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La 4T di Obrador è un governo popolare, operaio e antimperialista?

Federico Piña Arce | elmachete.mx
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

01/04/2021

Recentemente, attraverso i social network sono circolate informazioni che indicavano che la sedicente "sinistra" messicana sta tentando di ricostruirsi, cercando i modi per farlo.

In questa nuova impresa, ha trovato due strade per trasformarsi. Da un lato, invitando a lottare per "la liberazione nazionale e il socialismo", qualificando l'attuale governo come popolare e antimperialista, e dall'altra, formando una "federazione di partiti" chiamata "Unità Comunista" (composta da Partito Popolare Socialista del Messico, Movimento Comunista Messicano, Partito dei Comunisti Messicani, Fronte della Sinistra Rivoluzionaria, ndr).

Mi sembra che l'unica cosa che le due strade evidenziano sia che questo spettro ideologico è già stato sconfitto e che si trova sull'orlo dell'estinzione, sepolto sotto il peso della cosiddetta "Quarta Trasformazione"[1].

In primo luogo, sotto il vecchio motto che "se non puoi sconfiggere i tuoi nemici, unisciti a loro", la cosiddetta "sinistra socialista e comunista" che è raggruppata nella "Unità Comunista", riproduce anche vecchi schemi, teorie, ideologie, persino "forme organizzative", che in passato hanno portato solo sconfitte, perdita di indipendenza e, infine, la disarticolazione di processi che potevano diventare una vera opzione rivoluzionaria.

E, in secondo luogo, leggendo le loro intenzioni, le loro dichiarazioni e i loro organizzatori, non sorprende che la strada scelta sia stata quella di riprendere due concezioni che erano già state relegate nel baule della storia. Una di esse ha a che fare con le tesi più chiare del lombardismo: la definizione che in Messico serviva una "liberazione nazionale" dall'imperialismo, in quanto eravamo una semplice "colonia". Questa è una tendenza espressa chiaramente nei documenti fondativi.

E l'altra, una corrente socialdemocratica, molto vicina alle posizioni dell'eurocomunismo, che propone democrazia, più democrazia e più democrazia ..., ma del tutto svincolata dai movimenti e dalle richieste vere e più sentite delle masse lavoratrici che subiscono lo sfruttamento, l'aumentare della povertà e le conseguenze più gravi della pandemia.

A prima vista quest'amalgama può sembrare strana, ma in realtà non dovrebbe sorprenderci più di tanto. In fondo, entrambi manifestano quelle posizioni che, con una vuota fraseologia pseudo "di sinistra", propongono solo di amministrare o gestire "meglio" il sistema capitalista piuttosto che ribaltarlo definitivamente.

Segnalano, ad esempio, nella loro dichiarazione di unità che: "Il presidente López Obrador ha insistito sul carattere anti-neoliberista del suo governo, ma questo non significa che sia anticapitalista; come ha chiaramente dimostrato in termini di politica economica, più legata e identificata con il nazionalismo per riconquistare la partecipazione dello Stato, e per poter avanzare nella giustizia sociale e la sovranità nazionale, nonché nell'osservazione dei principi storici della politica estera messicana, come sono il diritto all'autodeterminazione, il non intervento negli affari interni delle nazioni e la risoluzione pacifica dei conflitti. Oltre a mettere in pratica il diritto di asilo".

Vale a dire, il lombardismo[2] portato alla sua massima espressione. Non criticare il governo in quanto è nazionalista, popolare, democratico, lotta contro gli interessi del capitale, ecc. Parole vuote che negli ultimi decenni sono servite solo a perpetuare lo sfruttamento, la miseria, l'oppressione del sistema capitalista e che noi comunisti abbiamo combattuto perché servivano solo a ingannare le masse lavoratrici, facendo credere loro che quei governi fossero i loro governi.

Oggi, i membri di "Unità Comunista" svolgono lo stesso ruolo che ha svolto la sinistra negli anni '30 e '40 del secolo scorso, un ruolo che ha smantellato il movimento popolare, privando la classe operaia della sua indipendenza e mettendola al seguito del governo della borghesia e dei monopoli, cioè, dello sviluppo capitalistico.

I promotori della cosiddetta "Unità Comunista" affermano che questo governo è antimperialista. Tuttavia, questa affermazione è completamente priva di supporto reale. Basta ricordare poche questioni per dimostrare che questo governo è tutt'altro che antimperialista. Ad esempio, la ratifica del T-MEC il 1° luglio dello scorso anno, in collaborazione con l'amministrazione Trump e ratificata con il nuovo presidente degli Stati Uniti, Biden.

Inutile dire che questo nuovo trattato firmato tra
López Obrador e il governo degli Stati Uniti contiene clausole più aggressive nei confronti dei lavoratori messicani e legittima l'esistenza di condizioni di lavoro dove non c'è sicurezza sociale, né alcun tipo di beneficio per i lavoratori messicani.

Dall'altro canto, vi è la politica anti-immigrazione che il governo di López Obrador ha portato avanti, seguendo istruzioni chiare e autoritarie del governo Trump. Una politica che si è dimostrata essere la più dannosa per i lavoratori del Centro America e dei Caraibi che si muovono attraverso il territorio del Messico alla ricerca del cosiddetto "sogno americano".

Il governo messicano ha costituito un autentico muro di confine per impedire il transito dei lavoratori e delle lavoratrici dal centro del continente, ricevendo le congratulazioni dell'imperialismo USA. AMLO ha svolto questo compito in chiaro coordinamento con il centro imperialista, senza alcun imbarazzo, rivendicando la cooperazione e l'amicizia con il presidente nordamericano.

Gli organizzatori di "Unità Comunista" affermano che la 4T è un governo popolare. Come si dimostra questa affermazione? Si potrebbe dimostrare sostenendo le azioni che il governo della 4T ha intrapreso per mantenere i privilegi e i vantaggi dei monopoli e la protezione dei loro profitti?

Oppure sostenendo la cosiddetta politica di austerità, che in realtà è una strategia di aggiustamento che ha comportato il licenziamento di migliaia di lavoratori del settore pubblico? Potrebbe essere che gli organizzatori di "Unità Comunista" condividano e sostengano le politiche di tagli ai diritti dei lavoratori che li ha portati alla più totale precarietà?

E sicuramente combatteranno fianco a fianco con la 4T per ottenere la militarizzazione totale del paese, con un aperto protagonismo dell'Esercito messicano nella vita pubblica ed economica, a cui è stato affidato il controllo di innumerevoli attività civili e anche il controllo dei porti e degli aeroporti, e ora anche del piano vaccinale.

Consegnare una parte del potere ai militari ha comportato enormi vantaggi per le élite al potere. Ha permesso a López Obrador di concentrare nelle Forze Armate le responsabilità primarie delle segreterie di Sicurezza e delle Comunicazioni e Trasporti e di cooptare i capi militari con denaro - contratti, affari e privilegi - in cambio di non porre condizioni per la regressione democratica.

I membri di "Unità Comunista" condividono sicuramente anche le politiche che hanno portato alla quasi estinzione delle organizzazioni sindacali e contadine, ignorandone la rappresentanza e gli spazi, rifiutando ogni forma di espressione sociale indipendente.

"Questa unità ha l'obiettivo di rendere il nostro Paese una nazione completamente indipendente, capace di realizzare un regime di sviluppo e di soddisfare le esigenze della classe operaia", affermano trionfanti e orgogliosi gli organizzatori di "Unità Comunista".

Tuttavia, riconoscono che "l'attenzione ai bisogni della classe operaia" dovrà aspettare, perché la "Quarta Trasformazione" ha "come obiettivi fondamentali, il salvataggio dei principali rami dell'economia, per metterli al servizio della nazione, come quelli del settore energetico. Inoltre, ci si è proposti di ottenere la sovranità nei settori della salute e dell'alimentazione". Stando a quanto scrivono nella loro dichiarazione di Unità. E anche nel linguaggio cercano di assomigliare al presidente usando l'eufemismo "la Nazione", proprio come
Obrador usa "il Popolo" quando decide di imporre politiche e proposte.

Presentano le tesi del Lombardismo, nella loro espressione più pura, quando usano lo slogan: "Per la liberazione nazionale e il socialismo". E affermano che: "La sinistra socialista e comunista oggi ha bisogno di un progetto politico e sociale capace di sostenere le più sentite richieste dei popoli per aprire la possibilità di una società civile e anticapitalista".

E continuano: "In questo senso, e al di là delle componenti parziali della strategia, la decolonizzazione è una meta importante in tutti i sensi della vita del popolo messicano e dello sviluppo del paese, promuovendo misure economiche, politiche, sociali e culturali anti-neoliberiste, in tutti i settori della società".

"Nell'attuale contesto del Messico e del mondo, la via per la liberazione nazionale e il socialismo viene costruita da ampi settori popolari".

L'estinzione della sinistra messicana è entrata nello scivolo della storia, ma invece di guardare al futuro, è rivolta al contrario e la cosiddetta "Unità Comunista" è precipitata nella parte più arretrata dello scivolo della storia delle lotte per l'abbattimento del capitalismo e per la costruzione di una società socialista-comunista. Ad ogni modo, addio "sinistra" messicana, buon viaggio nel passato, dal quale probabilmente non tornerete.

Ora tocca ai rivoluzionari iniziare il nuovo percorso per costruire un'opzione che, dalle fabbriche, le terre, le aule, i villaggi, le città, lavori per distruggere questo sistema di sfruttamento e per gettare i monopoli e i loro alleati nella pattumiera della storia. Avanti per costruire il Partito Comunista!


In foto: Vicente Lombardo Toledano in un evento político. Intorno al 1950.

Note:

[1]
Il presidente López Obrador e il suo partito MORENA caratterizzano il loro programma di governo come quello della "Quarta Trasformazione" del Messico dopo l'indipendenza di Hidalgo, la riforma di Benito Juarez, la rivoluzione di Villa e Zapata. Ndr

[2] Il "Lombardismo" è una corrente politica che prende il nome dal fondatore del Partito Popolare, Vicente Lombardo Toledano, che sostiene tra le altre cose l'alleanza della classe operaia con la "borghesia nazionale" e settori "progressisti" al governo, con la definizione della "via messicana al socialismo" che prevede la transizione al socialismo attraverso la "via pacifica"
e per tappe sulla base delle particolarità dello sviluppo capitalista messicano. Ndr


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