www.resistenze.org - osservatorio - mondo - politica e società - 23-06-17 - n. 637

L'islamismo


Grégoire Lalieu intervista Mohamed Hassan | investigaction.net
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

L'islamismo è un concetto univoco? Nel libro Jihad made in USA, Mohamed Hassan distingue cinque diverse correnti riconducibili all'islamismo, con interessi a volte contrastanti. Questo quinto estratto è dedicato a un intellettuale islamista influente, Sayyd Qutb.

L'islamismo (5/6): L'ideologo-chiave, Sayyd Qutb

Vedi parte prima sui tradizionalisti
Vedi parte seconda sui reazionari
Vedi parte terza sui Fratelli musulmani
Vedi parte quarta sui patrioti, Hamas e Hezbollah

Qual è la differenza tra la lotta condotta dagli islamo-nazionalisti e quella degli jihadisti?

Innanzitutto, occorre precisare che la Jihad per i media occidentali ha un'accezione negativa perchè è ricondotta esclusivamente al fanatismo. Ma nell'islam, la Jihad è anche una lotta che il musulmano deve condurre soprattutto contro sé stesso, per fare emergere ciò che c'è di migliore in lui. La Jihad può dunque essere qualcosa di molto positivo!
Tuttavia i media ci parlano soprattutto degli jihadisti che conducono una lotta armata. Come gli islamo-nazionalisti, effettivamente. Ma a livello delle loro analisi e del loro orientamento politico, questi jihadisti sono in realtà molto più vicini ai Fratelli musulmani. C'è stato un lungo dibattito all'interno della Società e ha sempre prevalso la via legalista. I Fratelli hanno cercato di raggiungere i loro obiettivi progressivamente e in modo pacifico, anche attraverso la partecipazione alle elezioni. Tuttavia, sotto l'effetto della repressione condotta da Nasser si è sviluppata un'altra tendenza all'interno della Società. Questa corrente riteneva che i Fratelli dovessero prendere le armi per lottare contro il governo egiziano, ma non ha mai potuto imporre il suo punto di vista alla leadership tanto che è avvenuta una scissione. I partigiani della lotta armata hanno lasciato la società dei Fratelli musulmani per formare gruppi jihadisti.

Gli jihadisti e i Fratelli musulmani differiscono dunque nel metodo, ma perseguono lo stesso obiettivo di islamizzare la società e restaurare il califfato?

Differiscono nel metodo e sul piano ideologico possiamo trovare anche alcune differenze considerevoli. Per comprenderle, occorre conoscere un personaggio importante nella storia dell'islamismo, Sayyid Qutb (1906-1966).

Il teorico dell'islamismo radicale?

È generalmente così che lo si presenta, ma è a parer mio abbastanza riduttivo tenuto conto della complessità del suo pensiero. Qutb partiva dalla constatazione che l'islam era nelle mire di diverse forze che cercavano la sua distruzione. Le crociate ieri, l'imperialismo oggi… Camuffamenti diversi per un solo e medesimo obiettivo: distruggere l'islam. Inoltre riteneva che tutte le dottrine - dal nazionalismo al socialismo, dalla laicità al comunismo o ail capitalismo - rappresentavano una sola entità sviluppata in Occidente in diretta opposizione al messaggio dell'islam.

Qutb fu il precursore dello scontro di civiltà?

In realtà non riteneva che l'Ovest capitalista e l'Est comunista fossero civiltà. Qutb riconosceva soltanto i valori dell'islam. Ed è alla luce di questi che ha rivolto la sua attenzione ai problemi politici, economici e sociali dell'Egitto. Essendo passato per i Fratelli musulmani, Qutb ha contribuito molto alla Società sul piano ideologico. Hassan el-Banna aveva creato l'organizzazione e viaggiato in Egitto per attrarre numerosi membri, ma è stato assassinato e certamente è morto troppo presto per lasciare un'eredità ideologica importante. Sayyid Qutb ha contribuito notevolmente a riempire questo vuoto.

Tuttavia, la direzione dei Fratelli musulmani si è dissociata da Qutb, il cui pensiero è sostenuto oggi soprattutto da gruppi jihadisti.

Qutb, tuttavia, ha ugualmente sviluppato idee molto importanti che ancora oggi servono i Fratelli musulmani, ma è andato oltre. Come detto, il pensiero di Qutb è complesso, naviga tra riformismo e radicalismo. È anche molto segnato dal contesto storico nel quale Qutb si è evoluto. Ci occorre dunque ritornare brevemente alla sua vita.

Sayyid Qutb proveniva da una famiglia di piccoli proprietari terrieri e aveva seguito gli studi in una scuola coranica. Questi due elementi dell'infanzia hanno segnato il resto della sua vita. Le sue origini lo hanno reso particolarmente sensibile alle disuguaglianze sociali e alle condizioni di vita dei contadini, mentre il suo passaggio in una scuola coranica ha nutrito una certa avversione per le istituzioni religiose ufficiali. Qutb era in particolare molto critico verso quegli imam che considerava corrotti e sottoposti al potere tanto nell'Egitto coloniale, che nell'Egitto di Nasser in seguito.
Verso la fine degli anni 40, Qutb viaggiò in occidente. Passò del tempo in Europa prima di fermarsi a lungo negli Stati Uniti. Quest'esperienza lo ha profondamente segnato. È stato colpito dal contrasto tra i progressi tecnologici realizzati da un lato e quella che considerava decadenza delle società occidentali, dall'altro. Il ruolo coperto dalle donne in queste società aveva particolarmente colpito l'Egiziano. Erano, sottolineava, diventate oggetti sessuali e si erano così allontanate dal loro ruolo materno. Tanto che la nozione di famiglia si era degradata e con essa tutti i valori onorevoli che dovrebbero essere trasmessi. Inoltre sul fatto che le donne lasciavano il nido familiare per lavorare, Qutb vi vedeva una manifestazione dei valori posposti dal materialismo occidentale: "La produzione materiale è percepita come più importante, più preziosa e più onorata dello sviluppo del carattere umano". (1)

Qutb, come spiegava questo contrasto tra i progressi tecnologici da un lato e la decadenza dei valori morali dall'altro?

Secondo lui, gli occidentali si erano allontanati dalla spiritualità per mettere la scienza al servizio del materialismo. Qutb era realmente impressionato dalla scoperta di nuove medicine o dalle missioni spaziali, ad esempio. Ma aggiungeva che nonostante questi progressi notevoli, le società occidentali non avevano trovato la pace.
Nella sua riflessione, l'egiziano è stato in gran parte ispirato da Alexis Carrel (1873-1944), il chirurgo francese vincitore del premio Nobel per la medicina nel 1912. Carrel è soprattutto riconosciuto per i suoi studi sui trapianti di organi. Ma ha anche scritto un lavoro controverso, L'uomo, questo sconosciuto, nel quale deplora l'effetto disumanizzante del materialismo occidentale e raccomanda di stabilire relazioni nuove tra gli uomini. Di conseguenza, Carrel aveva stabilito un programma che raccomandava tra l'altro di eliminare le classi sociali e sostituirle con classi biologiche, di sostituire la biocrazia alla democrazia. Carrel stava andando oltre. Ritenendo che il processo di selezione naturale non svolgesse più il suo ruolo poiché molti individui inferiori erano sopravvissuti grazie ai progressi della scienza, occorreva semplicemente eliminare gli umani indesiderabili. È un approccio completamente fascista. Alexis Carrel era del resto vicino al governo di Vichy. Aveva anche lavorato per la Fondazione Rockefeller.

Come Alexis Carrel ha influenzato Sayyid Qutb?

Qutb era in realtà ispirato dalle idee di Carrel e le trasponeva in salsa islamista. Tutti e due condividevano la constatazione che il materialismo aveva trascinato l'uomo sulla via della decadenza. Ma dove Carrel vedeva nelle scienze la soluzione ai suoi problemi, Qutb trovava nella religione il cammino da seguire per riportare l'uomo sulla retta via. Di ritorno in Egitto, Qutb si è unito ai Fratelli musulmani e su modello della Società, ha sostenuto il movimento degli Ufficiali Liberi.

Sembrava vicino a Nasser all'epoca. Si dice di Qutb che era il solo civile autorizzato a partecipare ai comitati degli Ufficiali Liberi.

Qutb si era effettivamente impegnato nella lotta anti-coloniale. Oltre ad alcune divergenze ideologiche, sosteneva questi ufficiali capaci di rovesciare il re Farouk e liberare l'Egitto dal dominio britannico.

Come Nasser, Qutb denunciava le devastazioni del capitalismo e dell'imperialismo. Ma una grande rivalità opponeva tuttavia i due uomini. Si è conclusa con la condanna a morte di Qutb. Da dove nasce questa contraddizione?

Dopo il crollo dell'Impero britannico, gli Stati Uniti hanno cercato di riprendere in mano la regione del Medio Oriente. Ma occorreva per far ciò sostituire l'influenza del grande rivale sovietico. Di conseguenza, Washington si appoggiò in particolare sulla religione, che inaspriva le contraddizioni tra comunismo e islam, una mossa calcolata di cui Qutb non era stupito, come ha denunciato nel suo saggio L'islam americanizzato: "Gli americani e i loro alleati nel Medio Oriente respingono un islam che resiste all'imperialismo e all'oppressione e scelgono un islam che resiste soltanto al comunismo. Non desiderano, né tollerano la legge dell'islam". (2)

Inoltre, per provenienza dalla classe contadina, Qutb era critico in relazione al capitalismo. Aveva visto le disuguaglianze sociali estendersi in Egitto sotto l'effetto del saccheggio britannico. Aveva constatato questa stessa lacuna nel cosiddetto mondo libero. E nel suo libro La giustizia sociale nell'islam, denunciava: "Quando l'operaio americano, ad esempio, ha la sua radio e la sua automobile, quando può partire in gita dominicale con la famiglia o andare al cinema; quando queste cose sono tutte possibili, non è un lusso se la Casa Bianca è la residenza del presidente. Ma quando milioni di abitanti di una nazione non possono trovare un sorso d'acqua da bere, è incontestabilmente un lusso che alcune persone abbiano la scelta di bere acqua Vichy o Evian, importate dall'estero. E quando ci sono milioni di persone che non possono permettersi una semplice dimora (…) quando non possono neppure coprirsi di stracci, è un lusso che una moschea costi centinaia di migliaia di ghinee o che la Ka'bah sia coperta da un abito cerimoniale, ricamato d'oro". (3)

Come Nasser, Qutb era dunque critico in relazione al capitalismo e all'imperialismo, ma si può constatare anche che l'islam è nel cuore di questa critica. In realtà, negli anni 50, mentre gli imperi coloniali si erano sfaldati e la guerra fredda succedeva alla Seconda Guerra mondiale, Qutb considerava che l'Egitto era a un bivio. Non essendo il capitalismo visto come una soluzione affidabile, il paese doveva scegliere tra il socialismo, il comunismo o l'islamismo. Qutb ha optato per la religione. Occupava già un posto importante nella sua infanzia e non l'ha mai lasciato in seguito. Così, mentre era ancora giovane scrittore, Qutb aveva realizzato uno studio letterario del Corano e questo lavoro lo aveva profondamente segnato. La contraddizione era inevitabile con Nasser che aveva impegnato la nuova repubblica egiziana sulla via della laicità.

Dopo il colpo di stato degli Ufficiali liberi, Qutb è passato due volte per la prigione dove è stato torturato. Quindi è stato impiccato nel 1966. Il suo passaggio nelle carceri egiziane ha contribuito a radicalizzare il suo pensiero?

Certamente. È in prigione che Qutb ha scritto i suoi due libri di riferimento, All'ombra del Corano e Pietre miliari sulla via. Qutb vi ha sviluppato il concetto di "Jahiliyya" che si potrebbe tradurre con il fatto di ignorare le raccomandazioni dell'islam. Nel Corano, il termine fa riferimento ai pagani e alle condizioni nelle quali vivevano gli Arabi prima della rivelazione del profeta Maometto.

Prima di Qutb, lo scrittore indiano Abul Hasan Ali Hasani Nadwi è stato il primo ad avere ripreso questo concetto di Jahiliyya per interpretarlo nuovamente in modo più moderno. Nel 1950, ha pubblicato un libro, Quello che il mondo ha perso con il declino dei musulmani, che fu un vero best seller, soprattutto in Egitto dove è stato inizialmente pubblicato in arabo prima di essere tradotto in urdu. Questo libro ripercorre l'avvento dell'islam, la sua espansione, quindi spiega come è gradualmente andato in declino, una regressione che sarebbe cominciata con gli ottomani, secondo l'autore. Nadwi elabora anche una genealogia delle civilizzazioni occidentali, che esamina i greci, i romani, i cristiani, il materialismo, la teoria dell'evoluzione, il nazionalismo e ogni tipo di progresso scientifico. Il suo verdetto è senza appello, l'Europa cristiana è affondata in una forma di paganesimo materialistico, cioè nella Jahiliyya. Nadwi prosegue ritenendo che i musulmani siano stati costretti a seguire gli occidentali in questa ricerca irragionevole del materialismo e diventare così "semplici passeggeri di un treno condotto dalle nazioni europee". Benché coinvolti, i musulmani sono tuttavia immunizzati contro questo paganesimo materialistico, essendo la loro eredità spirituale mantenuta nella "purezza cristallina".

Qutb si è ispirato al best seller di Nadwi?

Ha anche redatto la prefazione di un'edizione del 1951! Qutb vi scrive che la Jahiliyaa domina il mondo da quando l'islam ha perso il suo ruolo di direzione. Ma è anche andato molto più lontano di Nadwi, applicando questo stato d'ignoranza all'insieme dei musulmani. Per Qutb, occorreva ritornare alle origini, cioè al modo in cui vivevano il profeta e i fedeli che lo accompagnavano.

Immagino lo scontro feroce con Nasser che si presentava come musulmano, ma che non mescolava la religione e la politica…

Sì, ma c'erano soltanto i nazionalisti laici che Qutb condannava. Secondo lui, il messaggio del Profeta era stato deformato da secoli di interpretazioni e di giurisprudenza. Non concedeva alcun credito alle diverse scuole islamiche. Qutb riteneva dunque che un'avanguardia di musulmani illuminati dovesse seguire il suo pensiero per liberare la comunità dall'oppressione.
Qutb pensava che attraverso il Corano e il messaggio del profeta Maometto, Dio avesse offerto una condotta da seguire per tutti. Ciò riguardava tanto la fede che la morale, quanto le leggi che disciplinano la società. Di conseguenza, Qutb riteneva che un musulmano dovesse seguire soltanto le leggi del Corano. Obbedire ad altre leggi come quelle decretate da un governo non islamista sarebbe stato come obbedire a qualcun altro che non fosse Dio. La conclusione di questa riflessione è che ogni musulmano che vive in una società non islamista non è libero di vivere interamente la sua fede, poiché deve obbedire ad altre leggi diverse da quelle di Dio. Il musulmano deve dunque liberarsi di queste società ignoranti disciplinate da leggi empie per piegarsi soltanto alla sharia.

Quale tipo di società prevedeva Qutb?

Ha consegnato un modello utopistico di società islamica dove tutto si baserebbe sul rispetto rigoroso della sharia. Un governo sarebbe stabilito soltanto per assicurarsi che la legge divina sia ben applicata. È un modello abbastanza utopistico nella misura in cui Qutb era convinto che, se i musulmani avessero vissuto interamente la loro religione, non ci sarebbero stati problemi. Ad esempio, non ci sarebbero state più classi sociali, ma solo una comunità di credenti. Ricco o povero, ciascuno aspirerebbe all'uguaglianza e al trionfo della giustizia sociale perché questa è in definitiva la volontà di Dio. Così, un buono musulmano, se segue alla lettera i precetti dell'islam, non dovrebbe sfruttare altre persone per suo interesse. Qutb riconosce d'altra parte il diritto alla proprietà privata, ma precisa che si tratta di un diritto individuale minore di un dovere che deve essere assunto per il benessere della comunità.

Non sembri avere l'aria convinta…

Come ho già detto, l'islam non è un problema. Ma non penso neppure che possa dare una soluzione a tutto, particolarmente ai problemi socioeconomici. Qutb dà prova di un grande idealismo pensando che basterebbe che tutti si comportassero come un buon musulmano per risolvere tutti i problemi, in particolare quello delle disuguaglianze sociali.

Inoltre, Qutb raccomandava un ritorno allo stile di vita della comunità del Profeta poiché, diceva, il messaggio originale dell'islam era stato deformato da anni di interpretazioni soggette all'influenza di numerosi fattori. Immaginiamo che la società voluta da Qutb sia nata… Come impedire che nuovi fattori oggettivi non influiscano sul modello di vita pensato dalla nostra utopia? O per dirlo più chiaramente, come credere che persone, messe in condizioni che permettono loro di sfruttare altre persone, non privilegeranno mai il loro interesse perché la loro fede glielo impedirà?

Mi sembra che Qutb peccasse per eccesso d'idealismo. Rivedeva un po' il concetto di proprietà privata, ma il capitalismo che criticava tanto non si limitava alla sola proprietà privata dei grandi mezzi di produzione. Occorre anche tener conto della legge della concorrenza e quella del massimo profitto. Insieme, queste tre caratteristiche essenziali del capitalismo conducono inevitabilmente a una guerra economica, dove i pesci grandi mangiano i piccoli, accumulando così fortune immense. Questo modo di produzione conduce inevitabilmente all'impoverimento degli sfruttati e non si può impedire questo risultato senza tenere conto delle caratteristiche essenziali del capitalismo… Anche se sei un buon musulmano!
Infine, se si può apprezzare la volontà dell'egiziano di affrontare i problemi delle disuguaglianze sociali e liberare i popoli dal giogo imperialista, ci si può rammaricare che il suo approccio si sia iscritto in un quadro strettamente religioso, che rivela così la visione settaria di Qutb. In teoria, riconosceva diritti ai non musulmani nel suo modello di società. Ma quest'ultimi dovevano lo stesso piegarsi alla sharia e Qutb nutriva la speranza che tutti avrebbero finito per convertirsi all'islam.

Questo tipo di approccio divide de facto il corpo della nazione. Gli imperialisti, allora come oggi, approfittano di queste debolezze. Attualmente, molti gruppi jihadisti sunniti che rivendicano il pensiero di Qutb sono impegnati in una guerra confessionale contro gli sciiti. È una tragedia per la regione del Medio Oriente. Per gli imperialisti in compenso, è un affare. Non devono affrontare una forte resistenza. Possono semplicemente fregarsi le mani e contemplare gli arabi che litigano tra loro.

Qutb ha spiegato come liberarsi dalle società ignoranti per raggiungere il suo modello ideale?

Sì ed è diventato un riferimento per i movimenti jihadisti. Per fare uscire la comunità musulmana dall'ignoranza, l'avanguardia che Qutb aveva sperato, doveva utilizzare tanto la predica, che la Jihad. Se l'egiziano è restato abbastanza vago sul modo di condurre la Jihad, alcuni estremisti hanno interpretato le sue opinioni per dare una giustificazione religiosa ai peggiori abusi. La lotta per liberare i musulmani dall'ignoranza darebbe loro carta bianca. Ma, Qutb ha cercato di dimostrare che l'ignoranza regnava ovunque dove non era applicata la sharia.
Ma è a parer mio soltanto un'interpretazione del pensiero di Qutb e non si può ridurre a questa sola versione radicale. Qutb nutriva la speranza di sviluppare un islam nuovo che avrebbe preservato l'indipendenza e la sovranità dell'Egitto. Respingeva così ciò che considerava essere delle filosofie politiche importati, predicate da nazionalisti falsi che non avevano interamente coscienza della loro storia. In un certo modo, si può dunque dire che Qutb aveva allo stesso tempo un piede nel riformismo e l'altro nel radicalismo.

Hai detto che Qutb aveva esercitato una grande influenza come ideologo sui Fratelli musulmani. Ma sarà rinnegato dalla guida della Società. In prigione insieme a Qutb, la guida suprema dell'epoca, Hassan al-Hudaybi, ha scritto un libro Predicatori, non giudici, dove confuta il pensiero di Qutb.

Sul piano ideologico, Qutb ha apportato molto alla Società dei Fratelli musulmani, in particolare sviluppando l'idea che non ci poteva essere altro cammino rispetto a quello tracciato dall'islam. Che si tratti di problemi politici, economici, sociali o culturali, la risposta è nell'islam.

Ma i Fratelli musulmani non hanno seguito Qutb su tutto il resto e c'erano numerosi punti di divergenza tra loro. I Fratelli ritenevano già che l'autore di Pietre miliari fosse andato troppo lontano applicando il suo concetto di Jahiliyya all'insieme della comunità musulmana. Non apprezzavano il proclama di Qutb che tutti i musulmani miscredenti ad eccezione di una piccola avanguardia, avrebbe seguito il suo pensiero.

D'altra parte, i Fratelli e Qutb non erano d'accordo sulla questione delle elezioni. I primi cercano di parteciparvi per prendere il potere e raggiungere il loro obiettivo. Ma Qutb riteneva che le elezioni fossero soltanto una frode quando organizzate in società ignoranti.

Infine, Qutb raccomanda la Jihad offensiva mentre la direzione dei Fratelli musulmani rifiuta la lotta armata. Nelle prigioni egiziane, un divario si è dunque creato tra i quadri della Società da un lato e alcuni di questi giovani militanti dall'altro, che erano più sensibili al pensiero di Qutb. Questi ultimi hanno fondato vari movimenti jihadisti e hanno condotto azioni violente in Egitto.

Concludendo, Sayyid Qutb fu condannato all'impiccagione nel 1966, cosa che fece di lui un martire per molti giovani musulmani. Alcuni anni più tardi, il fratello di Qutb si trasferì in Arabia Saudita dove diffuse in maniera massiccia il pensiero di suo fratello maggiore. Sul terreno wahabita, l'ideologia di Qutb stava per fare numerosi adepti…


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