www.resistenze.org
- osservatorio - mondo - politica e società - 07-11-09 - n. 294
Traduzione dallo spagnolo per www.resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare
1ª Conferenza Internazionale della Gioventù Sindacale
Lima, Perù - 18-20 novembre 2009
Il panorama attuale nel mondo del lavoro
La dittatura del sistema capitalista è andata maggiormente intensificandosi dagli anni 70 del novecento e, tramite i "guru" del neoliberalismo attraverso i loro strumenti del Fondo Monetario Internazionale (FMI), della Banca Mondiale (BM), dell’Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC) ed altri organismi multilaterali, negli anni 80 convinsero, senza molto sforzo, i governi e partiti politici neoliberali e socialdemocratici dei paesi sviluppati e sottosviluppati alla non ingerenza dello Stato nelle politiche economiche, al fatto che era meglio privatizzare i settori strategici delle nazioni e sulla necessità di portare avanti politiche di deregolamentazione e di riforma dello Stato. Sulla base di questi principi si effettuarono privatizzazioni fraudolente che implicarono l'appropriazione delle risorse e delle ricchezze naturali, come anche delle imprese strategiche nazionali, da parte delle compagnie transnazionali, con la complicità dei governi neoliberali corrotti (conservatori e socialdemocratici), che a questo scopo svilupparono politiche di annichilimento del movimento sindacale e di annullamento dei diritti dei lavoratori.
In questo contesto alla fine del 2008 esplodeva, nel cuore stesso del mostro imperialista, la crisi finanziaria che già andava trascinandosi dal 2007. Questa crisi che è insieme economica, politica e sociale, si aggrava legandosi alla crisi energetica, ecologica e morale, alle guerre imperialiste e alla corruzione in tutte le sfere. Le conseguenze sono ancora sconosciute, ma, trattandosi di una crisi globale, le conseguenze saranno molto dure per i lavoratori ed i popoli esclusi dal neoliberalismo. Questa crisi del capitalismo mette allo scoperto il fallimento del modello economico neoliberale e l'aumento della povertà e della fame, prospettando un futuro del mondo molto oscuro.
Nell'ambito lavorativo, le conseguenze della crisi globale si manifestano nei licenziamenti di massa in atto, nella brutale perdita del potere d'acquisto dei salari, come nel collasso del sistema pensionistico passato nelle mani del settore privato.
Paradossalmente, i neoliberali ed i loro banchieri che generarono questa crisi chiedono ora l'urgente intervento dello Stato per salvare le loro imprese ed i governi delle maggiori potenze capitalistiche del mondo, col denaro dei loro contribuenti li sostengono tentando dare una ripulita al sistema. Negli Stati Uniti, il governo ha dovuto praticamente nazionalizzare 9 banche acquisendo la maggioranza delle azioni, i cosiddetti "pacchetti di salvataggio" per salvare le banche dalla bancarotta, la stessa cosa stanno facendo gli altri governi. Tuttavia, nessuna misura è stabilita da questi stessi governi per riscattare o aiutare i milioni di lavoratori che hanno perso il lavoro e quelli che lo perderanno.
Le imprese transnazionali che trassero vantaggio dalle politiche neoliberali, protette dallo stato borghese, nonostante abbiano ottenuto favolosi guadagni con la complicità di governi corrotti, stanno obbligando i lavoratori a rinunciare ai loro diritti lavorativi e sociali col ricatto dei licenziamenti di massa. Milioni di lavoratori attivi, dopo avere reso milionarie le grandi imprese vengono espulsi da esse per ingrossare l'esercito dei disoccupati, contribuendo al loro impoverimento affinché il capitale sia in grado di sovrasfruttare ancora di più gli altri lavoratori con salari indegni, sottomettendoli ad una terribile competitività per mendicare un lavoro a condizioni umilianti.
Questa crisi mondiale del capitalismo ha messo un'altra volta in evidenza che la "Lotta di Classe" continua a essere in vigore, perché la società continua ed essere divisa in classi. Negli ultimi decenni, si è tentato di negare questa realtà e questo ha causato sconcerto in grandi settori del movimento sindacale, ma ogni giorno aumentano i lavoratori che si convincono che il capitalismo porta solo crisi, fame, miseria e sfruttamento, e per questo orientano la loro lotta contro questo sistema.
Situazione della gioventù lavoratrice
La disoccupazione giovanile è uno dei grandi problemi nel mondo, tanto fra gli uomini come tra le donne. Come indicano i dati dell'Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIL), il numero di disoccupati nel pianeta durante il decennio 1995 -2005 è passato da 74 milioni a 85 milioni, cioè una crescita del 14,8%. E dal 2005 ad oggi, secondo cifre ufficiose, si è già passati a 100 milioni di giovani disoccupati. La cosa più grave è che per i milioni di giovani che andranno ad ingrossare la Popolazione Economicamente Attiva (PEA), non si scorgono prospettive di creazione di posti di lavoro se si tiene in conto che attualmente vengono effettuati licenziamenti di massa di lavoratori in tutti i paesi.
Rispetto al numero di giovani disoccupati in America Latina e nei Carabi durante gli stessi anni (1995-2005), questo è aumentato da 7.7 a 9.5 milioni, il che ha significato un incremento del tasso di disoccupazione da 14,4 al 16,6%, cifre che l’attualità vede aumentare velocemente. Così, mentre 16.7 milioni di giovani, cioè il 35% di quelli che hanno ancora un lavoro, in America Latina e nei Caraibi non riescono superare la soglia di povertà a causa dei bassi salari, 6,3 milioni di questi si trovano in condizioni di estrema povertà. Inoltre l'OIL afferma, nella sua relazione del 2006, che il 25% della popolazione giovanile mondiale, più di 300 milioni di giovani, vive sotto la soglia di povertà.
Contratti spazzatura: la terziarizzazione
La terziarizzazioneè un altro dei grandi problemi della gioventù lavoratrice. Attualmente sono i "contratti spazzatura" che mediante il sistema dei subappalti affittano i lavoratori alle medie e grandi imprese con salari umilianti, senza diritti sociali né lavorativi, senza possibilità di associarsi né organizzarsi sindacalmente e sottoposti alla tortura psicologica dell'attesa di un rinnovo del contratto. La terziarizzazione sta venendo istituzionalizzata attraverso leggi imposte da governi neoliberali, con queste politiche si vuole impedire ai giovani di partecipare ai sindacati. Se questo continua, il futuro del movimento sindacale, principalmente nei paesi sottosviluppati sarà in pericolo. Invertire questa tendenza dipende dall'atteggiamento che assumiamo oggi.
Per i diritti dei giovani immigrati
Questa situazione ha costretto grandi contingenti di giovani, uomini e donne di America Latina, Asia, Africa e perfino dei paesi che facevano parte del blocco socialista, ad emigrare verso paesi sviluppati come Stati Uniti, Giappone ed Unione Europea alla ricerca di un lavoro. Questi giovani che cercano solo un'opportunità di vita e di crescita personale, si scontrano con politiche xenofobe e di emarginazione che non rispettano né riconoscono i loro diritti lavorativi, ricevono salari da fame e sono considerati nella maggioranza di casi come "illegali" o "clandestini". Ultimamente i governi dell'Unione Europea hanno intensificato al massimo la loro persecuzione verso gli immigrati approvando leggi di espulsione ed incarcerazione, sotto il pretesto che essi tolgono il lavoro agli europei.
Ma questo non succede solo nell'Unione Europea. Negli ultimi anni, migliaia di giovani messicani e latinoamericani in generale sono morti assassinati dalle guardie statunitensi alla frontiera tra Messico e Stati Uniti e quelli che sono riusciti ad entrare in territorio nordamericano sono perseguiti come fossero delinquenti, catturati ed espulsi.
Lo stesso accade ad altre migliaia di giovani, tra essi molti minorenni provenienti dai paesi dell'Africa e dell'Asia. Essi sono morti e continuano a morire quasi tutti i giorni inghiottiti dal mare nel tentativo di raggiungere le coste della Spagna o dell’Italia, e quelli che riescono ad arrivarci sono catturati dalla polizia e riconsegnati ai loro paesi di origine. La ragione è una sola: al sistema capitalista interessa soltanto il libero transito delle merci e dei capitali speculativi dentro il "libero mercato" ma proibisce il libero transito degli esseri umani.
La Federazione Sindacale Mondiale e la gioventù
La seconda guerra mondiale è rimasta nella coscienza dell'umanità come una delle tragedie più dolorose. Più di 50 milioni di persone persero la vita, in maggioranza giovani che versarono il loro prezioso sangue sui campi di battaglia, per sconfiggere finalmente il nazi fascismo.
Al termine della guerra, nel 1945, fu creata l'Organizzazione delle Nazioni Unite nella Conferenza di San Francisco dove si adottò la Carta delle Nazioni Unite che venne accolta con entusiasmo dai popoli del mondo. Il suo principale obiettivo principale fu di garantire la pace nel mondo, benché questo documento sia oggi utilizzato dell’imperialismo a suo beneficio.
Compiendo un passo importante il movimento sindacale convocò tutti i sindacati del mondo ad un congresso internazionale, che si realizzò nella capitale francese nell’ottobre del 1945. Al Congresso di Parigi arrivarono sindacalisti provenienti da tutti i continenti per partecipare alla creazione della Federazione Sindacale Mondiale (FSM), come centrale sindacale internazionale unica del pianeta. Questa fu la maggiore conquista dei lavoratori al termine della seconda guerra mondiale che in qualche modo rifletteva il significato del suo motto: "Proletari del mondo, unitevi". La FSM, è pertanto, figlia dell'unità sindacale e coerente portatrice delle bandiere di lotta contro le guerre. A causa del fatto che i giovani lavoratori furono i primi ad offrire le loro vite in questo conflitto bellico, la FSM diede priorità al lavoro nella gioventù lavoratrice, appoggiando la sua formazione politica, ideologica e sindacale, fungendo da stimolo per un’intera generazione di dirigenti sindacali in tutti i continenti e quindi per un movimento sindacale combattivo ed antimperialista che portò alle grandi conquiste dagli anni 50 del XX secolo in poi.
Tale preoccupazione della FSM per il consolidamento della coscienza di classe nella classe operaia e specialmente della gioventù lavoratrice allarmò il grande capitale imperialista. Timoroso della sua unità e della sua forza, nel 1949 si pose come oggettivo ostacolo all'unità della classe operaia, ricorrendo a manovre sporche e dando avvio alla guerra fredda, mettendo a disposizione budget favolosi per comprare le coscienze e così dividere la FSM. Questo costituì un duro colpo al movimento sindacale.
La FSM, negli ultimi decenni, con la caduta del campo socialista e l’imporsi della dittatura del neoliberalismo, ha subito continue campagne di demonizzazione finanziata dalle forze filo-imperialiste, così la FSM fu nuovamente battuta, e ciò nonostante rispose riaffermando i principi di unità e solidarietà di classe e ratificando la sua lotta contro il grande capitale. Oggi la FSM si rimette in piedi consolidando nuovi percorsi a partire dal XV Congresso del 2005 realizzato a L’Avana-Cuba.
È in queste condizioni che si realizza questa Conferenza Internazionale della Gioventù Sindacale. Il futuro del movimento sindacale mondiale è nelle mani della gioventù lavoratrice di oggi.
IL FUTURO DEL SINDACALISMO DI CLASSE SONO I GIOVANI DI OGGI