www.resistenze.org - segnalazioni resistenti - libri - 28-02-23 - n. 858

Kruscev mentì

Grover Furr

2022

Dalla quarta di copertina
Prefazione di Domenico Losurdo e biografia di G.F. dall'edizione (esaurita) del 2015 edita da La Città del Sole

Altri libri di Grover Furr tradotti in italiano:
- L'inganno del "Testamento Di Lenin"
- La collaborazione di L. Trotsky con Germania e Giappone
- Trotsky e la cospirazione militare

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Dalla quarta di copertina:

Nel suo "Rapporto segreto" del febbraio 1956 Nikita Kruschev accusò Stalin di immensi  crimini. Un colpo che cambiò il corso della storia. Per oltre dieci anni Grover Furr ha studiato la massa di documenti pubblicato dopo la fine dell'URSS, provenienti da archivi fino ad allora segreti. In questo volume sono presentati i risultati della sua decennale ricerca: nessuna delle "rivelazioni" di Kruscev è vera! Basandosi sulle menzogne di Kuscev, storici sovietici e occidentali, ma anche trotzkisti e gli anticomunisti, hanno falsificato la storia sovietica. .... amazon->kruscev mentì



Prefazione di Domenico Losurdo e biografia di G.F. dall'edizione (esaurita) del 2015 edita da La Città del Sole

In Francia, dopo il Termidoro, i giacobini sono consegnati alla ghigliottina anche sul piano morale. Si diffonde una pubblicistica che li bolla come «quei sultani», «quei satiri» che un po' dappertutto avevano apprestato «luoghi di piacere» e «luoghi di orge», nei quali «si abbandonavano a tutti gli eccessi». Assieme alla libidine sessuale a divorare Robespierre era stata soprattutto la libidine del potere: egli si apprestava a sposare la figlia di Luigi XVI in modo da poter ascendere al trono di Francia.

Quest'ultima accusa era la più sensazionale di tutte, ma le prove non mancavano, anzi abbondavano: il contratto di matrimonio» era stato già firmato; d'altro canto, a casa del tiranno appena giustiziato era stato trovato il «sigillo con il giglio di Francia», il sigillo cioè della dinastia borbonica. Non c'erano più dubbi: Robespierre voleva diventare re di Francia, per questa aveva scatenato il Terrore! Per quanto riguarda le vittime del Terrore, gli esponenti del Termidoro facevano a gara per accrescerne il numero: decine di migliaia, centinaia di migliaia, anzi milioni! Da questo furore ideologico si lasciava contagiare per qualche tempo Babeuf, che rincarava persino la dose: contro la Vandea Robespierre aveva infierito non per stroncare la guerra civile ma perché voleva mettere in atto un «sistema di spopolamento» e di genocidio, perché voleva «estirpare la razza umana»! Abbastanza rapidamente Babeuf si accorgeva di essere lasciato ingannare dai termidoriani e anzi accusava questi ultimi di condurre una politica genocida, che condannava le masse popolari alla morte per inedia. (Di questo capitolo di storia, sul quale ancora ai giorni nostri conviene riflettere, mi sono occupato nel mio libro Stalin. Storia e critica di una leggenda nera).

Storicamente avviene che, dopo essere stata sconfitta, una rivoluzione o una corrente rivoluzionaria viene sommersa dalle accuse più infamanti. Ai giorni nostri, ferma restando la brutalità della guerra civile che investe la Francia dopo il rovesciamento dell'Antico regime, neppure l'antigiacobino più furioso prende sul serio le accuse a suo tempo rivolte a Robespierre. Stalin invece è stato decisamente più sfortunato. E la cosa ben si comprende: la leggenda nera costruita su di lui serviva egregiamente a screditare il paese da lui governato per tre decenni. E' vero, nel frattempo l'Unione Sovietica non esiste più, ma esiste, si sviluppa e si rafforza la Repubblica Popolare Cinese. Ed ecco allora che ai giorni nostri alla leggenda nera su Stalin si aggiunge la leggenda nera su Mao Zedong!

Per quanto riguarda Stalin si assiste a uno spettacolo addirittura grottesco. A partire dal Rapporto Kruscev egli è stato accusato di non aver preparato il suo paese alla guerra che Hitler si apprestava a scatenare. E proprio sulla base del Rapporto Kruscev, una illustre filosofa qual è Hannah Arendt ha dato il suo bravo contributo alla costruzione o all'ulteriore dilatazione della leggenda nera: Stalin non si era preparato alla guerra perché si fidava ciecamente di Hitler; i due dittatori totalitari erano due fratelli gemelli! Sennonché, in questi ultimi tempi una storiografia revisionistica emersa soprattutto in Germania rivolge al leader sovietico un'accusa esattamente contrapposta: nonostante il patto di non aggressione, egli si sarebbe impegnato in un riarmo febbrile al fine di aggredire e invadere la Germania; e dunque, con l'operazione Barbarossa Hitler si sarebbe limitato a prevenire i piani di guerra del Cremlino.

La nuova «rivelazione» avrebbe dovuto mettere in crisi le «rivelazioni» del Rapporto Kruscev: era l'occasione per ridiscutere la tesi, sviluppata in particolare da Arendt, del tenace legame di fiducia tra le due massime incarnazioni del «totalitarismo». E, invece, nulla di tutto questo: la grande stampa di «informazione» mette in evidenza e strombazza sia l'una che l'altra accusa. Contro Stalin l'ideologia dominante agita tranquillamente le affermazioni e le «rivelazioni» più contraddittorie: l'importante è che siano infamanti.

Dobbiamo allora salutare l'opera di Grover Furr. Egli si muove a suo agio con la lingua russa e gli archivi russi; senza lasciarsi intimidire dalla political correctness, svolge un lavoro di ricerca preciso, paziente, meticoloso. Egli ha già dimostrato senza ombra di dubbio che, come suona il titolo del libro da lui pubblicato, «Kruscev lied». Che l'autore del «Rapporto segreto» si comportasse con la verità storica in modo disinvolto e spregiudicato è ormai riconosciuto da un'ampia storiografia, ma ora le manipolazioni, le mezze verità, le menzogne di Kruscev vengono smontate l'una dopo l'altra, e vengono smontate con una documentazione difficilmente oppugnabile. Per fare solo un esempio particolarmente clamoroso, la tesi secondo cui, subito dopo lo scatenamento dell'aggressione nazista contro l'Unione sovietica, Stalin sarebbe caduto in uno stato di depressione e di fuga dalle proprie responsabilità, tutto ciò oggi si rivela una sorta di romanzo surrealista; esso è altrettanto fantasioso del romanzo inventato dai termidoriani che accusavano Robespierre di aver voluto sposare la figlia di Luigi XVI al fine di ascendere al trono dei Borboni. Alle spalle del cosiddetto «Rapporto segreto» agisce una lotta politica che è ancora largamente da indagare; ma ora, grazie anche al lavoro di Grover Furr, gli storici potranno affrontare questo compito, finalmente sgravati dal peso di leggende prive di fondamento.

Domenico Losurdo
Urbino maggio 2015



Biografia di Grover Furr dall'edizione (esaurita) del 2015 edita da La Città del Sole

Grover Carr Furr (1944), laureato presso la Mc Gill University di Montreal nel 1965, Doctor of Philosophy alla Princeton University nel 1978, insegna dal 1970 alla Montclair State University nel New Jersey. Partecipa attivamente ai forum della Sinistra e a convegni internazionali di studi marxisti. I suoi lavori sono stati recensiti dalla Literaturnaia Rossiia, da Russkii Vestnik e da Socialism and Democracy. Nel maggio 2014 ha tenuto una lezione alla Chinese Academy of Social Sciences.
È stato segnalato da David Horowitz tra i "101 più pericolosi accademici d'America".



Altri libri di Grover Furr tradotti in italiano:

Grover Furr: L'inganno del "testamento di Lenin"

Basato sulle ricerche di Valentin A. Sakharov. Con capitoli sulle falsificazioni di Moshe Lewin e sulle bugie di Leon Trotsky.
I resoconti canonici degli ultimi scritti di Lenin accettano la versione secondo cui Lenin lasciò un "testamento" che includeva una serie di osservazioni negative su Stalin e che Lenin desiderava rimuoverlo dalla posizione di Segretario Generale del Partito Comunista di tutta l'Unione (bolscevico).
Questa versione deriva in parte da Trotsky, che la abbracciò con entusiasmo nella sua campagna per sostituire Stalin come leader del Partito; in parte dalla moglie di Lenin, Nadezhda Konstantinovna Krupskaya; e in parte da Nikita Kruscev e dalla quinta e ultima edizione delle opere di Lenin dell'era Kruscev, la Polnoe Sobranie Sochinenii ("Raccolta completa di scritti"), o PSS.
Il presente libro si basa in gran parte sulle ricerche del professor Valentin A. Sakharov dell'Università Statale di Mosca. Il suo libro del 2003, Lenin's "Political Testament", pubblicato dalla Moscow State University Press, è il risultato di anni di accesso e studio di molte copie d'archivio delle opere di Lenin, delle bozze di tali opere e degli originali di altri importanti documenti relativi alla questione del "testamento" di Lenin.
Il presente studio giunge alla stessa conclusione: Il cosiddetto "Testamento" di Lenin è una frode. Il presente libro comprende capitoli che esaminano il ruolo di Leon Trotsky in queste falsità e gli errori e le falsità del libro Lenin's Last Struggle dello storico scomparso Moshe Lewin, nonché singoli capitoli sul ruolo della moglie di Lenin, Nadezhda Konstantinovna Krupskaya, e della sorella di Lenin, Maria ll'inichna Ulyanova.
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Grover Furr: La collaborazione di L. Trotsky con Germania e Giappone

Sulla base delle evidenze, Trotsky ha in realtà collaborato con i tedeschi ed i giapponesi. Ciò è coerente con le accuse mosse contro Trotsky e suo figlio ai processi di Mosca.
Abbiamo prove sia da archivi cechi e tedeschi che verso la fine del 1936 e fino ai primo mesi del 1937 Hitler e il governo tedesco si aspettavano un colpo di stato militare contro il regime di Stalin. Grazie ad un lapsus linguae di un comandante militare giapponese, che parlava con giornalisti giapponesi all'inizio del 1937, sappiamo che personaggi dell'opposizione all'interno dell'URSS inviavano informazioni militari ai giapponesi...
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Grover Furr: Trotsky e la cospirazione militare

Prove sovietiche e non sovietiche con la trascrizione completa degli atti del processo "Tukhachevsky Affair"
Il prof. Grover Furr si è dedicato con tenacia e passione alla ricerca della verità basata su fonti primarie. Qui di seguito due ammissioni degli imputati nel processo agli alti ufficiali sovietici.
Tukhachevsky: Più tardi, nel 1933-34... Romm mi riferì le istruzioni di Trotsky: dovevamo valutare l'arrivo al potere di Hitler come un fattore favorevole e dovevamo prendere ogni misura per rafforzare il potere fascista in Germania.
Il presidente chiede ad Uborevich, un altro imputato: A beneficio di chi è stato fatto tutto questo, per quale Stato, per quali classi avete condotto la vostra lotta antisovietica? Uborevich: allo scopo di ripristinare il capitalismo.
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