www.resistenze.org - proletari resistenti - movimento operaio internazionale - 07-10-24 - n. 910

La FSM sul compimento di un anno di genocidio

Federazione Sindacale Mondiale (FSM-WFTU) | wftucentral.org
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

07/10/2024

È passato un anno dall'inizio del genocidio contro i nostri fratelli e sorelle in Palestina, più di 42 mila persone hanno perso la vita e il numero aumenta di giorno in giorno.

Tutti gli sforzi per un cessate il fuoco stanno cadendo nel vuoto e l'arroganza del governo israeliano sta raggiungendo nuovi livelli. Le forze di occupazione israeliane godono della libertà di commettere massacri contro il popolo palestinese, con il sostegno di Stati Uniti, Unione Europea e dei loro alleati.

La recente escalation nella regione è un chiaro esempio che dimostra come lo Stato omicida di Israele non sia intenzionato a smorzare la situazione, con ulteriori campagne militari nella regione, l'invasione e il continuo bombardamento del Libano, la distruzione delle infrastrutture in Siria e Yemen, confermando i timori di una guerra regionale generalizzata. Allo stesso tempo gli ipocriti imperialisti continuano a presentare l'aggressione come il "diritto di Israele a difendersi".

Fin dal primo momento, un anno fa, la FSM è rimasta ferma sulle sue posizioni di principio e di lunga data. Ha dimostrato che la causa principale dei tragici eventi dell'ottobre 2023 è l'occupazione in corso e l'insediamento illegale nei territori palestinesi occupati da parte di Israele, nonché i crimini continui e quotidiani e il blocco di Gaza che da anni vengono commessi contro il popolo palestinese. Con mobilitazioni militanti e diverse azioni di solidarietà, la  FSM ha sottolineato che l'unico modo per garantire e consolidare la pace e la sicurezza per i popoli in Palestina, ma anche in tutto il Medio Oriente, è quello di porre immediatamente fine all'occupazione e all'insediamento israeliano in tutti i territori arabi occupati.

Per il movimento sindacale internazionale di classe, la causa del popolo palestinese è sempre stata una priorità nello sviluppo di azioni di sostegno e solidarietà concreta.

Siamo orgogliosi perché, sotto la bandiera della FSM, milioni di lavoratori in dozzine di Paesi in tutto il mondo si sono mobilitati in solidarietà con il popolo palestinese. D'altro canto, una parte del movimento sindacale internazionale, subordinata alle istruzioni e agli interessi degli imperialisti, ha perso la voce e rimane in silenzio di fronte al crimine che viene commesso, mantenendo l'inaccettabile posizione di equidistanza ed equiparando la vittima al carnefice.

In tutte le organizzazioni internazionali in cui la FSM ha avuto la possibilità di esprimersi (OIL e ONU), i rappresentanti della nostra Federazione, nelle loro dichiarazioni ufficiali, hanno fatto appello alla solidarietà, condannando ufficialmente l'ipocrisia degli imperialisti.

Con tutti i mezzi di espressione disponibili, la FSM cerca quotidianamente e continuamente di rafforzare la consapevolezza e la mobilitazione dell'opinione pubblica, ma anche di fare pressione sugli Stati e sulle organizzazioni affinché si orientino verso la richiesta concreta e decisiva di porre fine alla guerra.

Salutiamo la resilienza del popolo palestinese, che fa di tutto per rimanere in vita, sopportando le interminabili campagne militari, la prigionia e la tortura.

La Federazione sindacale mondiale continuerà a lottare a fianco della Palestina. Continuerà a lottare per rafforzare e accrescere il ruolo del movimento sindacale internazionale nella lotta del popolo palestinese. La solidarietà internazionalista, profondamente radicata nel modo di funzionare e agire del movimento sindacale di classe, è l'arma più potente dei popoli. Lotterà fino alla vittoria finale, in Palestina e nel mondo intero.

Il movimento sindacale internazionale di classe non abbandonerà mai l'eroico popolo palestinese nella sua lotta per la libertà. Invitiamo i nostri amici e affiliati a intensificare la loro solidarietà e il loro sostegno al popolo palestinese. Inviando un messaggio ai nostri fratelli e sorelle in Palestina e in tutta la regione: non sono soli nella loro lotta.

Viva la solidarietà internazionalista!
Viva la Palestina!


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