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La classe operaia belga protesta contro la persecuzione dei sindacalisti e difenderà il diritto di sciopero

Peoples dispatch | peoplesdispatch.org
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

24/09/2021

Lo scorso anno, il tribunale penale di Liegi condannò 17 sindacalisti coinvolti in uno sciopero nazionale nel 2015 "per aver intralciato il traffico". Da allora, i sindacalisti e i gruppi politici progressisti hanno fatto una campagna per l'assoluzione dei sindacalisti e per difendere il diritto di sciopero

Il 21 settembre, centinaia di lavoratori hanno manifestato in Place Saint-Lambert a Liegi, in Belgio, per esprimere solidarietà con i 17 sindacalisti condannati lo scorso anno dal tribunale penale di Liegi per aver intralciato il traffico durante uno sciopero nel 2015. I manifestanti hanno dichiarato che scioperare è un diritto e che la criminalizzazione dell'azione sociale influenzerà negativamente le libertà fondamentali e danneggerà la democrazia. I sindacati come la Federazione Generale del Lavoro del Belgio (FGTB/ABVV), il Partito del Lavoro del Belgio (PTB/PVDA) e il Partito Comunista del Belgio (PCB/CPB), hanno partecipato alla mobilitazione mentre il tribunale di Liegi stava esaminando il ricorso dei sindacalisti perseguiti.

La loro condanna, il 23 novembre 2020, aveva scatenato una vasta indignazione tra la classe operaia belga e gli altri settori progressisti. Il tribunale ha inflitto pene detentive sospese e multe da 600€ a 4.800€ ai 17 sindacalisti per esser stati presenti ad un blocco stradale nel viadotto dell'autostrada E40 a Cheratte, nella provincia di Liegi, nell'ambito di uno sciopero nell'ottobre 2015.

L'anno scorso, nella Giornata internazionale dei diritti umani del 10 dicembre, i lavoratori di tutto il Belgio hanno chiesto la revoca delle condanne dei 17 sindacalisti.

Per quanto riguarda la mobilitazione di martedì 21 settembre, diversi settori progressisti in Belgio hanno emesso un comunicato di solidarietà affermando che "mentre quest'anno celebriamo il centesimo anniversario dell'abrogazione dell'art. 310 del codice penale che puniva l'esercizio dello sciopero, la 17° Camera del Tribunale di Liegi raddoppiando le condanne per i dirigenti sindacali, ci ha rimesso in bocca il sapore amaro della Legge Le Chapelier".

La Legge Le Chapelier del 1791 fu una legge approvata dall'Assemblea Nazionale della Francia durante la prima fase della Rivoluzione Francese che vietava le corporazioni (prima versione dei sindacati) e limitava il diritto di sciopero.

Raoul Hedebouw del PTB/PVDA ha dichiarato che il tribunale di Liegi ha invocato l'art. 406 del codice penale (reato di intralcio al traffico) per perseguire i sindacalisti: "Questo articolo deve servire per condannare i criminali di strada, non gli attivisti sindacali", ha dichiarato.

Il PCB/CPB ha dichiarato che "la classe operaia belga ha un'eredità radicale di sciopero e di lotte a partire dagli scioperi belgi del 1886 e il diritto di sciopero deve essere difeso con la lotta e lo sciopero stesso, perché lo sciopero è la nostra arma."


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