www.resistenze.org - popoli resistenti - colombia - 09-11-19 - n. 728

Intervista esclusiva delle FARC-EP al quotidiano tedesco junge Welt (II parte)

María Simón, Santiago Baez | abpnoticias.org jungewelt.de
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

31/10/2019

Una parte dell'ex guerriglia delle FARC-EP è ritornata alla lotta armata, ritenendo l'oligarchia responsabile del fallimento dell'Accordo di Pace. Una conversazione di Iván Márquez e Jesús Santrich con il quotidiano tedesco junge Welt.

[Prima parte]

Quali sono le vostre relazioni con il partito sorto dalle FARC (Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia, ndt), il "partito della rosa"? (denominato anch'esso FARC - Forza Alternativa Rivoluzionaria del Comune, ndt) E cosa pensate delle dichiarazioni dei membri della direzione di questo partito sulla vostra decisione? Ci sono dichiarazioni nelle quali si segnalava che voi non avevate una motivazione politica ma ragioni individuali ed economiche.

Non vogliamo fare valutazioni precipitose sulle dichiarazioni frettolose e senza fondamento di alcuni membri del Partito della Rosa. Pensiamo che il tempo e i fatti daranno elementi di riflessione a coloro che osservano lo sviluppo degli avvenimenti. Chiaramente si vede che esistono differenze, vecchie differenze che si erano potute saldare internamente, ma che purtroppo per entrambe le parti iniziano a manifestarsi pubblicamente in modo distorto. Fino ad ora abbiamo deciso di non far caso a denigrazioni o accuse temerarie che vogliono togliere merito alla decisione che abbiamo preso, senza mettere in discussione chi per una o l'altra motivazione continua nella legalità. Nel Partito della Rosa c'è una importante potenziale di quadri e militanti di grande valore sia come persone che come dirigenti, ed è su di loro che ci concentriamo. Sappiamo che su di loro deve contare qualsiasi forza politica che desideri realizzare i cambiamenti che ha bisogno la Colombia per raggiungere la vera pace con giustizia sociale.

Qualche giorno fa ci sono arrivate le tesi preparatorie del Secondo Congresso o Assemblea Nazionale dei Comuni. Quello che è certo è che ci sono posizioni in materia sociale nelle quali ci riconosciamo perché anche noi abbiamo contribuito alle stesse. Inoltre, sono incluse nei nostri documenti più recenti. Ma c'è anche molta argomentazione che disinforma sulla sostanza della nostra rottura. Se queste argomentazioni verranno rese pubbliche avremo il dovere morale e politico di rispondere. Ma ciò che vogliamo più di ogni cosa è lavorare per l'unità di tutto il movimento rivoluzionario; per questo, al di là di ogni differenza, dopo la nostra riunione Straordinaria dei Comandanti nel saluto che abbiamo rivolto alle organizzazioni sociali e movimenti politici, ciò che abbiamo detto testualmente fu che salutiamo il Partito della Rosa dicendo - come disse il Comandante Marulanda - che se siamo rivoluzionari prima o poi ci ritroveremo nel cammino. Ed è quello che desideriamo veramente.

Di fronte agli attacchi dell'imperialismo yankee e dei suoi lacchè nella regione al Venezuela Bolivariano, in particolare in caso di un'aggressione armata contro questo paese, che ruolo svolgerebbero le FARC-EP?

La solidarietà è un principio nel cuore di ogni rivoluzionario e tale sentimento con i popoli in lotta contro l'imperialismo è una costante in noi. In particolare la solidarietà con Cuba e il Venezuela. Forse questo è poco o quasi nulla in relazione alle enormi necessità che hanno questi popoli fratelli nella loro lotta contro l'imperialismo. E con franchezza forse la nostra solidarietà sarà solo simbolica, del resto crediamo che la Repubblica Bolivariana del Venezuela, l'eroico Venezuela di Bolívar e Chávez, come Cuba, la Cuba eroica di Martí e di Fidel, hanno la forza spirituale e materiale per resistere a qualsiasi aggressione senza dipendere da nessuno.

Nel quadro della 74° Assemblea Generale dell'ONU il presidente colombiano Iván Duque ha presentato il 25 settembre alcune presunte prove della presenza dell'ELN in Venezuela. Le foto contenute nel rapporto sono risultate false, dato che né la data, né il luogo dove furono scattate coincidono con quanto indicato da Duque nel rapporto. Questo ha determinto il ritiro dalla carica di capo dei servizi di intelligence e controspionaggio militare di il generale Oswaldo Peña Bermeo. Qual è la vostra lettura di questi fatti?

Purtroppo, lo stato colombiano continua a svolgere il suo ruolo di Caino del Continente, continuando la cospirazione contro il Venezuela e portando avanti il solito gioco interventista di Washington..

Non ci riferiamo alla questione delle fotografie e il modo in cui il Generale Bermeo è stato usato come capro espiatorio, perché ampiamente banalizzato dai mezzi di comunicazione, nonostante la parzialità delle transnazionali mediatiche che fanno il gioco dell'impero. Vorremmo invece affrontare la questione negli aspetti più generali, chiarendo che è un po' complicato, difficile, sapere fino a che punto arrivano i legami stretti e oscuri del clientelismo degli USA con i loro governi lacchè della regione, tra i quali il primo è la Colombia. Seguendo un vecchio modello storico di sottomissione e subordinazione delle politiche interne al terribile mostro del Nord, il pusillamine governo di Duque ha rafforzato il ruolo di destabilizzazione che la Colombia svolge contro il paese fratello, usando la scenografia del cosiddetto "Gruppo di Lima".

Il ministro degli esteri colombiano da quando è in carica dispiega, come primario compito, una malvagia campagna anti-Venezuela, mascherata da diplomazia. Il proposito frontale è rovesciare il presidente Nicolás Maduro. Ma questo non è un compito solitario, perché oltre il Gruppo di Lima ci sono i disgustosi burattini dell'Organizzazione degli Stati americani (OSA) con in testa il suo Segretario Generale Luis Almagro. Ma questo è uno dei tanti capitoli di un lungo percorso he porta la Colombia ad esser la punta di diamante per la sottomissione dell'intero continente. Ciò parte dall'inizio della rivoluzione bolivariana, quando i gringos sentivano di perdere parte del loro "cortile di casa" a causa dell'ondata emancipatrice che sollevò l'esempio della ribellione antimperialista del popolo venezuelano insieme al comandante Hugo Rafael Chávez Frías, la cui eredità prosegue in Nicolás Maduro Moros.

Il Governo colombiano, in conclusione, è un pezzo del consiglio politico interventista che lavora per il Pentagono con l'obiettivo di schiacciare la Rivoluzione bolivariana e che il Comando Sud ha plasmato, più recentemente, nel manuale "Venezuela Freedom 2 Operation", che stabilisce specificamente l'obiettivo di rovesciare il Presidente Nicolás Maduro attraverso un'operazione militare patrocinata dal TIAR (Trattato Interamericano di Assistenza Reciproca, ndt) e dalla Conferenza degli Eserciti Americani con il sostegno dell'OSA.

Nell'agenda interventista e golpista scritta dalla Casa Bianca e attuata dal Comando Sud attraverso l'OSA, il Gruppo di Lima e l'insieme della destra internazionale, tutti stanno cospirando per, mediaticamente, qualificare il Presidente Maduro come dittatore e dal 10 Gennaio, data in cui ha preso possesso di un nuovo legittimo mandato che proviene dal voto popolare, disconoscerlo e chiamarlo usurpatore, esacerbando il blocco economico e politico. In questo, l'azione militare fa parte di un piano folle che il Presidente Duque sta contribuendo a preparare in modo irresponsabile. Non ho dubbi che questo Governo mendace e ottuso, oltre a far a pezzi ciò che rimane dell'Accordo di Pace dell'Avana, stia spingendo il paese in una guerra che avrebbe conseguenze disastrose per tutti. Un decennio non sarebbe sufficiente per recuperare i danni di un conflitto che in pratica non durerebbe più di due o tre giorni. Sarebbe una follia, ma questa è la condizione umana di questi lacchè di Washington.

Nelle ultime settimane e mesi ci sono state grandi mobilitazioni di studenti universitari colombiani per il diritto all'istruzione, contro la corruzione nelle università e la repressione dell'ESMAD (Squadrone mobile anti-disturbo, ndt). Che cosa significano queste grandi e combattive marce studentesche per la Colombia di oggi e il suo movimento popolare?

Le mobilitazioni studentesche non sono di ora, come non lo sono quelle degli indigeni e degli altri settori sociali, che per lo più subiscono l'oscuramento della grande stampa. Vengono a galla quando la ribellione e la giusta rabbia traboccano di fronte a tanta disattenzione e risposte dure. Questa è una situazione che fa parte di una serie di azioni di protesta e proposta che il movimento popolare sta facendo in tutto il continente. L'America Latina è in effervescenza, contro le politiche neoliberiste che continuano a sottomettere le maggioranze nell'indebitamento, smarrimento e miseria. Abbiamo già detto che esiste una sorta di esplosione prodotta dal neoliberismo e che è inquadrata in quella che oggi è la crisi mondiale del capitalismo, la sua crisi strutturale. I popoli sono alla ricerca di alternative e molti governi inclini agli interessi delle multinazionali non fanno altro che continuare a seguire le nefaste ricette del FMI, ed ecco le conseguenze. Non è un caso che ci siano rivolte come quelle recenti in Perù, Ecuador e Cile, senza dimenticare la crescente insubordinazione e proteste in Argentina e Brasile.

Il problema di fondo è nel neoliberismo e a questo non sfugge la Colombia. Qui il rifiuto della corruzione e dell'impunità è uno dei fattori, come un altro è il rifiuto della forza repressiva criminale dell'ESMAD; ma ci sono altri elementi che di solito vengono nascosti come le voci per il diritto alla vita, le voci che rivendicano basta omicidi di leader sociali ed ex combattenti che sono il pane quotidiano. O quello che hai già detto in merito al diritto all'istruzione.

La pazienza della gioventù, stanca di chiedere gentilmente la soluzione dei suoi problemi accumulati nel corso di decenni, senza una risposta positivo del governo, è finita. L'abbandono dell'istruzione pubblica in Colombia è una vergogna. La negligenza del governo di fronte a questi diritti dei cittadini è grande quanto quella che esiste di fronte a tutti i bisogni fondamentali relativi alla salute, la casa, il lavoro, ecc. Quindi, ciò che vedi è solo un esempio di ciò che logicamente crescerà; senza dubbio le proteste aumenteranno. Le schifose politiche sociali di questi tempi dell'apprendista stregone, Iván Duque, "che finge la pace, reinventa la guerra e privatizza il pubblico", sono senza vergogna, potendo contare sul beneplacito dell'apparato mediatico impegnato nella criminalizzazione di coloro che hanno il coraggio, disarmati, di affrontare tutto questo con i loro libri e le loro idee.


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