www.resistenze.org - cultura e memoria resistenti - storia - 20-01-25 - n. 920

Gastone Sozzi, eroe del proletariato

Scintilla | piattaformacomunista.com

Gennaio 2025



In occasione del 104° anniversario della fondazione del PCd'I, vogliamo ricordare uno dei suoi eroici dirigenti, Gastone Sozzi, che morì in carcere assassinato dalle bestie fasciste a soli 25 anni, nel febbraio 1928.  Un giovane quadro comunista poco conosciuto, una delle prime vittime del fascismo giunto al potere.

Nato a Cesena, nel marzo 1903, da un fornaio e dalla figlia di un bracciante (entrambi impegnati nella frazione della sinistra rivoluzionaria del Psi), Gastone Sozzi aderì nel 1919 alla Federazione giovanile socialista, lavorando alla redazione della rivista "Lotta di Classe" di Forlì e collaborando anche con "Spartaco", organo della sezione socialista cesenate. Si abbonò all'Ordine Nuovo e fu tra i promotori dei movimenti interni al Psi che prepararono la costituzione del PCd'I nel 1921.

Nel partito Gastone Sozzi, che lavorava come operaio, lasciò un impronta indelebile quale organizzatore e formatore ideologico della gioventù. Si distaccò come organizzatore di gruppi di difesa armata contro lo squadrismo fascista.

Nel 1922, Sozzi dovette lasciare la Romagna per sottrarsi a un mandato di cattura e si rifugiò a Torino, ove partecipò alla difesa del quotidiano comunista diretto da Gramsci.

Nello stesso anno la direzione del partito lo inviò, con altri militanti, in Unione Sovietica per seguire corsi di studio di preparazione politica, all'Accademia Tolmachev, dove fu nominato "capo del gruppo degli studenti italiani".

Durante la permanenza in Unione Sovietica, Sozzi scrisse alcune lettere al fratello nelle quali trovano un riflesso le lotte contro i trotzkisti e i bordighisti, il contenuto teorico-politico dei corsi da lui frequentati, etc.

Nel 1924 partecipò al V Congresso dell'Internazionale comunista. L'anno dopo tornò in Italia,  dato che gli era stato revocato il mandato di cattura. Nel 1926 entrò a far parte dell'apparato del PCd'I, quale dirigente dell'ufficio militare del Centro interno, l'Ufficio V che aveva il compito di sviluppare la propaganda comunista fra i soldati. Aveva 23 anni di età.

La libertà di lottare contro il fascismo e il capitalismo, per la quale Gastone viveva, durò poco. Nella primavera del 1927 venne incarcerato a Basilea e pochi mesi dopo sarà di nuovo arrestato a Milano, a causa di una spia.  Assieme ad altri dirigenti comunisti venne trasferito nel carcere di Perugia per l'istruttoria del processo al Tribunale speciale, colpevoli di aver cercato di rovesciare le basi dello Stato fascista.

Sottoposto a estenuanti interrogatori e torture infami perché rivelasse i nomi dei militari coinvolti nella propaganda comunista, mori nel febbraio del 1928, a soli 25 anni.

Nessun nome uscì dalle labbra di Gastone Sozzi e l'Ufficio V poté continuare a funzionare.

Ufficialmente venne diffusa la menzogna del "suicidio per impiccagione". La moglie che lo guardò bene da morto non vide alcun segno sul collo, ma un'ecchimosi sulla fronte. La direzione del carcere  rifiutò di concedere il permesso per l'autopsia ai parenti.  Anche il funerale fu proibito.

Analoga richiesta fatta dal Comitato di difesa delle vittime del fascismo, presieduto da Henri Barbusse, venne respinta dal governo fascista per nascondere il vile assassinio.

L'attività e il pensiero più interessanti e originali di Gastone Sozzi riguardano le questioni di carattere militare. Egli fu il primo dirigente del movimento operaio italiano che cercò di affrontare i problemi della propaganda ideologica e dell'agitazione politica nell'ambito delle forze armate, nonché della preparazione dell'insurrezione sulla base di studi scientifici di carattere militare. Aveva ben presente l'insegnamento di Lenin in questo campo specifico, per il quale "non è il caso di parlare di una lotta seria finché la rivoluzione non è diventata un movimento di massa e non abbraccia anche l'esercito".

Collaborò anche alla redazione di due giornali del partito rivolti alle forze armate: "La caserma" e "La recluta".

Nell'aprile del 1927 creò clandestinamente un giornaletto illustrato: "Il fanciullo proletario", unico esempio di giornale antifascista a diffusione nazionale rivolto ai bambini.

Gastone Sozzi infatti era convinto che il fascismo andasse combattuto anche là dove si forgiava la mentalità "militaristica" della gioventù: la scuola.

Tutto il lavoro dell'Ufficio V diretto da Sozzi si svolse nella prospettiva e nella preparazione dell'insurrezione di massa.

A Gastone Sozzi vennero intitolate una Brigata durante la guerra di Spagna e la 29^ Brigata GAP nella Resistenza.

Da Scintilla n. 125, gennaio 2025

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Vedi anche:
https://www.homolaicus.com/teorici/sozzi/gastone_sozzi.htm
http://www.archivocubano.org/italia/mella_sozzi_siguen_amando_02.html

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Il fanciullo proletario, anno 1, num. 1, settembre 1922 [PDF]




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