva la solidarietà internazionalista!

La Segreteria della FSM




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