Varallo (VC) - Inaugurazione del Fondo archivistico Francesco Moranino
Sabato 18 giugno alle ore 17,
presso la sede dell'Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea nel Biellese, nel Vercellese e in Valsesia - situato in
via D'Adda 6, a Varallo (Vercelli)
verrà inaugurato ufficialmente il
Fondo archivistico "Francesco Moranino". [vedi locandina]
Si tratta della raccolta di tutti i documenti della breve ma intensa vita politica del Comandate Partigiano "Gemisto".
Non molti, per forza di cose, quelli del periodo resistenziale (in montagna difficilmente si tenevano diari di bordo, documenti, appunti), ma molti sulla sua attività di Padre costituente, sul suo sottosegretariato nel III Governo De Gasperi, sui suoi due mandati parlamentari, su quello al Senato e altro.
L'inaugurazione si terrà in un giorno simbolico: quello del 45° anniversario della sua scomparsa, alla fine di un lungo percorso. Pochi anni fa parlare di Moranino non era semplice, tale fu la campagna mediatica di diffamazione nei suoi confronti condotta ai suoi danni per lungo tempo, di fatto a partire dalla Liberazione. La figura di Francesco Moranino fa parte di quelle definite "controverse": in realta' la giustizia del Paese "democratico" del dopoguerra trasformò un atto di guerra in un reato comune. Per questo Moranino - solo lui in un comando militare partigiano dove tutto il CLN e gli alleati erano rappresentati – fu condannato all'ergastolo e dovette rifugiare in Cecoslovacchia.
Poi Saragat lo graziò ma lui rifiutò la Grazia per non riconoscere quella condanna; poi, circa due anni dopo la Grazia, il Parlamento lo amnistiò, riconoscendo finalmente la natura partigiana di quei fatti. Moranino, rientrato e rieletto al Senato nel 1968, morì stroncato da un infarto il 18 giugno del 1971.
Per tanti anni Francesco Moranino entrò in una sorta di oblio, e questo alimentò polemiche, menzogne, strumentalizzazioni.
Oggi di Moranino si può finalmente parlare, e quell'episodio oggetto del processo a suo carico può essere compreso, a tanti anni dalla fine "formale" della guerra fredda (e grazie anche all'uscita - nel 2013, del libro di Massimo Recchioni "Francesco Moranino, il comandante Gemisto, Derive Approdi), nel giusto contesto e con la corretta chiave di lettura. La famiglia ha fatto una scelta difficile, che forse susciterà altre polemiche: ma era la scelta giusta, l'unica che avrebbe potuto fare. Perché la Memoria di un importante Comandante Partigiano non poteva perdersi nelle borse cariche di documenti custodite dalla famiglia Moranino, ma andava finalemente "condivisa". E' giusto che tutte quelle carte siano oggetto di studio e consultazione - disponibili al pubblico come lo sono quelle di tutti gli altri grandi Comandanti della Resistenza - presso l'unico sito legittimato a custodirle, l'Istituto storico della Resistenza della zona dove lui e la sua Divisione, la XII "Nedo", operarono.
All'importante evento presenzieranno, tra gli altri, Argante Bocchio "Massimo" (vice Comandante della XII Divisione "Nedo"), Sergio Bertona (figlio di Silvio Bertona "Carlo", Commissario politico della Divisione) e Wanda Canna, staffetta partigiana di collegamento tra i Comandanti Moranino e Moscatelli.