www.resistenze.org - popoli resistenti - sudan - 22-07-08 - n. 237

da: http://english.people.com.cn/90001/90780/91343/6451499.html  
traduzione dall'inglese per www.resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare
 
La requisitoria della Corte Penale Internazionale sul Presidente sudanese
 
Il Sudan ha risposto con calma e compostezza al Procuratore della Corte Penale Internazionale (CPI) che ha addebitato l'accusa di genocidio contro il suo Presidente Omar Hassan al-Bashir. Lunedì 14 luglio Al-Bashir ha detto che la Corte Penale Internazionale non ha alcuna competenza e che tutte le accuse contro di lui sono "pura menzogna".
 
Al-Bashir ha rilasciato queste osservazioni a margine della cerimonia di ratifica della nuova legge elettorale del Sudan. La firma di questa legge è largamente considerata come un grande evento politico nel paese, capace di gettare le basi per le elezioni nazionali del 2009.
 
Rivolgendosi alle personalità politiche presenti, ha detto che qualsiasi visitatore del Darfur scoprirà quanto ridicole siano le accuse di "genocidio" nella regione del Darfur. Ha aggiunto che il contatto con le popolazioni tribali locali e la constatazione della situazione reale dimostra l'assurdità dell'accusa.
 
Il vicepresidente sudanese Ali Osman Taha ha dichiarato che la crisi del Darfur era da lungo tempo in corso prima che il Presidente al-Bashir salisse al potere; la questione è quindi stata sfruttata per un "complotto politico" contro il suo paese.
 
Uno speciale con la voce narrante del Presidente al-Bashir, realizzato e messo in onda dalla TV sudanese, mostra una serie di interviste con personalità provenienti da diversi ambiti sociali. Si vedono anche le immagini di lunedì scorso nella capitale Khartoum, dove hanno marciato in migliaia per manifestare la rabbia e la protesta contro gli Stati Uniti e la Corte Penale Internazionale per la requisitoria a carico del presidente Omar al-Bashir.
 
Nel frattempo, l'Unione africana (UA) ritiene che l'accusa della Corte Penale Internazionale ad al-Bashir potrebbe determinare un "golpe" in Sudan o quantomeno degli "sconvolgimenti politici". E la Lega Araba (AL) con sede al Cairo ha deciso di indire presto una riunione di emergenza dei ministri degli esteri per coordinare le posizioni e trovare modi e mezzi per far fronte alla situazione. Un alto ufficiale della Lega Araba ha osservato che la sovranità dei paesi membri della Lega dovrebbe essere rispettata.
 
Un recente editoriale apparso su Qatar's "Flag News", vede un rischio nell'accusa della Corte Penale Internazionale, poiché essa non ha alcuna giurisdizione e anzi ostacola la "sovranità nazionale", cosa del tutto inaccettabile. Inoltre, l'accusa al presidente di una nazione sovrana indipendente darà origine a inutili disordini e farà ristagnare il processo di pace nella regione del Darfur, esercitando un grave impatto negativo sulla situazione politica in Sudan, si legge sul giornale.
 
L'azione penale della Corte Penale Internazionale nei confronti del Presidente Omar Al-Bashir compromette non solo la stabilità della situazione politica sudanese, trasformando il paese in un "secondo Iraq o una seconda Somalia", ma avrà un impatto enorme sulla situazione regionale, ha sostenuto un noto intellettuale esperto di politica e dell'Università di Khartoum in un'intervista rilasciata alla televisione sudanese.
 
Per il People's Daily Ondine, l'inviato in Egitto Peizhao Huang
 
sullo stesso argomento: www.resistenze.org/sito/te/po/sn/posn6f26-000376.htm