www.resistenze.org - cultura e memoria resistenti - urss e rivoluzione di ottobre - 15-02-25 - n. 923

Città e siti eroici dell'URSS: Indice e introduzione

AA. VV. | theleftchapter.com
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

2025

In occasione dell'80° anniversario della vittoria dell'URSS sul nazifascismo

Partendo da un album di cartoline storiche pubblicato nel 1985 in occasione del 40° anniversario della vittoria dell'URSS nella Grande Guerra Patriottica (9 maggio 1945), iniziamo oggi, in occasione del 80° anniversario - una rassegna dedicata alle Città e Fortezze Eroiche e ad altri siti e battaglie cruciali per la vittoria sovietica. L'album si intitolava «Nessuno è dimenticato. Nulla è dimenticato».

Di seguito riprendiamo le note introduttive dell'album, per poi dedicarci a varie città e siti eroici:

Mosca,
Leningrado (San Pietroburgo),
Stalingrado (Volgograd),
Kiev,
Minsk,
Odessa,
Sebastopoli,
Novorossiysk,
Kerch,
Tula,
....


È importante non dimenticare mai la determinazione, il coraggio e i sacrifici straordinari dei popoli sovietici e dell'Armata Rossa in quella grande lotta di liberazione contro il nazifascismo che fu la seconda guerra mondiale.

Note introduttive:

Sono trascorsi quarant'anni (scritto nel 1985 n.d.t.) dalla fine della Grande Guerra Patriottica, ma il suo ricordo è senza tempo - accuratamente conservato e tramandato di generazione in generazione, esso vivrà nei secoli. La guerra imposta al popolo sovietico dal fascismo tedesco fu la più difficile e crudele di tutte le guerre vissute dalla nostra patria. Oltre 20 milioni di cittadini sovietici morirono combattendo sui campi di battaglia, sepolti sotto le rovine di città e villaggi, fucilati dagli sgherri fascisti, torturati a morte nei campi di concentramento nazisti. I barbari fascisti ridussero in rovine 71.000 delle nostre città, cittadine e villaggi, distrussero 31.850 stabilimenti industriali, devastarono e saccheggiarono 98.000 fattorie collettive, 1876 fattorie statali e 2890 depositi di macchinari e trattori. Il Paese perse quasi il 30% della sua ricchezza nazionale durante il conflitto. Il regime di Hitler voleva distruggere il primo Stato socialista del mondo, e trasformare in schiavi le popolazioni dei Paesi occupati.

L'Unione Sovietica e le sue forze armate sventarono questi piani mostruosi, difesero l'onore, la libertà e l'indipendenza della Patria socialista, compirono una grande missione di liberazione e salvarono il mondo dalla peste del fascismo. La vittoria del Paese dei Soviet nella Grande Guerra Patriottica dimostrò al mondo intero l'unità morale e politica senza precedenti della società sovietica, la ferrea alleanza tra operai, contadini e intellettuali e la loro unità monolitica intorno al Partito Comunista.

La patria ricorda che nella difficile situazione del perfido attacco delle orde naziste contro il Paese, il partito riuscì a mobilitare il popolo sovietico per la lotta contro gli invasori, portando a compimento complesse iniziative di difesa quali il trasferimento nelle regioni orientali del Paese di 1523 degli stabilimenti industriali più grandi e la ristrutturazione dell'intera economia in funzione della produzione militare.

Al fronte come nelle retrovie, i comunisti, con il loro esempio personale, ispirarono le masse a compiere imprese nel nome della Patria. Negli aspri anni di guerra, il Komsomol di Lenin assistette fedelmente il Partito Comunista. I nomi di Zoya Kosmodemyanskaya, Liza Chaikina, Marita Melnikaite, Oleg Koshevoy e molti altri giovani patrioti sono incisi per sempre nella storia del Komsomol. In una lunga e difficile lotta contro un nemico crudele, milioni di soldati sovietici diedero prova di un valore e di un coraggio senza pari, di ferrea tenacia e abnegazione, di un eroismo collettivo senza precedenti nella storia.

I nomi dei valorosi soldati sovietici e le loro gloriose gesta militari non si contano. La patria apprezza debitamente le loro imprese. Oltre 7 milioni di partecipanti al conflitto furono insigniti di onorificenze e medaglie. Oltre undicimila soldati ricevettero il titolo di Eroi dell'Unione Sovietica, e quasi undicimila medaglie furono concesse alle bandiere da combattimento di formazioni e reparti e alle bandiere navali delle navi da guerra. I cuori del popolo sovietico traboccano di orgoglio al ricordo dei valorosi difensori di Mosca, Leningrado, Kiev, Minsk, Odessa, Sebastopoli, Stalingrado, Novorossiysk, Kerch, Tula e della leggendaria fortezza di Brest, e delle titaniche imprese che dissiparono il mito dell'invincibilità dell'esercito nazista.

Il popolo non ha dimenticato i combattenti della milizia popolare che combatterono tra le fila dell'esercito sovietico. Nei giorni più difficili dell'estate e dell'autunno del 1941, su iniziativa dei lavoratori di Mosca e di Leningrado, furono istituiti nel Paese circa 60 divisioni e 200 reggimenti autonomi della milizia popolare, che aggiunsero due milioni di combattenti alle forze armate.

Il popolo sovietico ricorderà per sempre l'enorme contributo alla disfatta del fascismo hitleriano della lotta nazionale dietro le linee nemiche, guidata e diretta dal Partito Comunista. Oltre 6200 distaccamenti partigiani e gruppi clandestini furono attivi nei territori sovietici temporaneamente occupati dal nemico, e tra le loro file combatterono più di un milione di partigiani e combattenti clandestini, appartenenti a tutti i popoli dell'URSS.

Mentre i soldati dell'esercito sovietico spezzavano gli invasori sui campi di battaglia, i lavoratori del fronte interno realizzavano i prodotti necessari al fronte. Anche questa fu un'impresa grandiosa - un'impresa dei lavoratori. La patria non dimenticherà mai che durante la Grande Guerra Patriottica, le donne sovietiche, insieme agli uomini, sopportarono tutte le privazioni degli anni di guerra, tutte le durezze del fronte, della lotta partigiana e della vita quotidiana nelle retrovie.

Le trincee dei campi di battaglia sono ormai spianate e ricoperte d'erba. Le città distrutte sono rinate, ma la Patria ricorda i suoi figli e le sue figlie che difesero il Paese nell'ora del pericolo mortale. Migliaia e migliaia di monumenti al valore nazionale sono stati eretti nelle città e nei villaggi della nostra patria e all'estero. I monumenti di Mosca e di Leningrado, di Volgograd e di Kiev, di Minsk e di Smolensk, di Rzhev e di Velikiye Luki, di Orel e Belgorod, di innumerevoli città e villaggi teatro di queste battaglie del passato - tutto questo rappresenta la gloria eterna e immortale del popolo.

La campana del memoriale di Khatyn immortala gli abitanti delle città e dei villaggi bielorussi distrutti dai nazisti. I monumenti eretti sui siti dei campi di sterminio di Babi Yar e Salaspils incarnano il ricordo rabbioso del fascismo e un monito alla vigilanza da parte dei popoli.

I monumenti eretti per sempre sulle piazze di molte città degli Urali e della Siberia rappresentano un tributo al profondo rispetto della nazione per gli straordinari meriti dei lavoratori metallurgici e metalmeccanici che forgiarono la spada della Patria in un momento di durissime prove, incarnazione dell'indistruttibile unità tra combattente e lavoratore. Il maestoso monumento al soldato liberatore sovietico che tiene in braccio un bambino salvato che sorge nel parco di Treptow a Berlino è un monito formidabile all'aggressore, un simbolo del trionfo sul nazifascismo sconfitto.

Nessuno è dimenticato, nulla è dimenticato.

I sentieri che conducono a questi immortali monumenti al coraggio, al valore, alla gloria della nostra Patria non saranno mai coperti dalle erbacce. Qui i giovani soldati e marinai pronunciano il loro giuramento, i ragazzi e le ragazze ricevono le loro tessere del Komsomol e i Figli di Ottobre vengono accettati tra i Pionieri. Nei giorni di festa nazionale, negli anniversari militari e operai, i giovani e i veterani si riuniscono qui per inchinarsi dinanzi agli eroi immortali, i soldati marciano solennemente sotto le loro bandiere di combattimento, e giurano di accrescere la gloria degli eroi con nuove imprese nel nome della Patria. Da quarant'anni il nostro popolo vive in pace, e non tollererà una nuova catastrofe. L'Unione Sovietica contribuisce con ogni mezzo a ridurre la minaccia militare e a rafforzare la pace mondiale e la sicurezza internazionale.


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