www.resistenze.org - pensiero resistente - movimento comunista internazionale - 08-06-22 - n. 832

"Vostre le guerre, nostri i morti. No alla guerra imperialista" Contributo del TKP alla manifestazione antimperialista organizzata dal PCTE a Madrid il 28 maggio.

Partito Comunista di Turchia (TKP) | solidnet.org
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

08/06/2022

Cari compagni,

a nome del Comitato Centrale del Partito Comunista di Turchia, vi saluto fraternamente e condivido con voi il saluto militante dei compagni in Turchia. È un grande onore partecipare a questo importante evento, che consideriamo come un altro tassello del fraterno e sincero rapporto di lunga durata e della solidarietà rivoluzionaria tra i nostri partiti. Pertanto, vi ringraziamo ancora una volta per il vostro invito.

Compagni, questo evento si svolge nel contesto di una guerra tra campi imperialisti. Da un lato, le forze imperialiste occidentali che mirano a preservare la loro posizione egemonica all'interno dell'imperialismo e, dall'altro, la borghesia russa, che sta provocando l'isteria nazionalista, minando l'eredità dell'Unione Sovietica e le sue conquiste, e abusando della "lotta antifascista". Questo evento si svolge nel contesto della barbarie del XXI secolo, la cui unica causa è il capitalismo non ancora rovesciato. Chi trae vantaggio da questa guerra? Sicuramente non i lavoratori. Sicuramente non quelli che si sacrificano! Sono coloro che beneficiano di questa guerra che vogliono che continui, magari su scala più bassa, ma non importa. Chi trae i maggiori benefici da quanto accaduto negli ultimi tre mesi è la NATO, gli Stati Uniti e l'Unione Europea, che guadagnano forza, credibilità e nuovi pretesti per maggiori oneri, nuova forza lavoro più economica da sfruttare.

Inoltre compagni, questa guerra, sebbene attualmente limitata all'area geografica dell'Ucraina, ha il potenziale per diffondersi e trasformarsi in una guerra globale su più vasta scala. Se tali sviluppi dovessero verificarsi, i nostri Paesi non ne saranno esenti. Per questo motivo, dovremmo prepararci a combattere contro la partecipazione a queste guerre più ampie, spiegando ogni giorno, instancabilmente, perché sono ingiuste e totalmente contrarie agli interessi del popolo. A questo proposito, l'evento di oggi è un esempio della nostra perseveranza, e speriamo che sempre un maggior numero di lavoratori meglio comprenda e contrasti i giochi che si conducono sulla loro vita.

Ricordiamo brevemente. La NATO è stata fondata nel 1949, con la guida del governo statunitense e la partecipazione di Gran Bretagna, Canada, Francia, Italia, Norvegia, Islanda, Portogallo, Belgio, Paesi Bassi, Lussemburgo e Danimarca. Nel 1952, 70 anni fa, vi aderirono anche Grecia e Turchia. I nostri soldati, giovani  la cui vita per costoro valeva meno di 23 centesimi, vite spese nella guerra di Corea, tangente dei governi borghesi per aderire a questa sporca associazione. A cui si aggiunsero nel 1955 la Germania Ovest e nel 1982 la Spagna. La funzione della NATO era quella di continuare il compito dei nazifascisti che non furono in grado di piegare il valoroso popolo lavoratore durante la Seconda Guerra Imperialista Mondiale, ma questa volta sotto un'altra copertura, sotto la falsa facciata del cosiddetto "mondo libero". Nonostante le espressioni come protezione o sicurezza, la sua vera missione era quella di combattere la volontà della classe operaia di stabilire l'uguaglianza e la libertà in questo mondo.

La NATO è stata fondata come organizzazione militare, ma sarebbe un grosso errore pensare che si limiti a questo aspetto. Per anni, la NATO ha agito come un meccanismo regolatore all'interno della gerarchia imperialista, con missioni ideologiche, politiche e culturali. I gruppi controrivoluzionari, le strutture della Gladio, le bande segrete hanno preso di mira soprattutto persone di sinistra, intellettuali, giovani e lavoratori, compiendo crimini barbari e rimasti impuniti. La base fondante della NATO è l'anticomunismo. Non dimenticheremo mai i loro crimini e lotteremo fino al giorno in cui saranno puniti. Non dimenticheremo gli avvocati di Atocha, gli attentati di Milano e Bologna, i crimini contro il popolo greco durante la guerra civile, né gli omicidi di massa contro gli intellettuali patriottici e i politici socialisti della Turchia!

La NATO è stata alimentata dal marciume sociale di tutti i Paesi membri: Nazionalismo, sciovinismo, violenza, tortura, misoginia, traffico di droga, saccheggio... Il tutto sotto il nome di "sicurezza", "forze speciali", "guerra irregolare" e così via. Ed è dietro i colpi di stato e la repessione. La NATO è la più grande organizzazione terroristica a livello mondiale.

Se fino agli anni Novanta l'obiettivo di questa alleanza era stato l'accerchiamento dell'Unione Sovietica, dopo la caduta del primo Stato operaio essa ha rivolto la sua rotta verso est, aumentando il numero dei suoi membri ed espandendo la sua sfera d'influenza. Il primo sanguinoso risultato di questa politica è stata la disintegrazione della Jugoslavia, inasprendo l'inimicizia tra popoli che da anni vivevano insieme in pace. La regione è ora assoggettata all'imperialismo, dominata socialmente ed economicamente dalle forze imperialiste. In seguito, in Medio Oriente, in Africa, in Afghanistan, ha scatenato guerre e danni ingenti, soprattutto contro i Paesi che non si adeguavano in tutto o in parte alle sue avide politiche. Ora sta cercando di espandersi ancora di più, in competizione con la Russia capitalista e i suoi alleati. Teniamo presente che l'imperialismo è un sistema di competizione e le contraddizioni tra le forze che mostrano uno sviluppo impari finiscono per sfociare in conflitti, siano essi militari che non. Tutto ciò che stiamo constatando non è inaspettato per chi esamina gli eventi secondo i principi marxisti-leninisti. La chiave è, ovviamente, quella di studiare e agire di conseguenza!

Cari compagni,

permettetemi di condividere con voi che il vostro impegno qui ha una corrispondenza in Turchia. Nelle scorse settimane, abbiamo organizzato eventi contro l'imperialismo in diverse città, con la partecipazione dei dirigenti del KKE, rivelando i veri interessi della NATO, degli Stati Uniti e dell'UE contro i popoli. Recentemente abbiamo anche portato a termine una petizione nella regione meridionale del Paese, dove si trova la minacciosa base aerea di İncirlik delle forze statunitensi. La Gioventù Comunista di Turchia ha organizzato una marcia di protesta contro la base, nonostante la repressione della polizia, esprimendo le proprie richieste per un Paese indipendente e sovrano e per un futuro egualitario.

Siamo contrari alla presenza di questa base statunitense nel nostro Paese e alle armi nucleari in essa contenute, che rappresentano una minaccia per la vita degli abitanti della zona e dell'intero Paese, nonché della regione in generale. Siamo contrari al posizionamento di tutte le armi nucleari, note o nascoste, vecchie e nuove. Non vogliamo che i nostri soldati siano inviati in missioni all'estero, né che i soldati di altri Paesi siano presenti sul nostro territorio. Vogliamo che i giovani mandati in armi in Albania, in Kosovo, in Iraq, in Siria, in Afghanistan e in molte altre missioni all'estero in nome della "collaborazione per la sicurezza", siano ritirati e facciano ritorno. Non vogliamo alcuna competizione militare o di altro tipo con i popoli fratelli! Non vogliamo che le nostre terre e i nostri mari diventino terre e mari di guerra e di sangue!

Compagni,

Nonostante alcune mosse tattiche quotidiane e il riavvicinamento all'asse Russia-Cina-Iran o la creazione di conflitti di facciata con l'UE e gli Stati Uniti per quanto riguarda le questioni del Mediterraneo orientale, di Cipro e della Libia, il governo dell'AKP è stato fin dall'inizio un governo filo-occidentale e filo-americano. Rappresenta continuità nelle tendenze collaborative della borghesia turca come avamposto dell'imperialismo nella regione. Tuttavia, se guardiamo all'altro lato dello spettro politico ed esaminiamo il modo in cui l'opposizione reagisce a queste questioni, vediamo che i socialdemocratici turchi difendono la NATO con un fervore ancora maggiore, riferendosi a questa sanguinosa alleanza come a una "garanzia di democrazia". I loro alleati, i nazionalisti reazionari che al momento sono in competizione con le politiche di Erdoğan, fanno "promesse di impegno" alla NATO.

Sappiamo che i partiti borghesi non hanno principi solidi, né attribuiscono ai loro programmi politici un ruolo fondamentale, ma anche se così fosse, quando si guardano i programmi dei partiti in parlamento, si vede che tutti sostengono la linea euro-atlantica e l'integrazione del Paese nella NATO. Le loro sporadiche mosse tattiche e i loro discorsi contro le guerre non cambiano questo fatto. La NATO è e può essere solo la garanzia della dittatura del capitale. La NATO è la garanzia dei profitti dei monopoli. La NATO è la garanzia dell'aumento dei tassi di sfruttamento. E non si può essere patriottici e difendere l'appartenenza alla NATO allo stesso tempo! Non si può difendere la permanenza nella NATO e contemporaneamente opporsi alle sue politiche!

Siamo ben consapevoli di questa ipocrisia. È la stessa in ogni Paese capitalista, in Spagna, in Turchia, in Grecia, in Svezia, in Gran Bretagna o negli Stati Uniti. Vediamo che i socialdemocratici abbassano la loro già flebile voce, se ne hanno, quando si tratta di "politica internazionale", inviando navi da guerra o forze aeree al servizio della NATO. Soprattutto se sono all'interno o vicini ai circoli di governo...

Dall'altra parte della medaglia, vediamo il riflesso dell'ipocrisia della politica borghese in Russia, con tutti i suoi pilastri principali, l'anticomunismo, il nazionalismo, la demagogia, la distorsione dei fatti storici e le bugie.

Ecco perché, in questi tempi in cui si producono molte illusioni, dobbiamo attenerci con maggiore forza ai nostri principi. Non ci schiereremo con le forze borghesi, né con quelle apparentemente più autoritarie né con quelle più liberali. Non sceglieremo tra gli schieramenti che si contendono il predominio nel sistema imperialista. Non permetteremo che la nostra storia venga denigrata.

Compagni,

vedo chiaramente, con la vostra presenza qui, che i lavoratori patriottici e rivoluzionari della Spagna sono contrari alla presenza delle forze NATO nel loro Paese! Perché "sono le loro guerre e i nostri morti". Sono le loro guerre e la nostra fame, povertà, miseria, emigrazione forzata. Sono i loro profitti e le nostre perdite. Noi rifiutiamo questa ingiustizia. Rifiutiamo che un pugno di ricchi capitalisti prenda decisioni sulla vita di milioni di persone. La lotta contro la NATO significa lotta per la pace, ma anche per il pane.

Compagni,

promettiamo che continueremo a organizzare il popolo lavoratore della Turchia, a mettere in guardia contro il crescente pericolo e a fare ogni sforzo per contrastare l'attacco dell'imperialismo contro i popoli, innalzando la bandiera dell'internazionalismo. Non abbiamo dubbi che i nostri compagni in Spagna faranno del loro meglio nella stessa direzione e la nostra lotta comune crescerà.

Vi auguriamo di avere successo nelle vostre lotte!

Viva la relazione fraterna tra i nostri partiti!
Viva l'internazionalismo proletario!
Viva la rivoluzione e il socialismo!


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