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- proletari resistenti - scuola - 13-11-09 - n. 295
Galli Della Loggia porta acqua per nulla
di Tiziano Tussi
L’apertura del nuovo inserto “Cultura” del Corriere della Sera, domenica 8 novembre, non poteva essere più dichiarata di quel che è stato. Le due pagine iniziali a firma Ernesto Galli Della Loggia sono l’esempio lampante della cultura che in quel luogo si vuole proporre, basata sul nulla. In effetti la filippica che l’estensore tira contro l’ennesimo stravolgimento della scuola italiana si basa semplicemente su di una cosiddetta “bufala”. Una banale falsità che Galli Della Loggia tira avanti per ben due pagine. Un discorso su una non esistenza, volgarmente una balla.
Alcuni passaggi dall’inizio del pezzo: Non sono molti gli italiani a conoscenza del fatto che a partire da quest'anno in tutte le scuole della Repubblica, sia nel primo che nel secondo ciclo, viene insegnata per un'ora alla settimana una nuova materia "Cittadinanza e Costituzione...dai sei ai diciotto anni ... 249 ore di insegnamento autonomo, il cui voto ha lo stesso valore di quello di qualsiasi altro...".
Purtroppo per lui nelle scuole italiane, al di là di qualche caso di sperimentazione, dato che c’è effettivamente una legge che la imporrebbe – legge 30.10.2008, n.169. Legge cava, vuota, assolutamente di facciata - nessuna scuola la sta attuando anche perché dal ministero, oltre a quella legge, altro non è arrivato alle scuole: ne un programma, ne il monte ore, ne, ancora più importante, gli insegnanti che la dovrebbero insegnare. Ed ancora, di più: nell’organigramma dell’orario della prossima riforma - ma quando inizierà, dato che, pare, la stessa slitterà di un anno - per le scuole superiori, i licei, non vi è traccia assoluta di detto insegnamento.
Forse la pratica universitaria dell’articolista non gli fa ben capire che per insegnare qualcosa qualcuno lo deve fare. Nelle scuole non universitarie è così. All’università non so. Quindi ci vuole un ruolo, e prima un concorso, oppure l’attribuzione dell’incarico a chi una abilitazione l’ha già. Un monte orario settimanale, uno stipendio calcolato precisamente. Di tutto questo nessuna traccia. Per di più in una situazione dove da anni, ed in special modo da quest’anno, sono stati tagliati decine di migliaia di posti di lavoro, riesce a capire il Galli che il duo Tremonti – Gelmini mai e poi mai potrebbero avere fatto un’eccezione per tale evanescente materia?
Riesce a capire che mentre si sta tagliando con le cesoie non si può allargare la borsa, a maggior ragione se a scrivere il documento, firmato Gelmini, a cui lui fa riferimento nell’articolo, è quel bolscevico di Luciano Corradini, democristiano dei bei tempi e per nulla in odore di progressismo, come viene apostrofato dal Galli? Ma forse il nostro non ha mai letto nessun libro del Corradini?
Forse Galli doveva scrive qualcosa sul Corriere per altri motivi e siccome non aveva altri argomenti, per il numero di apertura dell’inserto Cultura, ha pensato bene, con la mano sinistra, di scrivere attorno ad una panzana qualsiasi. Tanto basta fare il post moderno anti totalitario, va sempre bene. La libertà ci dice è superiore all’imposizione educativa, certo si corrono rischi: “… un grande fisico, un valente filologo classico, possono benissimo essere dei leninisti o dei nazisti…è inevitabile…il rischio dell’errore.”
Ed ancora una volta Hitler e Lenin, non Stalin stavolta, che è dire l’indicibile, sullo stesso piano. Ma insomma la libertà innanzi tutto e perciò la Costituzione non come insegnamento etico – e perché mai non – ma solo come Carta storicamente definibile e criticabile. Atteggiamenti apparentemente condivisibili che portano però acqua al mulino destrutturante. E per di più con affermazioni decisamente retoriche e rituali – i dittatori tutti uguali. Mostrandosi, in questo, molto poco storico, lui che insegna Storia della filosofia. Perciò – dice - lasciamo lo studio della Costituzione alla libera contestualizzazione e non all’educazione imposta.
Ma stia sereno il Galli, che nelle scuole non c’è né l’una né l’altra ma la deriva burocratico-dogmatica di quanti, spacciandosi per liberali e libertari cercano in ogni modi di affossare ogni aspetto critico, storicisticamente inteso. Ed in ogni caso per l’insegnamento che lui paventa, che lui crede in atto, in tutte le scuole della Repubblica non si preoccupi; è la solita bufala simil berlusconiana, liberamente spacciata ogni giorno, senza educazione e/o istruzione. Non si accodi, se può. Si informi prima di scrivere.
Tiziano Tussi