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- proletari resistenti - movimento operaio internazionale - 07-06-22 - n. 832
Giornata della sicurezza alimentare: 7 giugno 2022
Federazione Sindacale Mondiale (FSM - WFTU ) | wftucentral.org
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare
06/06/2022
È finalmente giunto il momento di voltare pagina e di individuare chiaramente i principali responsabili delle drammatiche conseguenze della produzione alimentare che portano a malattie e malesseri.
Secondo le stesse Nazioni Unite: "si stima che ogni anno si verifichino 600 milioni di casi di malattie di origine alimentare; gli alimenti non sicuri rappresentano una minaccia per la salute umana e per le economie. Colpiscono in modo sproporzionato le persone vulnerabili ed emarginate, in particolare donne e bambini, e le popolazioni soggette a conflitti e migrazioni. Si stima che 420.000 persone nel mondo muoiano ogni anno per aver mangiato cibo contaminato. Allo stesso modo, i bambini di età inferiore ai cinque anni rappresentano il 40% del carico di morbilità dovuto alle malattie di origine alimentare, con 125.000 decessi all'anno".
Queste cifre drammatiche vanno di pari passo con la crescente presenza dell'agroindustria nel mondo agricolo. Lo sfruttamento eccessivo della terra, la monocoltura e l'uso massiccio di sostanze chimiche nella produzione agricola sono la causa di malattie e patologie tra gli agricoltori e i braccianti e, in seconda battuta, tra i consumatori, colpendo soprattutto la popolazione infantile, più facilmente soggetta alla contaminazione da sostanze chimiche.
Le dichiarazioni di principio volte a sensibilizzare l'opinione pubblica sulla necessità di una maggiore attenzione alle norme igieniche nella conservazione e manipolazione degli alimenti sono fuorvianti se non si adottano misure rigorose per contrastare l'uso massiccio di pesticidi, per combattere l'insalubrità degli allevamenti intensivi, spesso causa della diffusione di malattie animali, e l'inquinamento ambientale.
Soprattutto dai Paesi dell'emisfero meridionale arrivano numerose segnalazioni sull'uso preventivo di sostanze chimiche vietate dagli stessi organismi internazionali che oggi celebrano la Giornata della sicurezza alimentare.
Ad esempio, nel sud-est asiatico il problema è molto grave: in Thailandia, secondo i rapporti di organismi indipendenti, sono state trovate nei prodotti immessi sul mercato tracce di pericolosi pesticidi banditi in percentuali enormi, dal 35% al 100% dei campioni analizzati. il consumo di frutta e verdura contaminata può avere un impatto molto grave sulla salute dei bambini, spesso in violazione delle normative che impongono un limite massimo di residui. Sempre secondo indagini indipendenti, il lavoro minorile in agricoltura rappresenta il 70% di tutto il lavoro minorile, con oltre 100 milioni di bambini sottoposti a rischi sanitari molto gravi.
A rischiare maggiormente sono i lavoratori e i consumatori dei Paesi più poveri e meno sviluppati, dove la consapevolezza ambientale e la sensibilità su questi temi sono molto meno sviluppate che altrove, simmetricamente al livello culturale. Sebbene solo il 25% dei pesticidi mondiali sia commercializzato in queste aree, è qui che si concentra il 99% dei casi di morte dovuti al loro utilizzo.
Gli organismi di controllo internazionali sono spesso condizionati e diretti dagli interessi di grandi multinazionali chimiche come Bayer, Monsanto e Sygenta che, agendo sulle legislazioni nazionali, continuano a operare utilizzando sostanze chimiche dannose per la salute.
La FSM è al fianco dei lavoratori e degli agricoltori di tutto il mondo, in particolare delle popolazioni dei Paesi più poveri, e denuncia con forza il sistema agroindustriale che è il principale responsabile delle malattie e delle contaminazioni derivanti dalla produzione e dal consumo di cibo.
La FSM chiede la messa al bando di tutti i prodotti dannosi per la salute dei lavoratori e dei consumatori e chiede il rispetto dei diritti dei lavoratori e degli agricoltori, i veri protagonisti della lotta contro la fame nel mondo.
Senza un cambiamento radicale del sistema agricolo internazionale, oggi condizionato dai colossi multinazionali dell'industria e della finanza, non si potrà raggiungere la sicurezza alimentare.
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