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PCV chiama a combattere la destra fascista e i settori che svendono le conquiste popolari

Partito Comunista del Venezuela (PCV) | prensapcv.wordpress.com
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

22/02/2016

Contrastare, chiarificare, accumulare... per avanzare

Caracas, 22 feb, 2016, Tribuna Popular Tp - Il Partito Comunista del Venezuela (PCV) assicura che nel quadro dell'attuale crisi del capitalismo venezuelano, hanno preso forza settori che propongono una soluzione fascista e, all'interno del processo bolivariano, tendenze di svendita, che devono esser combattuti con una agenda realmente rivoluzionaria.

Così ha sottolineato Oscar Figuera, Segretario Generale del PCV, indicando i risultati del XXXI Plenum del Comitato Centrale della formazione comunista, realizzato il 20 e 21 febbraio, nel quale si è affrontata l'analisi politica nazionale e internazionale, le misure economiche annunciate dall'Esecutivo Nazionale e il rafforzamento della struttura del Partito.

Figuera ha indicato che il Venezuela, per il suo carattere di economia capitalista-dipendente, non sfugge agli assalti della crisi del capitalismo mondiale, e le cui caratteristiche peculiari fanno sì che soffra maggiormente della situazione. Di fronte a questo, ha ribadito la posizione del PCV sulla crisi del modo di accumulazione capitalista, rentieristico, dipendente venezuelano, constatando l'assenza di un modello di sviluppo socialista nel paese.

Per il PCV lo sviluppo di questa crisi, con le sue diverse manifestazioni politiche, economiche e sociali, ha svelato l'avanzamento di due tendenze che propongono soluzioni differenti: "avanza la tendenza di una soluzione di carattere fascista, e avanzano anche soluzioni di carattere accondiscendente, dove si fanno innumerevoli concessioni al capitale". In quest'ultimo settore, Figuera ha indicato che partecipano alcune correnti ben definite del processo bolivariano.

La soluzione è rivoluzionaria

"Di fronte a queste il PCV insieme con altre forze popolari rivoluzionarie ha l'obbligo di avanzare nella riorganizzazione, accumulazione di forze di carattere operaio, contadino, popolare-rivoluzionario che impediscano un regresso nelle conquiste del nostro popolo, che evitino sia la soluzione fascista che quella accondiscendente, in quanto la soluzione che serve alla liberazione nazionale e che permetta di aprire prospettive al socialismo è la soluzione rivoluzionaria", ha evidenziato Figuera.

Allo stesso tempo, ha ricordato la linea di lavoro approvata dalla Direzione Nazionale, circa la necessità di contrastare, chiarificare e accumulare per poter avanzare nel progetto rivoluzionario. Ha indicato che lo scontro è diretto contro "l'oligarchia senza patria, subordinata al grande capitale imperialista, ma anche contro coloro, che invece di avanzare nella rivoluzione, propongono riforme che rafforzano la soluzione capitalista".

Oscar Figuera ha ricordato che il PCV rimane fermo nelle sue posizioni per la nazionalizzazione del sistema finanziario e bancario, la statalizzazione del commercio estero importatore e esportatore, la liquidazione dei monopoli della distribuzione, della commercializzazione e della distribuzione di alimenti e prodotti di prima necessità, quei monopoli che hanno promosso azioni di sabotaggio contro il processo bolivariano.

Secondo il PCV, la necessità di approfondire la rivoluzione deve concretizzarsi in misure che puntino a questo obiettivo e non misure che favoriscano soluzioni capitaliste né la ricomposizione di alleanze "tra l'oligarchia tradizionale e nuovi raggruppamenti borghesi sorti negli ultimi anni, queste vie significano sempre che il popolo paga la crisi del capitale".

Il popolo non si lascerà strappare ciò che ha conquistato

Infine, Oscar Figuera ha segnalato che il PCV continuerà a denunciare e svelare le aggressioni dell'imperialismo e dei suoi alleati nazionali contro le conquiste ottenute dal popolo lavoratore, in particolare le intenzioni della maggioranza di destra dell'Assemblea Nazionale di generare caos e condizioni per una guerra civile. "Di fronte alla provocazione della destra bisogna certamente agire con prudenza, ma la prudenza non può portarci a permettere di consegnare le conquiste e permettere che il fascismo e la politica di svendita liquidino queste conquiste, senza la resistenza organizzata del popolo venezuelano", ha concluso Figuera.


La crisi economica non potrà esser risolta con misure capitaliste

Partito Comunista del Venezuela (PCV) | prensapcv.wordpress.com
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

25/02/2016

Caracas, 25 feb. 2016, Tribuna Popular Tp - Per il Partito Comunista del Venezuela (PCV) l'insieme delle misure economiche assunte dall'Esecutivo Nazionale costituiscono vie per cercare di uscire dalla crisi nel quadro del capitalismo, con le quali sarà difficile ottenere gli obiettivi sperati continuando invece a beneficiare il capitale a scapito della classe operaia e il popolo lavoratore.

Così ha indicato Oscar Figuera, come risultato del XXXI Plenun del Comitato Centrale del PCV, riunito il 20 e 21 febbraio, analizzando le recenti decisioni dell'Esecutivo Nazionale in materia economica.

"In generale le misure annunciate, sono misure che cercano di risolvere la crisi del modello di accumulazione capitalista rentieristico dipendente nel quadro del capitalismo, e qui non c'è via d'uscita; ciò che si sta facendo è combattere alcuni aspetti della crisi a spese del popolo, i suoi lavoratori e lavoratrici, caricando su di loro il peso maggiore della stessa, e questo è quello che succede nelle società capitaliste", ha evidenziato Figuera.

Secondo l'organizzazione comunista, le misure devono esser coerenti con la necessità di rompere con il modo di produzione capitalista rentieristico, così come ha espresso il governo nazionale, il cui approccio asseconda anche il PCV. Tuttavia, preoccupa che queste misure "siano rese inutili dai meccanismi stessi di accumulazione del modo capitalista di produzione".

Questo implica la necessaria "adozione di un insieme di misure che socializzino di più l'economia, che liquidino il ruolo del monopolio nella produzione, commercializzazione e distribuzione, che garantiscano l'uso delle risorse del paese in funzione dello sviluppo nazionale, di conseguenza bisogna nazionalizzare il sistema finanziario, il commercio estero; se non si avanza in questa direzione ciò che facciamo è retrocedere e trovare soluzioni che favoriscono il capitale", ha notato Oscar Figuera.

Aumento del buono alimentare e del salario

Rispetto alla decisione dell'Esecutivo Nazionale di aumentare il salario minimo e il buono alimentare, il PCV giudica questo in modo positivo, ma tuttavia il fatto che il buono sia corrisposto al di là del salario si concretizza un peggioramento dei benefici economici del lavoratore e un profitto per il capitale, nella relazione lavorativa tra di loro.

Pertanto, il PCV "considera che non è vero che è stato aumentato il salario dei lavoratori e delle lavoratrici, ma solo il buono alimentare, e finora, a meno che il compatriota Maduro stabilisca il contrario, e sarebbe bene che lo dicesse, il buono non è parte del salario".

Ciò implica che non è considerato per il pagamento di servizi sociali, giorni di riposo, ore extra, vacanze, indennità, quindi effettivamente "si è aumentato il reddito, ma non il salario", ha indicato Figuera.

Di conseguenza, il beneficio maggiore lo ottiene il capitale, cosa che è pericolosa in quanto peggiorano le prestazioni sociali, anche se questo aumento del buono costituisce un miglioramento transitorio nel potere d'acquisto del lavoratore.

Il PCV esorta il governo nazionale a prendere misure necessarie per decretare il buono alimentare come parte del salario.

Allo stesso tempo, ha espresso la preoccupazione per l'aumento dei prezzi dei prodotti, che saranno adeguati in base ai costi di produzione, "conoscendo la tendenza alla speculazione del capitale, ovviamente sarà un meccanismo di sottrazione del potere d'acquisto del salario dei lavoratori da parte dei capitalisti", ha sottolineato Figuera.

"Ci preoccupa che ciò che viene denominato aggiustamento dei prezzi sulla base dei costi di produzione sia un elemento che di fatto continuerà ad ampliare la capacità di accumulazione del capitale a scapito del nostro popolo", per questo il PCV fa un appello all'Esecutivo Nazionale a rivedere questa posizione.


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